22/02/2013 15:39 CEST - WTA Dubai

Dubai, Errani o Vinci: un'azzurra in finale

TENNIS - Prima vittoria in carriera di Roberta Vinci su Sam Stosur: 62 64. In semifinale affronterà l'amica Sara Errani: 64 06 63 a Petrova. Nell'altra semifinale, Caroline Wozniacki sfida Petra Kvitova. Alessandro Mastroluca e Antonio Burruni

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Australian Open 2013, Roberta Vinci
Australian Open 2013, Roberta Vinci

P.Kvitova b. A.Radwanska 6-2 6-4 in 1h20’.
Si auspicava un match di gran lusso, ma quello che ha chiuso i quarti di finale nel WTA di Dubai, ha visto la mancina ceca Petra Kvitova (numero 6 del seeding e 8 WTA) decisamente più "in partita" rispetto alla polacca Agnieszka Radwanska (testa di serie numero 3 e 4 WTA), dall’altra la mancina ceca Petra Kvitova (numero 6 del seeding e 8 WTA).
Sono i break a scandire i primi giochi del match (con la Kvitova che commette subito un doppio fallo). Nel terzo game, la Radwanska serve sul 40-30, ma non riesce a chiudere e subisce il break della ceca. La 22enne di Bilovec serve una palla del 3-1, ma non la concretizza e subisce il secondo controbreak polacco. Sembra di rivedere la sfida tra Wozniacki e Bartoli. Infatti, la ceca strappa nuovamente il servizio alla tennista di Cracovia, che compirà 24 anni il prossimo 6 marzo. La Kvitova trova il primo ace del match e con il secondo firma il 4-2. La prima di servizio di Agnieszka non riesce a mettere in difficoltà la Kvitova, che mette a segno il quarto break del suo match. Un dato statistico curioso: delle sei palle break giocate dalle due tenniste, nessuna è stata annullata da chi serviva. La ceca va a servire per il set, mette a segno il secondo ace del suo match e chiude 6-2 in 32’ il primo parziale, con una striscia aperta di quattro giochi consecutivi vinti.
Il secondo set si apre con il primo turno di servizio tenuto (anche agevolmente) dalla Radwanska (80percento di prime palle nel game). La Kvitova esordisce con un doppio fallo, che issa la polacca sullo 0-30, ma con quattro punti consecutivi, trova l’1-1 (83 percento di prime palle per lei). Doppio fallo anche per la Radwanska, che annulla una palla break e mantiene ancora la battuta. Sul 3-3, il settimo game è combattuto, la polacca cancella tre palle break alla sua avversaria, ma non può niente sulla quarta: 4-3 Kvitova. I turni di servizio della ceca hanno una costante: il doppio fallo. Il quarto è comunque indolore, perché la ceca riesce comunque a tenere il servizio ai vantaggi ed a mettere pressione alla Radwanska, che va al servizio per rimanere nel match. Game tenuto agevolmente dalla polacca, che dopo la pausa dovrà tentare il tutto per tutto per non farsi eliminare. Ma la Kvitova non fa sconti a nessuno, tiene il servizio a 15 e chiude 6-2 6-4 in 1h20’.

 

