26/03/2013 22:00 CEST - L'APPROFONDIMENTO

Nadal, il dritto definitivo E il secondo più arrotino è...Federer!

TENNIS - Il dritto di Nadal è il più veloce ed efficace della storia. Va in media 21 km/h più forte del dritto di riferimento degli anni '90, quello di Sampras. E, dopo Rafa, a trovar maggiori rotazione è Roger. Luca Baldi

| | condividi
Pete Sampras e Rafael Nadal: dritti a confronto
Pete Sampras e Rafael Nadal: dritti a confronto

Richiamando in parte l'analisi tecnica sul dritto di Rafael Nadal pubblicata lo scorso luglio qui su Ubitennis, nella quale venivano descritti gli aspetti biomeccanici che permettono al giocatore di esprimere rotazioni tanto estreme, e che purtroppo sono anche in buona parte responsabili della lesione cronica di cui l'atleta soffre all'articolazione del ginocchio sinistro, proviamo ad andare un po' più in dettaglio esaminando i dati raccolti negli anni su rotazioni e velocità di palla nel tennis, il modo in cui questi valori si relazionano tra loro, e proviamo a capire quali conclusioni se ne possono trarre.

Esamineremo il colpo principale per importanza, efficacia e varietà di soluzioni del tennis: il dritto. In particolare, ci soffermeremo sui dati reali, definiti da analisi svolte utilizzando riprese ad altissima risoluzione unite alla tecnologia Hawk-Eye, strumenti disponibili solo da tempi relativamente recenti, riguardanti la velocità e la rotazione della palla. Parleremo di medie misurate sui dritti “di scambio”, non sui picchi delle accelerazioni o dei colpi d'attacco eseguiti su palle a metà campo: i dritti “standard” dei giocatori in palleggio durante le competizioni, insomma.

Andiamo quindi a valutare i due dritti più significativi in termini tecnici degli ultimi vent'anni: come “rappresentante” degli anni '90 l'esecuzione di Pete Sampras, per il decennio successivo quella di Rafael Nadal. A giudizio di chi scrive sono i due colpi più notevoli dal punto di vista dell'efficacia, ed essendo tanto differenti negli aspetti biomeccanici dell'esecuzione, rendono il confronto estremamente interessante. Prevenendo da subito eventuali polemiche originate dal tifo, la scelta del dritto di Nadal piuttosto che quello di Federer, Del Potro, Berdych o Gonzalez è determinata dal fatto che del colpo di Sampras questi ultimi non sono che un'evoluzione (strepitosamente efficace), caratterizzata dall'esasperazione di dettagli quali l'ampiezza delle aperture e l'utilizzo più evidente del finale “windshield wiper”, mentre l'esecuzione di Rafa ha letteralmente stravolto la tecnica degli anni precedenti. Ecco i dati aggiornati (r.p.m. = rounds per minute, cioè rivoluzioni al minuto).

Rotazione media del dritto:
Nadal 3400 rpm (max 5000)
Sampras: 1850 rpm (max 3400)

Prima considerazione sullo spin: anche il tanto celebrato “dritto piatto” Sampras esprimeva livelli di rotazione molto accentuati, arrivando addirittura come picco ai livelli di Nadal. Ma come detto, il valore significativo è la media sullo scambio, e qui la forbice è evidente. Il top-spin di Rafa gira il doppio rispetto a quello di Pete, che ne sfiora gli r.p.m. sulla media del palleggio solo con i liftoni tirati al massimo. I dati di picco dello spagnolo, poi, sono straordinari e inavvicinati da qualunque altro giocatore visti gli ormai famosi 5000 giri al minuto consentiti dal “reverse forehand” già esaminato. Fin qui, comunque, nulla di sorprendente, a parte la definitiva confutazione della credenza secondo la quale il dritto dell'americano fosse poco liftato. Un dritto veramente poco liftato era quello di Mary Joe Fernandez (meno di 1000 r.p.m.) tra le donne, e Tim Henman (1200 r.p.m.) tra gli uomini.

