16/02/2013 12:55 CEST - ATP Rotterdam

Splendido Benneteau, 200 vittorie Fuori Federer, 200 sconfitte

TENNIS - Roger Federer nondifenderà il titolo a Rotterdam. Benneteau chiude 63 75. "Ora andrò in Sudafrica per la mia fondazione" dice Federer. Benneteau in semifinale con Simon. Da Rotterdam, Roberto Salerno

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ATP Rotterdam, Julien Benneteau e Roger Federer
ATP Rotterdam, Julien Benneteau e Roger Federer

Dopo aver visto l'erede era il caso di passare al modello. In una New Ahoy Arena finalmente gremita come dicevano i radiocronisti di una volta, in ogni ordine di posti, Roger Federer sperava di non rivedere i fantasmi di una dolce serata di giugno del 2012, quando lo svizzero fu a due soli punti dal perdere tutto: la possibilità di superare il record di Sampras in testa all'ATP, di eguagliarlo come numero di Wimbledon, di interrompere la serie incredibile di quarti di finale slam e via recordando (non è un refuso...).

Ma naturalmente stasera era tutto diverso e se proprio di fantasmi si deve parlare forse è il caso di andare con la memoria a Bercy quando nel primo turno dell'edizione 2009 il francese non diede modo a Federer neanche di arrivare al secondo turno, sbattendolo fuori in tre set.

E in effetti tutto avrà il sapore del déjà vù con Federer che perde subito il servizio grazie anche ad un nastro poco generoso. Il numero 1 del seeding non sembra scomporsi più di tanto neanche quando Benneteau conferma il break: un'aggiustatina al ciuffo (ecco la vera differenza con il suo delfino bulgaro) il tempo di tenere il proprio servizio ed è già ora di controbreak, grazie al gentile omaggio di un doppio fallo da parte del francese.

Quasi incredibile – e quindi da segnalare - il fatto che sia stata sufficiente una sola palla break per portarsi in parità. Non durerà. In quest'inizio sonnolento c'è anche il tempo di portare il francese di nuovo alle soglie del break ma stavolta il dritto di Sua Maestà funzionava e finalmente Federer poteva provare a fare gara di testa. L'illusione durerà pochissimo e  già al turno successivo Federer riesce di nuovo a perdere il servizio spedendo in corridoio un rovescio; e a completare uno dei set più disastrosi mai giocati da Roger arrivava il terzo break, stavolta a 15, su 5 turni di battuta, col solito rovescio che se ne andava chissà dove. 63 e si ricomincia.

Il secondo set iniziava con un game da giocatori di club con Benneteau che riesce a mettere insieme un ace di seconda e uno scambio a rete di sconcertante ingenuità da parte dello svizzero. La partita non si normalizzava e il francese arrivava 15-30 sull'ennesimo errore di Federer, che non chiudeva un dritto abbastanza semplice consentendo a Benneteau di sorprenderlo con un passante tra i piedi. Per fortuna dello svizzero il servizio torna a farsi sentire e così Federer può pareggiare i conti. Ma il sollievo durava pochissimo e al quarto game lo svizzero combinava un altro disastro con un dritto al volo che portava il francese a due palle break. La seconda è quella buona e Benneteau andava rapidamente sul 4-1. Con i buoi con un piede e mezzo abbondante fuori dalla stalla Federer provava a chiudere la porta.

Prima il servizio a zero e poi, sul servizio di Benneteau, un game che ricordava … Federer , con uno splendido scambio che portava Federer  0-40 chiuso con uno smash dopo un rovescio lungolinea commovente. Con un parziale di 12 punti a 2 Federer rientrava in partita. Ma non era serata, Benneteau rimaneva molto lucido anche quando si trovava 15-40 sul 5 pari, salvava una terza palla break e saliva 0-30 sul servizio dello svizzero. Il quale completava una serata da dimenticare offrendo con un doppio fallo il match point al francese. La prima occasione è quella buona una volée bassa del francese rimane in campo e Federer tira fuori di niente un passante di rovescio.

La delusione del pubblico si toccava con un dito ma Federer farà bene a capire che ogni partita rischia di diventare un calvario se viene affrontata con la sufficienza dei bei tempi.

"Sono deluso, chiaramente" ha detto Federer, "è una brutta sconfitta, ma capitano. Ma alla fine Benneteau ha meritato di vincere. Non ho iniziato bene, ho subito il break subito, poi ho avuto l'occasione di rientrare in partita ma ho perso subito il servizio di nuovo. E non mi capita così spesso di subire così tanti break indoor. Benneteau ha giocato deciso dalla prima palla, ha creato più occasioni di me. Ha meritato di vincere, mi ha tenuto costantemente sotto pressione".

"Sono arrivato bene a questo torneo" ha concluso, "ma non è garanzia di successo. Mi dispiace per chi sperava di vedermi giocare sabato e domenica. Invece andrò in Sudafrica per promuovere una serie di progetti con la mia fondazione. Spero anche di incontrare Nelson Mandela. "

In semifinale Julien Benneteau affronterà Gilles Simon che ha eliminato Martin Klizan. Lo slovacco, al primo quarto di finale in un ATP 500, si è ritirato per problemi muscolari con il francese in vantaggio 67 63 30. Ma per un set e mezzo il mancino slovacco ha davvero giocato un buonissimo match. E può certo recriminare per non aver saputo difendere il break di vantaggio in avvio di secondo set.

Primo set senza break ma con 15 palle break salvate (12 concesse da klizan, di cui 6 in un interminabile quinto game, 3 da simon). Il tiebreak si apre con 6 minibreak nei primi 7 punti: Simon si trova avanti 4-1 ma subisce la rimonta dell'avversario. Col dritto Klizan si porta avanti per la prima volta nel tb (6-5), col dritto spreca il set point: il topspin in lungolinea è appena largo. Ma è splendida la frustata in risposta con cui completa l'8-6 dopo un'ora e 20 minuti, e completa un set in cui è stato più intraprendente, in cui ha preso più rischi.

Mantiene la stessa aggressività anche nel game d'apertura di secondo set. Attacca la debole seconda del francese, che si era trovato avanti 30-0, e firma così il primo break del match. Ma il vantaggio dura sei punti: il tempo per Simon di completare l'immediato controbreak. E' un game nervoso, scandito dai monologhi frustrati del francese, insoddisfatto dalla poca aggressività della sua risposta, e dalle palle corte di Klizan. Con la prima, vincente, salva la prima palla break. Simon arriva sulla seconda e dà il via a uno scambio spettacolare che chiude con un perfetto passante di dritto lungolinea all'incrocio delle righe.

Klizan inizia ad avere problemi muscolari (soffre ad entrambi i polpacci) che si fanno particolarmente acuti alla fine del sesto game. Lo slovacco praticamente non gioca il settimo e al cambio campo (5-2 Simon) chiede l'intervento del fisioterapista, che lo tratta ma non chiede i 3 minuti di MTO perchè il problema è generalizzato, è una "condizione non trattabile" ai sensi del regolamento. Nel game successivo riesce comunque ad annullare due set point (rispettivamente la 22ma e 23ma palla break che ha concesso nel match) ma ormai non si muove. Butta via le ultime risposte con Simon che in un paio di minuti tiene il servizio a zero nell'ultimo game: 6-3.

Klizan non riesce proprio a iniziare lo scambio, tira a tutta forza il primo colpo in uscita dal servizio ma continua solo a sbagliare e sul 6-7 6-3 3-0 sente che non ne ha davvero più.

Da Rotterdam, Roberto Salerno

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