Da Barazzutti a Volandri, i grandi successi italiani a Montecarlo

TENNIS - Fognini è il primo italiano nei quarti a Montecarlo dal 2005 (allora fu Volandri). Nell'era Open per gli azzurri il miglior risultato resta la finale di Barazzutti nel 1977. L'ultimo azzurro in semifinale è invece Gaudenzi (1995): ci sono arrivati anche Panatta e l'attuale capitano di Davis (2 volte). Un solo titolo, con Panatta e Bertolucci in doppio nel 1980. Da Montecarlo, Alessandro Mastroluca

Il miglior risultato per gli italiani nel torneo di Montecarlo nell'era Open resta la finale conquistata da Barazzutti nel 1977 (prima c'erano state le tre vittorie di Pietrangeli). Corrado sconfigge nell’ordine tre specialisti quali Okker, Taroczy e Kodes, cui salva quattro match point nella semifinale giocata in un sabato umido e piovoso. Barazzutti chiude 57 76 75 in un match che ha visto 20 break. L'azzurro arriva anche a due punti dal primo set, sul 5-3 30-30, ma Kodes approfitta delle non eccelse doti di volo di Barazzutti per vincere i successivi quattro game. Nel secondo set scende la pioggia, ma sul 5-4 l'arbitro respinge la richiesta del ceco di interrompere la partita. Kodes manca tre match point e un quarto nel tiebreak in cui gli viene tolto un ace perché il giudice di linea giudica fuori una sua prima di servizio e sulla seconda Barazzutti piazza la risposta vincente di rovescio. Nel terzo "Barazza" si fa agganciare sul 5-5 da 5-3, ma chiude con un passante vincente di dritto. In finale, però, sarà sconfitto da Borg.

Barazzutti conquista anche la semifinale del 1978, dopo aver battuto ai quarti Panatta (che a sua volta aveva sconfitto Ocleppo) prima di cedere a Smid, e nel 1983, a 30 anni, quando gioca il torneo passando dalle qualificazioni. Apre battendo Harold Solomon, in tabellone grazie a una wild-card in quanto presidente dell’associazione giocatori. Doma al secondo turno Mark Edmondson (il giocatore con la più bassa classifica a vincere uno Slam: trionfò nel 1976 agli Australian Open da n.212 del mondo) e nei quarti sfida Guillermo Vilas. Nei sei precedenti confronti aveva sempre perso, senza vincere nemmeno un set. L’argentino, numero 4 del mondo, chiude il primo set 6-2. Ma nel secondo pallonetti e passanti iniziano a funzionare per Barazzutti che porta il match al terzo. Qui rimonta uno svantaggio di 0-3, spreca tre match point sul 5-3 (il primo con un doppio fallo, il secondo con un errore ed il terzo con una volée vincente dell'argentino) ma trova il break nel decimo game e al quarto match point trova la prima vittoria in carriera sulla sua bestia nera, a un mese dalla sfida di Davis proprio contro l’Argentina. Ma, visto il maltempo che ha caratterizzato il torneo, ha solo un’ora per riposare prima della semifinale con Wilander. E inevitabilmente lascia strada allo svedese 62 63.

Panatta gioca le semifinali nel 1981 dopo aver battuto lo spagnolo Luna, il paraguayano Pecci e Higueras. Nel primo set varia tantissimo il gioco, alternando colpi senza peso, attacchi improvvisi e profondi, letali palle corte. Ma commette due doppi falli nei primi due turni di battuta del secondo set e lascia a Higueras l'iniziativa nella fase centrale del match. Ma alla distanza Higueras, che ha saltato sei mesi nel 1980 per un’epatite virale, cala. Panatta apre il terzo con uno strepitoso passante di rovescio che gli vale il break in avvio. Ne ariva un altro, nel settimo game. Lo spagnolo dimezza il vantaggio nell’ottavo game ma due giochi dopo, al primo match point, tira una risposta in corridoio. In semifinale Panatta perderà da Vilas, che aveva eliminato Ocleppo nei quarti.

L'ultimo italiano in semifinale è Andrea Gaudenzi, nel 1995. Dopo aver raggiunto il suo best ranking a febbraio, il faentino elimina due top-10, Kafelnikov e Bruguera, anche se lo spagnolo, battuto 76 62, non ha del tutto recuperato da una tendinite al ginocchio destro che lo condiziona soprattutto nel secondo set. In semifinale trova l'amico e compagno di allenamenti Tomas Muster. "Ho giocato con 40 di febbre. Non riesco a mangiare e dormire bene da due giorni. Mi sentivo completamente disidratato. Ora voglio andare all' ospedale per fare tutti gli esami, non voglio rischiare la vita per giocare a tennis" ha detto l'austriaco, comunque capace di vincere 63 76.

Gaudenzi se la prende con il giudice di sedia: "Ci riempiono la testa con il rispetto rigido alla regola dei 25 secondi e poi non hanno il coraggio di applicarla" ha detto, lamentandosi dell'eccessiva indulgenza mostrata verso l'austriaco. Nel primo set, Gaudenzi subisce il break in apertura e non riesce più a recuperarlo, anche per colpa di un atteggiamento troppo rinunciatario e passivo. L'azzurro è stato due volte a due punti dal secondo set, sul 5-4 e 0-30 sul servizio dell'avversario e sul 5-2 nel tiebreak, ma Muster ha giocato meglio i punti importanti e ha chiuso steso a terra e in lacrime mentre Gaudenzi stava per andarsene senza andargli a stringere la mano.

L'ultimo a raggiungere i quarti di finale è stato invece Volandri: nel 2003 (vittorie su Stepanek, Nalbandian e Magnus Norman, ex numero 2 del mondo, e sconfitta con Spadea) e nel 2005 (successi su Arthurs, Canas e Puerta, prima del netto stop con Ferrero). Prima di lui erano arrivati tra i migliori 8 del principato Panatta, per quattro anni di fila (dal 1975 al 1978), Cancellotti, che nel 1985 eliminò Fibak e Nystrom arrendendosi a Lendl, e Pistolesi, che negli ottavi elimina in rimonta Wilander 26 76 62.

Per l'Ialia c'è un successo comunque nel torneo monegasco. Nel 1980 Bertolucci e Panatta conquistano il titolo in doppio battendo in finale Gerulaitis-McEnroe 62 57 64. Ci andranno vicini, nel 1989, Canè e Nargiso, sconfitti in finale da Smid e Woodforde 16 64 62.

Da Montecarlo, Alessandro Mastroluca