02/03/2013 09:12 CEST - ATP ACAPULCO

Ferrer stende Fognini, in finale c'è Nadal

TENNIS - Non basta una buona prova di Fabio Fognini per fermare David Ferrer. Lo spagnolo ha trionfato chiudendo col punteggio di 6-3 6-7(5) 6-1. In finale affronterà Rafa Nadal, vittorioso su Nico Almagro per 7-5 6-4. Karim Nafea

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Ferrer spedito verso la semifinale ad Acapulco
Ferrer spedito verso la semifinale ad Acapulco

Un Fognini “diverso”. La sconfitta ed il risultato contano poco soprattutto visto il contesto: contro Ferrer sulla terra. Oggi si è visto un Fognini positivo, molto attivo e mentalmente in partita per lunghi tratti. Il finale con un Ferrer straripante dal punto di vista fisico non rende giustizia a quella che è stata una partita giocata alla pari per lunghi tratti.

L’inizio è decisamente dalla parte di Fognini. L’italiano approfitta di qualche errore di diritto commesso dallo spagnolo per insidiarne il servizio. I ruoli in campo sembrano invertiti con Ferrer che cerca di velocizzare gli scambi e Fognini che, sfruttando questa tendenza dello spagnolo, cerca di evitare ogni rischiando, confidando nella regolarità. Fabio manca di decisione sulle palle break, lasciando a Ferru l’opportunità di aggredire. Due benedizioni a rete (a seguito di un paio di diritti piuttosto competitivi) cancellano altrettante palle break. L’occasione persa non ferma il ligure che tiene il servizio con estrema facilità. Il copione della partita non cambia. Ferrer non riesce a dominare gli scambi a lunghi e fatica al servizio; Fognini peraltro non riesce a tradurre i vantaggi tattici e, anzi, manca altre due palle break.

Stavolta il contraccolpo si sente immediatamente; il primo passaggio a vuoto dell’italiano non sfugge al quarto giocatore del mondo, bravissimo nell’eliminare del tutto ed improvvisamente gli errori. Come spesso capita, il cambio di passo del più forte in campo arriva nel momento decisivo ed il break vale, sostanzialmente, il primo set: 6-3 Ferrer.

E qui i segnali positivi da parte del ligure. Quando, altre volte, lo sconforto per un set perso beffardamente avrebbe spinto Fognini completamente fuori dal match, stavolta si è trasformato in motivazione. Come nel primo set le prime battute sono totalmente a favore di Fabio con la differenza che il break arriva a suggellare il vantaggio. L’incontro si fa nervoso ed i servizi ne risentono. Fognini subisce il ritorno di Ferrer che riequilibra il parziale sul 2-2. Un altro scambio di break conduce i giocatori ad un momento di tregua; sul 5-5 Fabio vince un gran game, annullando un paio di palle break e firmando il 6-4 con alcune grandi soluzioni.

Sotto 5-6 Ferrer sente la pressione e subisce l’aggressione di Fognini. L’italiano si procura due set point, non consecutivi, che Ferru salva magistralmente, aprendo il campo col diritto e chiudendo con due facili voleè.
Il tie-break è la soluzione più giusta. Fognini lo gioca magistralmente, recuperando un svantaggio di 2-0 grazie ad un parziale di 5 punti consecutivi, e forza la partita al set decisivo sfruttando il terzo set point consecutivo (quinto del set).

La carica dell’italiano prosegue all’inizio del terzo set. I colpi sono quasi sempre profondi ma piuttosto lineari, prevedibili quando fino ad allora le variazioni erano state numerose (sia come angoli che come velocità e rotazione). Ferrer salva con coraggio altre tre palle break e sfrutta i colpi di Fognini per prendere ritmo. L’allungo definitivo arriva improvviso e violento. Fognini non trova le energie per ribattere nuovamente e, pur continuando a tentare, vede Ferrer scappare verso la vittoria e la finale. Finisce 6-3 6-7(5) 6-1 per lo spagnolo che affronterà Rafa Nadal in finale.

Storia già vista e già raccontata. I grandi rischi ed i colpi a tutto braccio bastano a compensare il divario mentale solo nelle fasi “amichevoli” del match. Quando c’è da fare il punto funziona la solidità tennistica e mentale.
Anche oggi: Nadal fatica terribilmente per tenere il servizio ma Almagro si nasconde ogni singola volta al momento di dare la zampata finale (al punto che le uniche palle break - tre consecutive, peraltro salvate - se le procura a metà del secondo set).
La scaletta prevede che dopo una pletora di (meta -)occasioni sprecate dall’underdog, il più forte faccia contento Sean Connery prendendosi break e set alla prima occasione.
E così è, infatti. Un colpo, una tacca. Nadal sfrutta la tensione di Almagro per breakkarlo nel dodicesimo gioco del primo set. 

Il secondo parziale è quello in cui si rompono gli schemi. L’underdog ha perso il tema tattico e non vede la luce in fondo al tunnel, il favorito sa che la partita è saldamente sotto controllo. I cali di tensione sono parte integrante del gioco ed entrambi fanno a gara per regalare chance all’altro.

Almagro, dopo un’ora di tennis ad alto livello, è più che mai streaky, capace di andare 0-40 e sparire per 5 minuti, rifacendosi vivo con un paio di rovesci fulminanti. Nadal viene esaltato dalla situazione, la lotta senza quartiere. Le schioppettate di Almagro sembrano fatte su misura per mettere in ritmo il maiorchino che, per non rischiare, si affida alla corsa (simile – forse per la prima volta dal ritorno – a quella vista nei momenti migliori).
Un altro passaggio a vuoto di Nico, colto al volo, regala il break e la finale al numero 5 del mondo.

Con Ferrer, l’usurpatore, sarà partita vera e potremo avere un primo, teoricamente affidabile riscontro sulla condizione di Nadal.
 

R. Nadal b. N. Almagro 7-5 6-4
D. Ferrer b. F. Fognini 6-3 6-7(5) 6-1

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