15/03/2013 15:43 CEST - Indian Wells

A Nadal la partita che non c'è stata

TENNIS - E' una sfida in tono minore, quella tra Federer e Nadal. Una partita malinconica, che un tonico Nadal vince 64 62 contro un Federer frenato nei movimenti. Lo svizzero chiude con 30 gratuiti e il 31% di punti con la seconda. Da Indian Wells. Vanni Gibertini

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Stretta di mano tra Federer e Nadal al termine della sfida vinta dallo spagnolo al Masters 1000 di Indian Wells
Stretta di mano tra Federer e Nadal al termine della sfida vinta dallo spagnolo al Masters 1000 di Indian Wells

C’era tutto: lo stadio pieno, la grande atmosfera, l’eccitazione a mille tra tutti i presenti, compresi i soliti portoghesi che erano venuti solo per dire “io c’ero”. Perché Federer-Nadal è anche e soprattutto questo, un evento che trascende la dimensione sportiva e sconfina nel costume, è una delle 50 cose da fare prima di morire. C’era tutto, ma c’è mancata la partita. La schieda di Federer ce ne ha privati, come ha privato il campione svizzero di spingere sulla battuta, di allungarsi per prendere le palle negli angoli, insomma di fare quello che bisogna fare per contrastare quel demonio di Rafael Nadal. Che anche lui è ben lungi dall’essere la macchina da guerra che era nei suoi anni migliori, ma rimane pur sempre Rafael Nadal.

Qualche sentore che le condizioni di Federer non fossero migliori di quelle che lo avevano menomato nel match di quarto turno con Wawrinka lo si era avuto nel pomeriggio quando Federer aveva segretamente spostato la sessione di riscaldamento dal campo di allenamento n.1, dove avrebbe dovuto palleggiare a fianco di Nadal, allo Stadium 2. Lì lo svizzero aveva palleggiato per poco meno di mezz’ora ed era tornato negli spogliatoi in semi-clandestinità. Quasi contemporaneamente, Rafael Nadal si era allenato per più di un’ora sul “training camp 2” palleggiando con un ragazzino molto emozionato che è stato preso a pallate di diritto e di rovescio per buona parte del tempo, il tutto nel solito bagno di folla che lo accompagna in ogni angolo del mondo.

Alla prova del campo è apparso evidente dai primi scambi che Federer non era al cento per cento fisicamente, che la sua schiena acciaccata non era migliorata e non gli consentiva di battersi con tutte le sue forze. Nonostante tutto il primo set è stato deciso da un solo break, quello al settimo gioco, anche se lo svizzero ha concesso in tutto il parziale ben 20 punti sulla propria battuta, contro i solamente sei del suo avversario Nadal. “Il problema è lo stesso che mi ha dato noia contro Wawrinka – ha spiegato Roger dopo il match - che non mi ha impedito di vincere ieri sera, per cui non ne voglio parlare eccessivamente perché non amo sminuire le vittorie altrui. Durante il primo set sono riuscito quasi sempre a tenere il servizio, potevo servire a pieno regime e la cosa mi ha dato una direzione su cui sviluppare il mio gioco. Speravo di poter rimanere vicino nel punteggio e di poter poi volgere la partita in mio favore, ma non è accaduto”.
Nadal ha ripetuto la solida prova dei turni precedenti, che mostra ancora segni di ruggine e qualche sbavatura di troppo, ma che ha consentito di vedere alcune giocate di grande pregio, tra i recuperi per cui il maiorchino e famoso e la varietà di colpi di Federer, più del solito proiettato verso rete (anche seguendo la seconda di servizio) per accorciare l’agonia degli scambi da fondo.

Chiuso il primo set in 46 minuti, Nadal ha preso immediatamente due break di vantaggio all’inizio del secondo parziale, facendo di fatto partire i titoli di coda al match. Una breve impennata d’orgoglio di Federer gli consetiva di recuperare subito uno dei due break, anche grazie ad un Nadal un po’ distratto e visibilmente dispiaciuto per il rivale ferito (c’è anche chi giura di aver sentito un “sorry my friend”, “mi dispiace amico mio” indirizzato verso lo svizzero dopo il passante di rovescio che ha siglato il 3-0). Il divario è però troppo grande da colmare, e dopo soli 84 minuti di spettacolo solo a sprazzi degno del gran nome dei due contendenti, Nadal può staccare il biglietto per la semifinale di sabato dove ad attenderlo ci sarà Tomas Berdych.

Lo svizzero ha confermato la sua intenzione di prendersi una pausa dai tornei per preparare al meglio la stagione sulla terra battuta che per lui comincerà con il Masters 1000 di Madrid, saltando quindi il prossimo torneo di Miami. Alla stampa svizzera ha poi rivelato come il programma di massima preveda di prendersi cura di questo malanno durante le prossime due settimane durante le quali prevede di non effettuare allenamenti, e di cominciare poi le cinque settimane di preparazione (fisica e tecnica) per arrivare in condizione agli appuntamenti importanti sulla terra battuta.

Evidentemente preparato alla sconfitta, Federer si è anche lasciato andare ad un paio di battute tra lo spiritoso ed il sarcastico: a Bud Collins, che gli chiedeva se la sua schiena fosse stata sottoposta ad “attenzioni mediche”, ha fatto finta di non capire ed ha chiesto “qual è la definizione di attenzioni mediche in America? Se ho visto un dottore? No, non ho visto nessun dottore”. Poi alla nostra domanda se avesse notato qualche variazione tattica nel gioco di Nadal, dato che lo spagnolo aveva dichiarato che il suo ginocchio non gli permettesse di giocare come di solito contro di lui, ha esordito con “Ah, beh, stasera ha giocato in maniera totalmente differente!” Ma quando ha visto la nostra espressione stranita ha subito aggiunto “No, è stata esattamente la stessa cosa”.

Nadal si è dicharato molto contento di come ha giocato il primo set: “I miei spostamenti sono stati migliori di ieri, ho giocato più lungo, il mio diritto ha funzionato meglio, sono davvero contento del primo set. Il secondo invece è stato strano: Roger forse non ci ha provato al 100%, probabilmente aveva dei problemi con la sua schiena, è stato davvero molto strano”.

In definitiva questa partita ha lasciato un po’ di amarezza in bocca a chi, come molti di noi, ha passato gli ultimi dieci anni ad ammirare le gesta di questi due straordinari campioni, dentro e fuori dal campo, che per tanto tempo sono apparsi quasi invincibili, prima l’uno, poi l’altro, e per lunghi tratti del decennio in una galassia diversa rispetto agli altri giocatori del circuito. Mentre la musica sparata a tutto volume dalle casse poste proprio sopra di noi trasformava il centrale di Indian Wells in una discoteca ad ogni cambio di campo, ci era inevitabile pensare alle parole di Bonnie Tyler in uno dei suoi brani di maggior successo, “Total eclipse of the heart”:

Every now and then I get a little bit nervous that the best of all the years have gone by
(Ogni tanto mi innervosisco a pensare che i nostri migliori anni sono già passati)

Ogni sfida tra Federer e Nadal, per quello che hanno rappresentato per le loro rispettive carriere e per quello che hanno saputo dare al tennis, sarà sempre una sfida speciale. Anche Rafael lo ha sottolineato dopo il match: “Queste sono le cose che ti mancano quando sei lontano dalle gare”. Ma rimane la sensazione che, se non proprio i loro anni migliori, almeno le loro sfide migliori siano già passate.

 

 

Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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