14/02/2013 15:04 CEST - Indian Wells

Per qualche dollaro in... meno!

TENNIS - A poche settimane dal via, il BNP Paribas Open di Indian Wells ancora non sa quale montepremi sarà in grado di offrire. L'aumento proposto non è ancora stato accettato dall'ATP, e gli organizzatori minacciano un ulteriore sostanzioso taglio in caso di rifiuto. Vanni Gibertini

| | condividi
Dollars
Dollars

E’ abbastanza insolito assistere ad un negoziato nel quale chi deve pagare vuole sborsare di più mentre chi deve essere pagato cerca in tutti i modi di ricevere di meno. Anzi, più che insolito, diciamo pure che è più unico che raro. Ma è proprio quello che sta accadendo nel mondo del tennis nella curiosa diatriba in corso tra il Board ATP ed il BNP Paribas Open di Indian Wells, primo importante torneo combined della stagione.

Il primo atto di questa vicenda che sembra uscire dal teatro dell’assurdo si è consumata lo scorso novembre a Londra, durante le ATP World Finals, quando durante l’ultima riunione dell’anno l’ATP Board era stato chiamato a votare sulla proposta del BNP Paribas Open di aumentare il montepremi di ben 800.000 dollari, i quali sarebbero stati destinati interamente ai giocatori sconfitti nei primi tre turni. Questo perché nel 2012 il torneo californiano aveva già introdotto un altro cospicuo aumento che aveva fatto lievitare il montepremi complessivo (maschile e femminile) fino a 5,3 milioni di dollari, portando l’assegno per i vincitori dei tabelloni di singolare ad un milione di dollari tondo tondo, il premio più alto mai assegnato da un torneo al di fuori da quelli dello Slam. L’iniziativa era quindi in linea con quanto richiesto a gran voce dall’Associazione Giocatori, che attraverso una nemmeno troppo velata minaccia di sciopero in occasione dell’ultimo Australian Open, era riuscita a far aumentare i premi per gli sconfitti nei turni preliminari del primo Slam della stagione di quasi il 30%.

Ma se la WTA si era subito affrettata a far sapere che avrebbe votato a favore dell’aumento, l’ATP, invece,  alla prima votazione di novembre, non era riuscita a far passare la mozione: infatti al voto favorevole dei tre rappresentanti dei giocatori (Justin GImelstob, David Edges e Giorgio Di Palermo) aveva fatto da contraltare il voto negativo dei rappresentanti dei tornei (Gavin Forbes, Mark Webster e Charles Smith), e la succesiva sorprendente astensione dell’Executive Director Brad Drewett (ora dimissionario in quanto affetto da SLA) ha fatto naufragare la proposta.

E’ un voto totalmente politico – ha dichiarato Raymond Moore, direttore del BNP Paribas Open, in una recente chat con il quotidiano locale Desert Sun – e siamo davvero sconcertati da quanto è accaduto. Gli altri tornei non vogliono permettere che un singolo evento si stagli in maniera così netta sugli altri, alzando l’asticella troppo in alto per loro”. Le motivazioni addotte dai rappresentanti del tornei sono tutto sommato abbastanza futili e si attaccano a cavilli tecnici come le percentuali di distribuzione dei montepremi tra i vari turni che la proposta di Indian Wells non rispetterebbe, così come la suddivisione del montepremi tra tabellone di singolare e quello di doppio. Secondo le direttive ATP, infatti, il 20% del “malloppo” dovrebbe essere riservato al doppio, con il rimanente 80% dedicato al singolare, mentre il BNP Paribas Open proporrebbe di assegnare l’82% al singolare ed il 18% al doppio. “Nel nostro programma i vincitori del doppio vincerebbero comunque 250.000 dollari, che non sono esattamente noccioline. E’ lo stesso premio riservato ai semifinalisti del singolare, e crediamo che sia un compenso più che adeguato”.

Il torneo californiano, finanziato da Larry Ellison, CEO della Oracle ed uno dei dieci uomini più ricchi del mondo, non si è dato per vinto ed ha inviato un ultimatum all’ATP che dovrebbe tornare a votare sulla mozione nei prossimi giorni: “Non siamo ottimisti – ha spiegato Moore – ma la nostra proposta è ancora valida anche se a questo punto non è più negoziabile. Non abbiamo idea di come andrà la votazione, ed ovviamente ci atterremo alle decisioni del Board, ma abbiamo fatto sapere che se l’esito non sarà a nostro favore, il BNP Paribas tornerà ad offrire lo stesso montepremi del 2011, ovvero annullando gli aumenti che erano stati introdotti lo scorso anno”. In questo modo il vincitore vedrà il suo assegno ridotto da un milione a 760.000 dollari (-24%) e gli sconfitti al primo turno percepiranno solamente 8.000 dollari invece degli 11.000 proposti (-27%).

Uno dei membri del Board, Justin Gimelstob, rappresentante dei giocatori, si è dichiarato ottimista e crede che si troverà una soluzione che soddisferà tutte le parti ed eviterà all’ATP di fare una figuraccia ancora più grossa di quella che sta già facendo: “Tutta la vicenda è stata molto deludente, per come è stata gestita da alcune delle parti in causa. I giocatori hanno sempre pensato che si debbano sostenere i tornei disposti ad offrire prize money superiori ai livelli minimi richiesti, specialmente nel caso di Indian Wells dove gli assegni per tutti i turni sono superiori ai minimi. Crediamo sia nostro dovere sostenere chi vuole investire nel tennis, e sono convinto che la situazione si sistemerà, il buon senso avrà il sopravvento e la generosa offerta di Indian Wells non sarà solamente accettata, ma anzi accolta con un sentito ringraziamento”.

La decisa presa di posizione di Ellison e Moore, che sono determinati a cancellare gli aumenti del 2012 se la loro richiesta non verrà soddisfatta, rappresenta probabilmente la migliore contromossa possibile davanti all’ostruzionismo degli altri rappresentanti dei tornei, ai quali non verrebbe certo perdonato facilmente di essere la causa di una ulteriore riduzione del montepremi rispetto allo scorso anno. “Se qualcuno di offre un p…anaio [shitloads] di soldi, li prendi e ringrazi” ha detto,  con la sua solita schiettezza, Andy Roddick, interpellato a proposito della vicenda durante un suo recente tour di esibizioni in California. C’è da sperare per il bene del tennis che davvero il buon senso abbia il sopravvento e che si possa un giorno ripensare a questa storia come un curioso aneddoto da raccontare durante le cene, la storia di “quella volta che l’ATP ha quasi rifiutato 800.000 dollari del signor Ellison”.

Vanni Gibertini

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti