12/05/2013 18:35 CEST - WTA Madrid
TENNIS - Finale senza storia al WTA Premier di Madrid. Serena Williams conquista il 50mo titolo in carriera lasciando 5 game a Maria Sharapova. Chiude 61 64 e si tiene lo scettro di numero 1 del mondo. Per l'americana si è rivelata più complicata la semifinale contro Sara Errani. Da Madrid Massimiliano Di Russo
In una finale senza storia, se si escludono i primi quattro game del secondo set, Serena Williams ha conquistato per il secondo anno consecutivo il titolo a Madrid. Per lei si tratta del quarto successo dell’anno dopo quelli conseguiti a Brisbane, Miami e Charleston, il cinquantesimo di una carriera straordinaria che le permette di portarsi a sole tre lunghezze da Monica Seles. La Sharapova deve arrendersi ancora una volta all’americana: l’ultima vittoria risale ai Championships del 2004. Da quel momento la russa ha sempre perso nelle successive dodici sfide disputate portando a casa appena tre set.
La Williams vista oggi sul Manolo Santana è apparsa ingiocabile fin dalle prime battute, aggredendo costantemente l’avversaria sul proprio servizio senza mai arretrare dietro la linea di fondo. Per vedere il primo vincente della Sharapova bisognava attendere un quarto d’ora, quando Serena aveva già preso il largo portandosi sul 4 a 0. A poco servivano gli incitamenti del pubblico accorso finalmente numeroso e partecipe (“te quiero Maria” abbiamo spesso sentito sugli spalti), il primo set scivolava in poco più di mezz’ora di gioco, sugellato da una risposta di dritto della Williams terminata all’incrocio delle righe.
Non troppo inaspettatamente per chi nei giorni scorsi aveva prestato attenzione al cammino dell’americana in questo torneo, il secondo set si apriva con un break da parte di Masha. Approfittando del calo mentale della Williams, la Sharapova saliva finalmente di livello riuscendo a prevalere negli scambi lunghi e portando a casa addirittura un paio di game di battuta senza concedere palle break. L’entusiasmo degli spagnoli, che in attesa di Nadal non avrebbero disdegnato un incontro che prometteva più di quanto evidentemente potesse mantenere, si spegneva presto allorché Serena, sotto 1 a 3 e a due punti da un complicato doppio break, si scuoteva dal torpore e piazzava un parziale di otto punti che la riassestavano su binari più consoni al livello complessivo espresso in campo dalle prime due teste di serie. La palla break non sfruttata nell’ottavo game era il preludio all’ennesimo parziale di otto punti a zero che chiudeva l’incontro in un'ora e 16 minuti di gioco.
Serena Williams, che con il successo di Madrid resta in vetta al ranking Wta, si propone come una delle principali pretendenti al titolo di quel Roland Garros che in singolare ha vinto solo una volta, nel lontano 2002. La strada però è ancora lunga e saranno necessari quelli che nel basket vengono definiti “aggiustamenti” per evitare i cali di tensione di cui hanno beneficiato durante questa settimana le avversarie. Compresa quella Maria Sharapova che a partire da domani dovrà difendere le vittorie dello scorso anno a Roma e a Parigi. La stagione sul rosso, giunta a metà del guado, promette grande incertezza.