16/06/2013 14:07 CEST - Personaggi

Kyle Edmund Il paziente inglese

TENNIS - Ha debuttato nel circuito ATP al Queen's, perdendo da Zemlja. Avrà una wild card per Wimbledon. Ma Kyle Edmund, classe 1995, la grande speranza britannica, ama la terra battuta. Ammira Murray e come lui ha visto la sua carriera decollare a New York. Alessandro Mastroluca

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Kyle Edmund
Kyle Edmund

Kyle Edmund non dimenticherà facilmente il mese di giugno 2013. Ha debuttato nel circuito ATP, perdendo 64 76 dallo sloveno Zemlja. Ha pagato l'inesperienza, come dimostrano i due inusuali doppi falli sul 4-4 del primo set e un'eccessiva passività nel tiebreak. Ma ha guadagnato con una sconfitta più di quanto avesse ricavato prima nella sua ancor giovane carriera in singolare. “Giocare a Wimbledon è sempre stato il mio sogno” ha dichiarato. Ventiquattr'ore dopo la LTA gli ha assegnato una wild card per i Championships, dove ha debuttato da junior nel 2010, a 15 anni, facendo poi da sparring partner di Rafa Nadal prima del suo  quarto di finale contro Robin Soderling.

Primo classe '95 a vincere un Futures, Kyle Edmund è la grande speranza del tennis britannico. È nato a Johannesburg ma è cresciuto a Beverley, nell'East Yorkshire, dove la famiglia si è trasferita quando aveva tre anni. Il padre Steven, a sua volta cresciuto in Zimbabwe, giocava un po' a tennis. “Non penso di averlo mai battuto” ha raccontato Kyle in un'intervista al Daily Mail, “quando ha capito che ci sarei potuto riuscire ha smesso di giocare con me”. Però ha iniziato a spendere molti soldi per la sua carriera, iniziata con le lezioni al David Lloyd Racquet and Fitness Club di Kingswood.

Ha iniziato a 10 anni e, contrariamente alla maggior parte dei giocatori britannici fedeli al lawn tennis, Kyle preferisce giocare sulla terra rossa. “Mi piace molto, ci ho giocato tanto. Crescendo ho iniziato a conoscerla meglio, ho capito che serve avere pazienza e mantenere una mente aperta. Ho imparato a giocare palle più alte, con più spin, a cercare gli angoli, e questo ha fatto bene al mio tennis”. Non è un caso, dunque, se un paio di settimane fa è diventato il primo britannico a mettere il suo nome nell'albo d'oro del Roland Garros dopo 31 anni vincendo il doppio junior in coppia con il portoghese Frederico Ferreira (con cui ha vinto anche gli Us Open l'anno scorso). In finale hanno conquistato il loro secondo slam battendo 63 63 Nicolas Jarry e Christian Garin, il cileno che ha vinto in singolare: è stato proprio Kyle a servire nell'ultimo game del match e a trasformare il punto della vittoria con un dritto vincente. L'ultimo suddito di Sua Maestà ad aver vinto a Parigi era stato John Lloyd in doppio misto con Wendy Turnbull nel 1982.

Imparare non è mai stato un problema per Kyle. Era bravo anche a scuola Kyle, che andava particolarmente bene in matematica, ma ha scelto di interrompere gli studi per inseguire il suo sogno sportivo. Da piccolo il suo idolo era Marat Safin; ora che si è ritirato ammira Andy Murray. E come lo scozzese, la sua carriera ha preso il volo da New York: nel 2011, infatti, Edmund ha raggiunto la semifinale del torneo junior, perdendo da Jiri Vesely, che sarebbe poi stato battuto in finale. Quello stesso anno, Edmund è stato decisivo per la vittoria della Gran Bretagna nella Coppa Davis junior. Nella finale disputata in Messico, Edmund ha firmato il punto del definitivo 2-0 superando Gianluigi Quinzi 63 64. “Kyle è un giocatore moderno con un gioco aggressivo e un gran servizio, che sa anche come aprirsi in campo e possiede notevoli qualità mentali” commentava Martin Weston, Junior Tennis Manager della LTA, la federazione britannica.

L'anno scorso, oltre alla vittoria agli Us Open junior, è arrivato il primo titolo Futures, a Birmingham (in Usa), in finale su Chase Buchanan che due settimane dopo si sarebbe preso la rivincita a Niceville.

Quest'anno il titolo parigino è stato preceduto dal secondo trofeo ITF, vinto senza perdere un set a Orange Park, in Florida, dove è stato seguito da Greg Rusedski, che lavora per la LTA, in assenza del suo coach Colin Beecher. In finale, Edmund ha sconfitto l'esperto Carsten Ball 63 62. L'australiano, però, ha giocato con una fasciatura al ginocchio destro per un infortunio sofferto nella semifinale del torneo di doppio.

Adesso Kyle, che oltre al tennis è un grande appassionato di cricket e di Formula 1, è numero 444 del mondo, a sole due posizioni dal suo best ranking. Non potrebbe viaggiare senza il suo telefono, vorrebbe portarsi il suo letto in valigia, ma sa che prima di riposarsi sugli allori la sua strada è ancora molto lunga. “Devo migliorare la mia classifica. Non voglio continuare ad affidarmi alle wildcard per giocare i tornei”. Con una buona seconda parte di stagione, potrebbe chiudere l'anno tra i primi 300 del mondo.

Alessandro Mastroluca

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