Velocità media del dritto:
Nadal: 143 kmh
Sampras: 122 kmh

Qui non ha senso riportare dati massimi, perchè una sbracciata dall'alto in basso su una palla comoda consente a qualunque professionista di arrivare anche a 180 kmh col dritto. Ma il valore davvero significativo è che il dritto di Nadal va più veloce di quanto sia mai andato quello di Sampras, e non di poco: 21 kmh (in media!) sono una differenza enorme ad alto livello. Come si può spiegare tale evidenza oggettiva, nel momento in cui risulta altrettanto evidente, anche all'occhio dello spettatore, che il colpo dell'americano era penetrante e all'apparenza rapidissimo, come e più di quello dello spagnolo?

La soluzione dell'enigma è nell'analisi delle traiettorie. Meno top-spin viene impresso a una palla, più rettilinea sarà la traiettoria durante il volo, mentre all'aumentare della rotazione si accentuerà la curva verticale. Più arcuata sarà la traiettoria, più metri dovranno essere percorsi. Questo significa che se una palla, per andare dal punto A al punto B del campo, passa mezzo metro sopra la rete a 120 kmh, dovrà percorrere una distanza molto minore di una palla che per andare dallo stesso punto A allo stesso punto B passa un metro e mezzo sopra la rete a 140 kmh, e nonostante sia più lenta arriverà più o meno contemporaneamente. In sintesi, il colpo meno liftato arriva prima, quello carico di top-spin arriva più veloce.

Tornando a Rafa e Pete, i loro dritti impiegano circa lo stesso tempo ad arrivare sulla racchetta dell'avversario, ma con la grossa differenza che la palla di Nadal è più veloce e rimbalza più alta: ed ecco spiegata anche una delle definizioni più controverse riguardo al tennis, ovvero il concetto di “palla pesante”. I grandi dritti moderni, carichi di top-spin, generano una palla che è, banalmente, più veloce quando arriva sulla racchetta, ed è per questo che, oltre alla complessità del gestire la rotazione e il rimbalzo, da' la famosa sensazione di “pesantezza”: molto semplicemente, va a parecchi chilometri all'ora in più.

In questo, tralasciando i costi fisici di esecuzioni molto estremizzate, Nadal risulta il più efficace di sempre. Il suo dritto, oltre ad essere il più arrotato, è anche il più veloce che sia mai stato misurato.
Per completezza, e per evidenziare quanto il tennis si sia evoluto, i dati sui dritti di alcuni top-player attuali dotati di grandi dritti: Federer, Djokovic, Berdych e Del Potro si attestano tutti a poco meno di 130 kmh di media come velocità, però con differenze sensibili negli r.p.m. che vanno dai 2700 di Roger e 2500 di Nole ai 2200-2300 di Tomas e Juan Martin, i cui colpi essendo meno arrotati (ma non più veloci!) danno l'impressione di viaggiare di più. In realtà le palle meno cariche hanno il vantaggio di poter togliere tempo all'avversario perchè, come detto, arrivano prima, ma sono di gestione più semplice avendo rimbalzi meno complessi a parità di velocità, ed è per questo che corrono il rischio di dare ritmo e “mettere in palla”, a meno di non essere dei vincenti. In generale, è possibile vedere un rapporto di proporzionalità diretta tra rotazione ed efficacia del dritto evolutosi negli anni verso le soluzioni più caricate, ma che era percepibile anche nella generazione precedente di tennisti: la sopracitata esecuzione di Henman era tecnicamente buona, ma quella di Sampras la surclassava soprattutto in termini di top-spin.

Per concludere con un pizzico di ironia, i dati ci dicono questo: il dritto di Sampras (un colpo che quindici anni era un riferimento), oggi sarebbe considerato una palla leggera, non granchè veloce, e facile da gestire.
Il dritto più veloce della storia è quello di Nadal
, come causa e conseguenza dell'essere anche il più liftato.
Il dritto più vincente, infine, risulta essere quello (dopo Rafa) del più “arrotino” di tutti: il signor Roger Federer.

Luca Baldi

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti