25/06/2013 23:06 CEST - Wimbledon

Federer multato da Wimbledon per le scarpette rosse!

TENNIS - WIMBLEDON. Si rasenta il ridicolo. Anzi, secondo me lo si sorpassa pure. Mi domando se gli inglesi non siano assurdamente rigidi. Che sia stata tutta una manovra della Nike? O una ripicca dell’Adidas? Da Wimbledon. Ubaldo Scanagatta

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Wimbledon 2013: Federer ha indossato scarpe bianche con la suola colorata (Art Seitz)
Wimbledon 2013: Federer ha indossato scarpe bianche con la suola colorata (Art Seitz)
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 Se guardate questa foto scattata dal nostro Art Seitz vedete che la suola _ sì, la suola! _ delle scarpe Nike di Federer sono rosse (o forse più arancioni che rosse). L’All England Club ha deciso di multarlo per aver infranto la regola che obbliga i giocator a vestirsi tutto di bianco! Ora non dico che si debba usare un particolare trattamento nei confronti di uno che questo torneo lo ha vinto 7 volte ed è in piena corsa per vincerlo per l’ottava…, tutti sono uguali anche se qualcuno a volte è più uguale degli altri, ma se anche quelle suole le avesse indossate la Camerin _ a proposito complimenti per la grande difesa contro la Cibulkova, n.19 del mondo quando lei è 174! _ sarebbe stato assurdo prendere un provvedimento del genere.

Ora, a parte il fatto che una volta almeno si chiedeva di vestirsi “prevalentemente” di bianco, la suola di una scarpa non infrange certo l’etichetta richiesta dall’immacolato Wimbledon. All’avvento delle magliette colorate, inizio anni ’70 (e fu la Fila, allora azienda biellese e non…coreana, a introdurre le magliette color pastello: pensate che fra i primi teastimonial, assieme a un semisconosciuto svedese di nome Bjorn Borg ci fu perfino il notissimo e ben più talentuoso Ubaldo Scanagatta… ), Wimbledon che già aveva fatto lo “strappo” con il mondo ipocrita del dilettantismo mascherato aprendosi al tennis Open fin dal ’68 e costringendo gli altri tornei ad adeguarsi, si sentì obbligata a proteggere l’immagine legata ai gesti bianchi e, soprattutto, a imporre la regola del “vestir bianco” perché quella era la regola che valeva anche per i soci dell’All England Club.

I lord-members non potevano permettersi a dei professionisti della racchetta di presentarsi all’All England Club con i calzini neri, con le magliette dei calciatori e le t-shirt dei frequentatori dell’Hard Rock Cafè.
C’era una storia, una logica, una tradizione da difendere e preservare nei secoli. Fin qui tutti d’accordo.   Wimbledon è il tempio del tennis, la Mecca della Racchetta, anche per questa mentalità, per questa aura very British sullo stesso stile delle regate di Henley e delle corse di Ascot così care a Queen Elizabeth, che non ha mai manifestato tanto amore per gli uomini come per i cavalli.

Ora io non so _ e tutto è possibile a questo mondo _ se la vicenda sia stata sollevata da una ditta concorrente (Adidas?) o se invece sia stato l’inflessibile Board Committee di Wimbledon che ha nel mio conoscente (nonché mio vicino di tavola sabato scorso alla cena dell’International Club che premiava Michael Stich, Wimbledon Champion1991, ed aveva fra i presenti da applaudire Neale Fraser campione del 1960, Vijay Amritraj, gli ex campioni britannici Roger Teylor e Mark Cox, primo “amateur” vincitore di un professionista) Jan Hewitt il primo responsabile degli aspetti legal-commerciali.

Si ppotrà dire che si apre una breccia poi ci si infilano tutti, senza scrupoli. E Nike non è certo un’azienda gestita da sprovveduti. Però a mio avviso andrebbe più premiata la fantasia, l’intelligenza di proporre qualcosa di nuovo, se lo spirito che animò la nascita della regola del “all white dress” non viene infranto.
Ricorderete che anni fa l’Adidas lanciò magliette e pantaloncini con le tre famose strisce parallelele e grandezza smisurata. Allora fu la Nike _ che peraltro disegnava il suo marchio con la  “virgola” esagerato sul petto delle magliette _ a risentirsi e protestare. Può darsi che …chi di spada ferisce di spada perisce, però bastava avvertire Federer che non doveva mettersi scarpe così _ se proprio era necessario: ripeto, per me è ridicolo! _ senza arrivare a multarlo. Non conosco l’entità della multa, non voglio andare in giro a chiederlo per non dare in pasto a tutti quest notiziola che è comunque curiosa. Qualche giornale inglese domani lo scriverà di certo. Per Federer pagare la multa _ o per la Nike _ sarà l’ultimo dei problemi. Anzi, io penso proprio che per la Nike finirà per essere una gran mossa pubblicitaria. Ne scriveranno in diversi, le foto si sprecheranno, qualcuno certamente chiederà un commento a Federer, e magari non solo a lui. Così chi voleva colpire la Nike gli farà invece un grandissimo piacere.

Che qualcuno ci abbia…lavorato sotto sotto per raggiungere proprio questo scopo? Non mi stupirebbe.

Da Wimbledon, Ubaldo Scanagatta

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