03/04/2013 17:20 CEST - ATP

Nadal chiama il pianeta Terra

TENNIS - Da qui a metà giugno si farà a pallate sulla terra rossa, territorio esclusivo di Nadal da 8 anni. Anche per il 2013 le premesse sono quelle di un dominio totale. Chi potrà contrastarlo? Teo Gallo

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Rafa Nadal contro Federico Delbonis a Vina del Mar
Rafa Nadal contro Federico Delbonis a Vina del Mar

La bellezza e l’unicità del tennis sta anche nelle diverse superfici: si può giocare indoor col riscaldamento e la palla che schizza via veloce, su un campo di terra appesantita dall’umidità o su un prato verde dove ogni rimbalzo è un enigma. Il cambio è totale, sono quasi sport diversi. E il mese di aprile, come ogni anno, significa nel circuito ATP l’inizio della stagione sulla terra, che dura due mesi anche se qualcuno la vorrebbe più lunga.

In un’intervista rilasciata dopo la finale di Indian Wells Toni Nadal commentava che “se si vanno a guardare ogni anno i punti migliori giocati nel circuito, la maggior parte sono scambi lunghi”. Per gli amanti degli scambi lunghi allora non c’è niente di meglio che 70 giorni di tornei sulla terra rossa, con 3 Masters 1000 e uno Slam a distanza ravvicinata. Una quantità enorme di soldi e punti ATP da distribuire, e l’ombra minacciosa di chi da ormai quasi dieci anni domina incontrastato su questa superficie: Rafael Nadal Parera.

Dato per finito da molti dopo l’infortunio e i 7 mesi di stop, Nadal è tornato rapidamente in modalità Super Saiyan. Ha vinto 3 tornei in 3 mesi, e se Acapulco e S. Paolo non fanno molto testo, Indian Wells vale quasi come uno Slam, come ha scritto sul País Carlos Moya il giorno dopo la vittoria in finale su Del Potro.

La sua serie di successi sulla terra negli ultimi anni non ha eguali, lo sappiamo. Ha battuto i record di Borg (vittorie a Parigi), Vilas (vittorie consecutive sulla terra) e Muster (tornei vinti sulla terra) senza nessun ritegno. E se a inizio anno si poteva dubitare sulle sue capacità di tornare al livello che lo ha reso una leggenda del tennis, due mesi dopo quei dubbi sono spariti.

Se Nadal è al 100% la cosa più probabile è che domini anche quest’anno: a Monte Carlo ha vinto le ultime 8 edizioni, a Roma 6 delle ultime 8, a Barcellona (torneo meno competitivo) e a Parigi 7 delle ultime 8. Non ci sono motivi per pensare che non possa ripetere almeno in gran parte gli stessi risultati anche quest’anno. Questo è il Nadal Demolition Tour 2013.

Monte Carlo (14-21 aprile): un torneo che sembra giá assegnato, vista la facilità irrisoria con cui Rafa ha dominato dal 2005. Quell’anno partí come testa di serie n.11, e lasciò per strada due set. Uno a Gasquet in semi e un altro a Coria in finale. Due anche l’anno successivo, a Gaudio e a Federer. Dal 2007 al 2012 ha perso solo due set, nella finale 2009 con Djokovic e nella semi del 2011 con Murray. Monte Carlo è ormai il torneo piú scontato del pianeta terra.

Barcellona (22-28 aprile): In Catalogna Nadal è cresciuto tennisticamente e in tabellone mancano quasi sempre gli altri top players. Quest’anno la testa di serie n.2 sará Ferrer, che con Rafa non sa vincere (17-4 i precedenti, 14-0 sulla terra dal 2005). Nella finale dell’anno scorso Ferrer ebbe 15 breakpoint, piú della metá nel primo set; poi crollò come sempre.

Madrid (2-11 maggio): È l’unico Masters 1000 sul rosso che Nadal non abbia dominato nell’ultima decada. L’altura, si sa. Ci ha vinto solo nel 2010. Qui potremmo vedere un torneo piú equilibrato, ma il favorito resta lui. Il campione in carica è Federer, Djokovic avrá i suoi argomenti, Del Potro, Murray e Berdych inseguono.
Roma (12-19 maggio): Anche il Foro Italico appartiene al maiorchino dal 2005, a parte le due edizioni vinte da Djoker nel 2008 (con Nadal eliminato da Ferrero al primo match) e del 2011, quando il serbo era imbattibile.

Roland Garros (26 maggio-9 giugno): Djokovic ci proverá, ma Rafa è già dato favorito con un certo distacco da tutti i bookmakers del mondo. Uno dei problemi, per chi vorrebbe più equilibrio in questa superficie, è che negli ultimi anni non sono arrivati nel circuito terraioli puri. Mancano alternative, o semplicemente la forza di Nadal è sovrumana.

