05/06/2013 22:05 CEST - Roland Garros

Nadal corre a mille e fa venti

TENNIS - Nadal trova la 20ma semifinale Slam: 62 63 61 a Wawrinka. "Con Djokovic sarò nervoso" dice, "se non lo sei prima di una semi contro il numero 1 vuol dire che non hai passione". Da Parigi, Alberto Giorni

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Rafael Nadal
Rafael Nadal

Spesso la forma migliore si trova durante il torneo e il cammino di Rafael Nadal, in questo senso, è altamente simbolico. Il maiorchino è partito come un diesel, perdendo un set con Brands, Klizan e soffrendo a tratti anche con Fognini. Poi ha iniziato a ingranare le marce alte con Nishikori e nei quarti non ha lasciato scampo a Wawrinka: il 6-2 6-3 6-1 ha rappresentato una lezione di tennis che non ha sforato le due ore. E ora arriva la semifinale stellare con Novak Djokovic: forse una finale anticipata, anche se Tsonga sogna il torneo della vita.

Lo svizzero è una mina vagante che quando è in giornata può fare lo sgambetto a chiunque (Djokovic in Australia si è salvato per un pelo) ma stavolta non è mai riuscito a impensierire lo spagnolo, anche per la stanchezza che si portava dietro dalla maratona vincente con Gasquet.

Wawrinka in nove precedenti non aveva mai vinto un set contro Nadal e la decima sfida non ha fatto eccezione. Il maiorchino ha un bilancio di 10-0 contro due soli altri giocatori: Nicolas Almagro e Paul-Henri Mathieu. Nadal ha perso 56 game nelle prime 4 partite: non ne aveva mai ceduti così tanti prima dei quarti al Roland Garros. E non aveva mai perso, come gli è successo qui, il primo set in due partite consecutive in un torneo ATP sulla terra rossa.

Emblematico il primo game: Wawrinka cede il servizio e per il 7 volte vincitore di Parigi il match si mette subito in discesa. Rafa tiene un ritmo molto alto e lo svizzero va puntualmente fuori giri. La fotografia del primo set è la racchetta che Stan fracassa per terra dopo aver concluso in rete un “corpo a corpo” con Nadal, sul 5-1: l’immagine dell’impotenza. Lo spagnolo va avanti per la sua strada e chiude 6-2 il primo parziale, tanto per gradire, con un ace.

Il secondo set sembra seguire lo stesso copione, con Rafa che conquista un break al terzo gioco, ma stavolta arriva una variazione sul tema. Avanti 3-2, Nadal soffre un leggero calo e concede diverse palle break all’avversario, le prime della partita per lui. L’iberico salva le prime tre, ma alla quarta deve arrendersi 3-3. Set riaperto? Neanche per idea, Rafa si riprende subito il break e prosegue con la solita velocità di crociera, sigillando il 6-3 con un dritto in rete dell’elvetico.

Meno patemi nel terzo. Ancora un break iniziale, con un cross di dritto che manda in visibilio il Philippe Chatrier, e Nadal inserisce il pilota automatico. L’ultima risposta di Wawrinka finisce fuori e il 6-1 è servito. Rafa ha chiuso il proprio quarto di finale prima di quello di Djokovic, pur avendo iniziato dopo. Il serbo sarà motivatissimo: il Roland Garros è l’unico Slam che manca alla sua collezione ed è ancora in corsa per il Grande Slam. Ma Nadal è tornato il vero Nadal.

"Ovviamente sto giocando molto meglio adesso" ha detto Nadal in conferenza stampa. "Oggi sono molto felice della mia prestazione, è stato semza dubbio il mio miglior match nel torneo. Ho detto che dovevo cambiare qualcosa, ero fiducioso di poterlo fare e l'ho fatto. Ora sono in semifinale, ho vinto le ultime tre partite senza perdere un set, subendo solo un break nelle ultime due. I numeri iniziano a essere positivi. Sono solo numeri, è vero, quello che conta sono le sensazioni. E se cinque giorni fa non ero felice del mio livello di gioco, ora la sensazione è completamente diversa, sono felice di essere in semifinal"e.

"Sono molto più calmo adesso della settimana scorsa", ha aggiunto, "anche se una semifinale è più importante del secondo turno. E' strano, ma a volte la mia mentalità funziona così. Sarò nervoso per la semifinale. Se non sarò nervoso, meglio tornare a casa e dedicarsi ad altro. Perché se non sei nervoso prima di una semifinale contro il numero 1 del mondo vuol dire che non hai passione per questo sport. Sono sicuro comunque che sarò più motivato che nervoso".

Contro Novak Djokovic, sottolinea, "abbiamo giocato molte volte, ho affrontato più volte Novak che Roger. Abbiamo giocato due volte qui in semifinale, se non ricordo male. Un'altra nei quarti e una volta in finale. Sono tantissime partite. Negli ultimi anni abbiamo iniziato ad affrontarci spesso in match importanti e la rivalità è cresciuta. La mia rivalità con Roger, anche se io non userei questa parola, questa parola la usate voi, le nostre partite con Roger sono diventate un classico perché c'era qualcosa di importante in palio e questo rendeva la partita interessante, per noi e per il pubblico, ed è questo che fa grande lo sport. Giocare con Novak è sempre una grande sfida e un piacere allo stesso tempo perché ti costringe a migliorarti sempre. Ed è straordinario che abbiamo un'altra occasione per sfidarci, soprattutto per me, dopo i tanti mesi di assenza".

 

Da Parigi, Alberto Giorni

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