C.Wozniacki b. M.Bartoli 4-6 6-1 6-4 in 2h32’.
Dopo lo show azzurro, sono scese sul Centre Court la danese Caroline Wozniacki (testa di serie numero 8 e 10 WTA) e la francese Marion Bartoli (11 WTA). La classifica mondiale indicava questo come il match più incerto della giornata e le due giocatrici hanno mantenuto le promesse.
Il match si apre con un festival di break. In apertura, la 22enne di Odense non trova la misura del servizio (doppio fallo sul 15-15) e lascia strada alla transalpina. Ma il servizio non incide neanche per la 28enne di Le Puy en Velay, che non vince neanche un punto sulla sua prima e subisce a 15 il controbreak. Nel terzo game, la Wozniacki inizia a trovare la prima di servizio, va sul 40-30, ma concede altre palle break alla Bartoli e la terza si rivela letale. La danese vola sullo 0-30 ed il primo doppio fallo della francese le concede due palle break consecutive. La Bartoli si riporta sul 40-40, ma commette un altro doppio fallo e rimette la Wozniacki in gioco (2-2). E finalmente, si vede un turno di servizio mantenuto. Lo fa l’ex numero 1, che nel quinto game non concede neanche un punto alla sua avversaria. La Bartoli non segue l’esempio della Wozniacki, commette il terzo doppio fallo del suo match, sprofonda sullo 0-40 (nove punti consecutivi per la danese) e cede a 15 anche il suo terzo turno di servizio con un altro doppio errore. Wozniacki in controllo del match? Ma neanche per sogno… La danese commette un doppio fallo, manda la Bartoli in vantaggio 15-40, la riagguanta sul 40-40, ma alla terza palla utile cede il servizio, restando comunque in vantaggio 4-3. La francese scivola subito 0-30, torna sul 30-30, annulla una palla break, non concretizza due palle del 4-4, cancella una seconda possibilità di 5-3 Wozniacki e trova il 4-4, mantenendo per la prima volta nel match il suo servizio. Dopo 48’ è tutto da rifare. La Wozniacki si fa recuperare dal 30-0 al 30-30, non concretizza una palla del 5-4, cancella una palla break, ma non la seconda e manda la Bartoli a servire per il primo set. Ma come si è visto, il servizio è un’arma a doppio taglio in questo match. La transalpina concede tre palle del contro break, ma non si scompone ed alla prima occasione chiude positivamente il set: 6-4 in 1h03’. I numeri del primo parziale vedono 7 giochi su 10 vinti da chi era alla risposta, con ben 20 palle break complessivamente giocate. Entrambe le atlete hanno vinto solo il 50percento dei punti giocati sulla prima (i numeri si abbassano sotto il 40 sulle seconde) e questo è indice di una giornata nei quali i servizi sono stati controproducenti, visto che non hanno prodotto punti facili (neanche un ace) e sette doppi falli, con le due tenniste che servono con percentuali bassissime (57percento Wozniacki, 50 Bartoli).
La danese inizia il secondo set senza concedere neanche un punto alla sua avversaria. Il quinto doppio fallo della Bartoli manda la Wozniacki sullo 0-30, viatico per uno 0-40, che vede la francese annullare la prima palla break, ma, con il sesto doppio fallo, concede il 2-0 alla danese. La Wozniacki vola sul 3-0 con un parziale di 12-2 che stride con l’equilibrio del primo set. La Bartoli, che dalla vittoria del primo set avrebbe dovuto trovare nuova linfa, pare invece completamente frenata, commette il terzo doppio fallo in due giochi (dove serve appena il 18percento di prime palle), cancella una palla break, ma con il quarto doppio fallo subisce lo 0-4 danese. La Wozniacki sembra padrona del campo, ma sul 30-15 commette un doppio fallo, è costretta ad annullare la prima palla break del secondo set, ma si salva e va sul 5-0. La Bartoli serve per rimanere nel set, sul 30-30 trova il primo ace del match e manda la danese a servire sul 5-1. Stesso scenario nel game successivo: sul 30-30 è la Wozniacki a servire il primo ace del suo match e chiude il set per 6-1.
Dopo 1h34’ e 17 giochi è tutto da rifare. In avvio di terzo set, la Bartoli, nonostante serva il 20percento di prime palle, tiene a 15 il suo turno di servizio. La francese va subito 0-30 sul servizio danese, salva una palla game ed alla prima occasione strappa il servizio alla Wozniacki. La transalpina pare riaver annodato le fila del gioco, ma sul 15-15 commette il nono doppio fallo del match, annulla due palle break, commette un altro doppio fallo, cancella anche la terza palla del controbreak, non concretizza due occasioni del 3-0 (la seconda la vanifica con il terzo doppio fallo nel game) e cede il servizio. La danese tiene con autorità la battuta e riaggancia la francese sul 2-2. Nel quinto game, la Bartoli va subito sul 40-15, ma si fa recuperare e, complice il suo dodicesimo doppio fallo, concede una palla break all’avversaria. Occasione non concretizzata, così come la successiva palla game della francese. Ma, alla seconda palla utile, la Wozniacki firma il sorpasso: strappa la battuta e va a servire sul 3-2 in proprio favore. Il sesto game fila liscio per la nordeuropea. La Bartoli deve assolutamente tenere questo turno di servizio, ma sul 15-0 commette il tredicesimo doppio fallo, si fa recuperare da 40-15 e cede ancora la sua battuta, mandando la danese a servire per il match sul 5-2. I giochi sembrano fatti, ma questo match pare non aver finito di produrre sorprese. Infatti, la Bartoli stoppa la striscia di cinque giochi consecutivi persi, brekka a zero la Wozniacki e va a servire sul 3-5. La francese inaugura il game con l’ennesimo doppio fallo (14 nel match e 6 nel set), scivola sullo 0-30, ma mette in fila quattro punti consecutivi e firma il 4-5. La Wozniacki serve per il match, non concretizza il primo match point, ma alla seconda occasione strappa vittoriosamente il pass per le semifinali: 4-6 6-1 6-4 in 2h32’.
 