Chi puó insidiarlo?
Djokovic: il Roland Garros è l’unico Slam che gli manca, dunque la concentrazione e l’impegno saranno massimi. Nel 2011 aveva trovato il modo di battere il Minotauro ripetutamente, anche sulla terra, ma in quel caso era il livello di Djokovic ad essere sovrumano. Quest’anno non si sono ancora incontrati e alla prima sfida si arriverebbe con un 50% di possibilitá a testa. Il loro primo incontro sará importante per stabilire un precedente e marcare l’inerzia psicologica di un duello che sicuramente si ripeterá piú volte quest’anno, anche ben prima della finale se Rafa rimane a lungo n.5 del ranking.

Ferrer: l’epilogo di Miami è stato assurdo e crudele, in una delle finali piú brutte viste negli ultimi anni. Ma Ferrer avrá giá dimenticato e sicuramente dopo Nadal è il miglior terraiolo puro del mondo. Il problema è che contro Rafa non ce la fa mai. Le possibilitá che attribuiamo a Ferrer di battere Nadal in un torneo importante sono pari a zero. Ma se Rafa viene eliminato da qualcun altro, Ferrer è tra i primi 2-3 in ogni dove.

Del Potro: Stará tramando vendetta? Probabile, ma per battere Nadal sulla terra ci vuole il miglior Del Potro per 3 ore come prima condizione. Una volta si diceva che Nadal soffre i giocatori alti cui non dá troppo fastidio il dritto uncinato. Vale ancora quel discorso?

Murray: Non ha mai vinto un torneo sulla terra rossa, ma gli concediamo un margine di miglioramento: è bravo tatticamente, si difende come pochi, ha una forma fisica perfetta e sa tenere palleggi lunghissimi. Perché non potrebbe fare risultato anche sul rosso?

Gasquet e Simon: forse giocando in due contro uno… Scherzi a parte, Simon ha battuto Nadal una sola volta in carriera e Gasquet ha un record di 0-10. Vale per loro lo stesso discorso di Ferrer: se Nadal si perde per strada e Djokovic si distrae i due pallettari possono vincere uno dei tornei importanti. E se c’è un francese che puó vincere a Parigi nel trentennale della vittoria di Noah, quello è Gasquet.

Gulbis e Zeballos: uno ci è andato vicino, l’altro ci è riuscito davvero.  Zeballos ha battuto Nadal in una finale sulla terra rossa (Viña del Mar) e allora chi puó dire che non possa riuscirci di nuovo? Lo stesso Zeballos, che ha detto che Rafa è imbattibile e probabilmente prenderá un doppio 6-0 alla prossima occasione. Gulbis lo includiamo per la sua incoscienza: non ha paura di Nadal, ed è giá qualcosa.

Federer: Visti i quarti di Indian Wells, anche per il Maestro le possibilitá di battere Rafa sul rosso sembrano minime. Sarebbe giá tanto riuscire a vedere un match equilibrato.
Ma allora cosa bisogna fare per seguire un torneo sulla terra che non abbia un esito scontato? Guardare nelle pieghe del calendario, quei tornei cui Nadal non partecipa.

Grand Prix Assan, Casablanca, Marocco (8-14 aprile): Al grido di Rock the Casbah quest’anno saranno in tabellone Kevin Anderson, Granollers, Paire, Andujar e Melzer. Per lo spettacolo ripassare l’anno prossimo.

Houston (8-14 aprile): Molto piú interessante la entry-list rispetto a Casablanca, con Almagro prima testa di serie seguito da Monaco (ma il Pico è in crisi), Isner, Tommy Haas (ormai puó fare qualunque cosa, anche vincere Wimbledon), il fantasma di Verdasco e il redivivo Monfils. E ovviamente Hewitt, che a Houston è di casa.

Nastase-Tiriac Trophy, Bucarest (22-28 aprile): qui gli italiani possono piazzare la zampata. Seppi e Fognini sugli scudi, ma attenzione a Simon (defende il titolo, se andrá) Mayer e Melzer, giá vincitori nel 2011 e 2006 rispettivamente.

Portugal Open, Estoril (28 aprile-5 maggio): torneo di buon livello, con Delpo campione delle ultime due edizioni. Wawrinka è sicuramente il piú attrezzato tra le teste di serie attese in Portogallo, poi Benneteau, e ci proverá anche Seppi.

BMW Open, Monaco (29 aprile-5 maggio): Federer ci giocó e vinse nel 2003, quando in tabellone c’erano ancora Henman, Kafelnikov e il grande Renzo Furlan. Il livello quest’anno sembra buono, con un trio di virtuosi (Haas, Baghdatis e Dolgopolov) e discreti pallettari come Tipsarevic e Kohlschreiber (detentore del titolo). Poi Cilic, oggetto misterioso.

Open de Nice Cote d’Azur (19-25 maggio): Sotto il sole della Costa Azzurra la entry list è interessante, con Isner, Almagro, Simon, Tomic, Monfils e il nostro Fognini. Ultimo appuntamento prima del Roland Garros.

A quel punto sapremo giá se il dominio di Nadal avrá avuto seguito. La Terra gira intorno a lui.

Teo Gallo

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