07/02/2013 12:44 CEST - Approfondimenti

Pound: "Il doping nel tennis c'è"

TENNIS - Parla Dick Pound, fondatore e primo presidente della WADA. "Se le autorità del tennis credono che nessuno usi EPO o ormoni della crescita vuol dire che non stanno prestando abbastanza attenzione". Alessandro Mastroluca

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Dick Pound, fondatore della WADA
Dick Pound, fondatore della WADA

"Sono sicuro che il doping esiste nel nuoto e nel tennis. Nessuno sport è esente da rischi". A dirlo è Dick Pound, ex nuotatore e soprattutto fondatore della WADA, l'agenzia mondiale anti-doping, in un'intervista al quotidiano londinese Evening Standard.

Pound, che è stato anche vicepresidente del CIO, si è sempre battuto per lo sport pulito e per controlli più severi. Ha più volte invitato Lance Armstrong, negli anni delle vittorie al Tour e dei sospetti, a quella confessione pubblica arrivata solo lo scorso gennaio nel salotto di Oprah Winfrey.

Il bersaglio principale delle sue accuse rimane l'Unione Ciclistica Internazionale e il suo presidente di allora, Hein Verbruggen, che ha confermato a un giornale olandese di aver avvisato Armstrong di risultati "sospetti" in alcuni test del 2001 e del 2002. Ad aumentare la diffidenza di Pound verso l'UCI c'è anche la decisione di Verbruggen di accettare una donazione di oltre 100 mila dollari da parte di Armstrong nel 2002. L'UCI nega, ma per i compagni di squadra Landis e Hamilton, quei soldi sarebbero serviti per coprire la sua positività emersa durante il Giro di Svizzera del 2001.

"Con un po' di intelligenza, gli altri sport potrebbero imparare dal ciclismo, e trarre vantaggio dal caso Armstrong. Questo scandalo dimostra che non importa quanto in alto sei arrivato, non importa quanto tempo ci vorrà, ma se bari vieni scoperto, con questo tipo di conseguenze negative".

Pound non fa nomi, ma sostiene che anche il tennis non sia affatto esente dalla macchia del doping. "Durante le interruzioni per pioggia a Wimbledon mi divertitvo a guardare le partite di McEnroe e Borg: sembravano vecchi, e anche Lendl, che allora era un punto di riferimento della preparazione fisica, sembra un vecchio rispetto ai tennisti che adesso corrono e sparano colpi a tutto braccio per tre ore. Guardate la differenza nella costituzione fisica, nella struttura muscolare dei tennisti di allora e di oggi, e l'incredibile livello di attività che c'è oggi. Se davvero le autorità del tennis credono che nessuno faccia uso di EPO o ormoni della crescita, vuol dire che non stanno prestando abbastanza attenzione".

Due sostanze che possono essere individuate attraverso i controlli del sangue, anche se il sistema dei test dell'ITF, soprattutto al di fuori delle competizioni, prevede più test sulle urine che sul sangue. Per migliorare la situazione, Murray ha dichiarato che l'ITF e la WADA potrebbero prendere una parte dei guadagni dei tennisti per dare più risorse alla politica anti-doping.

I sospetti nel mondo del tennis sono cresciuti dopo le dichiarazioni del dottor Eufemiano Fuentes, principale imputato al processo per il più grande scandalo-doping nella storia dello sport, risultato dell'Operacion Puerto. Fuentes ha dichiarato, infatti, di aver lavorato anche con calciatori e tennisti.

Fuentes è accusato di reati contro la salute pubblica per aver somministrato sostanze dopanti e aver permesso pratiche di auto-emotrasfusioni a centinaia di atleti, tra cui i ciclisti Contador, Basso e Ullrich. I nomi degli altri sportivi coinvolti non sono emersi. Il giudice non ha richiesto a Fuentes di svelare i nomi in aula, anche perché in Spagna non esiste una legge che punisca il reato di doping e l'identificazione degli atleti non avrebbe modificato i capi d'imputazione.

Dalla Spagna, però, stanno arrivando nuove ombre intorno al dottor Fuentes. Inaki Badiola, ex presidente della Real Sociedad, ha rivelato che la squadra ha pagato oltre 300 mila euro l'anno a Fuentes, per pratiche e sostanze non dichiarate. Questi pagamenti sono registrati anche per la stagione 2002-2003, quando la Real Sociedad è arrivata seconda, rimanendo in lotta per il titolo insieme al Real Madrid fino all'ultima giornata. Una volta arrivato alla presidenza, nel 2008, Badiola ha interrotto i pagamenti e licenziato i medici, ma non ci sono state indagini sui calciatori.

Contemporaneamente Manolo Saiz, ex direttore della squadra di ciclismo della Liberty Seguros-Würth, ha dichiarato a Madrid che tre dei suoi corridori -Roberto Heras, Ángel Vicioso e Marcos Serrano- hanno lavorato con Fuentes.

"Questa non è la fine" conclude Pound, "e nemmeno l'inizio della fine. E' la fine dell'inizio. C'è ancora moltissimo da fare".

Alessandro Mastroluca

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