 

Roberta Vinci vola in semifinale. Domina 62 64 Samantha Stosur, che l'aveva battuta nell'unico precedente confronto, e regala un sogno agli appassionati italiani: in semifinale troverà Sara Errani che ha sconfitto Petrova 64 06 63. Le due azzurre, coppia numero 1 di doppio, si ritrovano a pochi mesi dallo storico quarto di finale degli Us Open. L'Italia avrà, così, una finalista certa a Dubai.

Vinci ha giocato un match solido e insieme brillante, chiuso con 19 vincenti e solo 13 gratuiti. Troppo incostante, invece l'australiana, che ha chiuso con 24 vincenti ma anche 28 gratuiti.

Primo set dominato da Roberta Vinci, che trova subito il break nel primo turno di servizio dell'australiana. Troppo incostante Stosur, sia al servizio che nella gestione dello scambio. Vinci, come già contro Angelique Kerber, sfrutta al massimo le variazioni in slice di rovescio e i continui cambi di ritmo che inducono spesso Stosur in errore. Saranno 15 i gratuiti di Stosur a fine primo set, e almeno un paio le costeranno il secondo e decisivo break nel settimo game (5-2 e servizio Vinci), il più lungo del match, durato 16 punti. Roberta può così chiudere 6-2 in 35 minuti con 9 vincenti.

L'unico, piccolo momento di difficoltà arriva all'inizio del secondo set, quando Stosur scappa 2-0 con un break di vantaggio. Cede però l'immediato controbreak, con Roberta che converte la palla break con un perfetto attacco e un'ottima volée di rovescio. La tarantina allunga sul 5-3, si procura un primo match point su un regalo di dritto di Stosur che però si salva con il suo terzo, e ultimo, ace. Vinci si trova sotto 0-30 nel game successivo, ma non concede palle break. Infila un parziale di quattro punti consecutivi e chiude con l'ennesimo attacco sul rovescio dell'australiana che non controlla il passante. 

"Ho giocato un gran tennis come ieri, lei è una grande giocatrice, ha un gran servizio" ha commentato a caldo Vinci. "Io ho giocato benissimo dalla parte del rovescio. La tattica, studiata col mio coach, era di giocarle sul rovescio, di variare tanto, di prendere spesso la rete ed essere sempre molto aggressiva. Ho preso anche qualche rischio, mi piace giocare di volo invece che aspettare a fondo".

Più sofferta la vittoria di Sara Errani. Come prevedibile, è Petrova nel bene e nel male a dettare il gioco: la russa ha chiuso con più del doppio dei vincenti, 46 a 19, ma anche praticamente il doppio dei gratuiti, 59 a 31. Sarita riesce ad allungare 5-1 nel primo set, ma non è certo un parziale agevole: i suoi turni di battuta sono sempre sofferti, infatti. Eloquente il terzo gioco, durato 19 minuti e 15 secondi, con 24 punti, in cui Errani ha concesso solo due palle break, con la russa che in entrambi i casi non è riuscita a controllare la risposta. L'azzurra subisce però un controbreak nell'ottavo game, da 14 punti, ma riesce comunque a sigillare il 6-4 grazie all'errore di dritto di Petrova.

E' un altro game-maratona, 20 minuti e 28 punti, a segnare l'inizio di secondo set. Al primo turno di battuta, Errani cede il break alla terza opportunità, dopo aver mancato ben sette palle game. Petrova sale in cattedra e non concede nemmeno un game all'azzurra.

 

Dopo uno scambio di break in avvio di terzo set, Errani si riporta nuovamente avanti 4-3 e servizio e annulla tre palle break consecutive (0-40) nell'ottavo gioco: Petrova fa tutto da sola, butta via due risposta e perde il controllo del campo sul lungolinea di rovescio. Ed è un altro gratuito, un dritto affossato a rete, a regalare all'azzurra l'ultimo break, e la vittoria, al primo match point.

"E' andata molto bene nel primo set, sono stata aggressiva, poi ho preso 60 nel secondo ma ho continuato a lottare" ha detto a caldo. "E' difficile affrontare una grande amica, ma sono cose che capitano. Ci alleniamo insieme tutti i giorni, lo faremo anche domani, ma in campo non conterà".

Alessandro Mastroluca e Antonio Burruni

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