16/03/2013 23:15 CEST - Indian Wells

Nadal non si ferma, Berdych battuto

TENNIS - In un'altra importante tappa nel suo ritorno ai vertici, Rafael Nadal supera Tomas Berdych in due set con una prova maiuscola. Rimandato a Miami il ceco, che ha palesato ancora i soliti limiti caratteriali. Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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Rafael Nadal
Rafael Nadal

R. Nadal (5) b. T. Berdych (6) 64 75

Se non è tornato al 100%, sicuramente la strada è quella giusta. Continuando il constante progresso fatto vedere dall’inizio del torneo e costruendo sui miglioramenti visti nel match di quarti di finale con Federer, Rafael Nadal ha sfoderato una prestazione di grande solidità rifilando due set a zero a Tomas Berdych, uno dei giocatori più in forma di questo inizio stagione. Nadal è stato straordinario alla battuta, concedendo, prima del game finale, solamente una palla break in tutto il match, peraltro giocata malissimo con un doppio fallo. Ha rispolverato quel gioco offensivo “da cemento” che aveva saputo costruire nel corso degli anni e che nei giorni scorsi aveva indicato come troppo faticoso per le sue malandate ginocchia, segno che la sua condizione, fisica ed agonistica, sta rapidamente migliorando. Ha tuttavia conservato la tendenza a rimanere molto dietro la linea di fondo, soprattutto in risposta, e solamente in qualche sporadica occasione ha fatto vedere quei magnifici colpi in recupero da fuori dal campo che lo hanno reso famoso. Avrebbe dovuto essere proprio questo l’elemento del puzzle tattico del match da sfruttare per Berdych, che per lunghi tratti dell’incontro ha creato non pochi problemi alla ribattuta dello spagnolo. In questa semifinale però il tennista ceco ha palesato nuovamente quei limiti caratteriali che ne hanno fino ad ora minato la carriera e che sembravano fossero stati smussati dalle affermazioni di questi ultimi sei mesi, dalla vittoria contro Federer all’US Open al trionfo in Coppa Davis con la sua nazionale. Una battuta d’arresto per lui, questa sconfitta, peraltro patita contro un avversario con cui ha ora una serie di 12 sconfitte consecutive e contro cui non vince dal lontano ottobre 2006.

All’inizio della partita Berdych tenta di sfruttare gli angoli con il servizio per sfruttare la posizione molto arretrata di Nadal, il quale fa molta fatica a contrastare le battute del ceco. Nadal è abilissimo a non lasciare mai il pallino del gioco quando riesce ad avanzare dentro il campo, soprattutto sulla sua battuta, mentre è molto più malleabile quando viene tenuto sulla difensiva dai fendenti di Berdych. Il primo ed unico break del set arriva al settimo game, quando un paio di colpi profondissimi dello spagnolo, quasi sulla riga di fondo, spostano il baricentro degli scambi e costringono il ceco a due errori gratuiti dopo un doppio fallo iniziale. Sullo 0-40, Berdych annulla le prime due palle break, ma sulla terza mette malamente in corridoio un diritto senza senso e manda l’avversario a condurre per 4-3. Nadal sente odore di sangue e spinge l’acceleratore sul diritto, commettendo per questo anche qualche errore. Se la cava comunque senza concedere palle break ed in 42 minuti la prima frazione è in cascina.

Il Berdych 2.0 visto negli ultimi mesi è molto più refrattario della sua versione precedente ai contraccolpi per i game persi e le occasioni mancate, ed inizia il secondo set come se nulla fosse, controllando i propri turni di battuta ed aumentando la pressione negli scambi da fondo, senza peraltro mai trovare il guizzo decisivo per il break, anche grazie a Nadal che gioca sempre con grande attenzione i punti delicati. Lo spagnolo si muove benissimo e riesce a coprire moltissimo campo con il diritto, ma non può fare a meno di soccombere quando Berdych trova le sue accelerazioni negli angoli. Sul 4-3 il set ha il primo scossone: Tomas conquista la prima palla break, sulla quale Nadal commette doppio fallo, nonostante possa servire la seconda due volte grazie ad un nastro molto fortunoso. “Da quel momento io ho messo in campo solamente una prima di servizio, mentre lui ha servito solamente una seconda – ha lucidamente commentato Berdych – e la differenza è stata tutta lì”. Nadal infatti non si perde d’animo ed inizia a martellare con il diritto anche quando si trova molto oltre la linea di fondo, e Berdych accusa il colpo: restituisce immediatamente il servizio  e sul 5-5 manda addirittura lo spagnolo a servire per il match mancando clamorosamente uno smash, peraltro giocato completamente controsole. L’ultimo game del match è anche il più lungo ed emozionante dell’incontro (14 punti giocati): Berdych ha tre opportunità per trascinare il set al tie-break, ma Nadal le cancelle con tre servizi. Due punti più tardi è lo stesso spagnolo a gettare alle ortiche il primo match point con un diritto lungo. Ma ormai il destino del match è segnato: un altro servizio vincente chiude la partita e manda Nadal in finale alla ricerca del suo terzo titolo ad Indian Wells.

 

Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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