27/06/2013 17:01 CEST - WIMBLEDON 2013

Pazzo Wimbledon! Mai visti tanti peones alla riscossa

TENNIS - Hanno perso 7 ex n.1 (più Nadal). Fra le sorprese anche le tre azzurre Pennetta, Giorgi e Knapp. E’ finita l’era Federer-Nadal? Roger n.5 Atp dopo 10 anni! Finale scritta Djokovic-Murray? Alcune stats uniche! Da Wimbledon, Ubaldo Scanagatta

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Sergiy Stakhovsky esulta: ha battuto Roger Federer sul Centrale di Wimbledon
Sergiy Stakhovsky esulta: ha battuto Roger Federer sul Centrale di Wimbledon

Roger Federer e Rafa Nadal dovevano incontrarsi nei quarti e tutti scrivevano che era troppo presto. Molti che non era giusto. Che Nadal avrebbe dovuto stare davanti a Ferrer. Tutta carta straccia oggi che sia Rafa sia Roger hanno fatto la fine più inaspettata.

Non ricordo di aver mai visto, in 40 Wimbledon seguiti consecutivamente dal 1974 a oggi, tante sorprese così clamorose come quelle registrate in questi tre primi giorni di Wimbledon. Nadal n.5, Tsonga n.6, Federer n.3, Azarenka n.2, Sharapova n.3…tutti a casa, come anche le serbe Ivanovic n.12 e  Jankovic n.16 (più la Wozniacki n.9), con un triste record _ per Wimbledon _ di ritiri, ben sette nello stesso giorno più altri 3 nei giorni scorsi. E sono sette gli ex n.1 del mondo usciti di scena in giornata: Roger Federer, Maria Sharapova, Lleyton Hewitt (da Brown n.189!), Jelena Jankovic (dalla Dolonc n.97), Victoria Azarenka, Ana Ivanovic, Caroline Wozniacki! Otto con Nadal.

Quindi tutti gli ex n.1 presenti nei due tabelloni sono usciti di scena. Soltanto i due n.1 in carica, Djokovic e Serena Williams, sono...sopravvissuti all'ecatombe. E sono i favoriti n.1, anche se Murray...non è d'accordo.

Nel 1990 a Parigi ricordo bene il “Mardi Noir”, il martedì nero in cui persero entrambe le prime due teste di serie, Edberg e Becker. Ma a batterli non furono due carneadi come Darcis e Stakhovski, ma due giovani classe ’71 assai promettenti che sarebbero diventati campioni veri, Sergi Bruguera e Goran Ivanisevic. Una bella differenza insomma. Molte più giustificazioni per Edberg e Becker che per Nadal e Federer.

Fra le sorprese della memorabile giornata ci metto pure le tre vittorie delle tenniste italiane che dovevano giocare contro tre teste di serie (Azarenka n.2 per la Pennetta n.166, ok Vika s’è ritirata, ma anche Safarova n.30 per la Knapp n.104 e Cirstea n.23 per la Giorgi n.93) e ieri avevo detto che mi sarei accontentato di una soltanto di loro al terzo turno, e ce le ritroviamo felicemente tutte e tre, fra l’altro contro avversarie gicoabili, la Cornet per la Pennetta che l’ha sempre battuta, la Larcher de Brito invece della Sharapova per la Knapp che contro la portoghese che strilla come un’aquila ci ha vinto l’unica volta che l’ha affrontata alle qualificazione dell’US Open, la Giorgi contro la Bartoli che non sembra più quella che disputò qui la finale contro Venus Williams nel 2007.

Qui a Londra, come sapete bene, si scommette su tutto, si punta sulle cose più impensabili,  ma nessuno aveva chiesto né previsto una quota abbinata per un Nadal sconfitto dal n.135 al primo turno e Federer dal n.116 al secondo. Tutti non avevamo fatto che scrivere  Singolarmente Darcis vincente era pagato 125 a 1, Stakhovski 101 a 1. Pazzesco vedere sconfitti nei primi due turni due giocatori che insieme avevano disputato 15 finali vincendone 9, sette Roger, due Rafa!

E poi Federer aveva raggiunto negli ultimi 36 Slam almeno i quarti di finale. Qui non aveva più perso così presto dacchè era finito k.o. con Ancic nel 2002 – l’anno dopo aver sorpreso Sampras _ ma già quando ha perso il secondo set ho avuto il presentimento che avrebbe potuto fare la stessa fine che patì Sampras nel 2002 quando perse dal modesto svizzero Bastl e l’ho infatti anche scritto sul twitter di Ubitennis, pur sapendo di suscitare migliaia di scongiuri. E l’ultima volta che Roger aveva perso in uno Slam prima dei quarti era stata al Roland Garros 2004, per mano di Guga Kuerten.

Ora è chiaro che sia Federer, 32 anni l’8 agosto, sia Nadal, 27 compiuti il 3 giugno ma un ginocchio iperlogoro (e secondo me pure un braccio, la palla l’altro giorno faticava a superare la metà campo, dava perfino l’impressione di aver paura lui che ha fama di guerriero intemerato…), non sono più quelli che erano. Non credo che Darcis, una delle sette vittime dei ritiri odierni, sia diventato all’improvviso un fenomeno. Né lo può essere diventato Stakhovski che però ha giocato un tennis talmente da puro erbivoro, 96 volte a rete con un tennis d’antan serve&volley….che non ci si spiega proprio come abbia potuto perdere 3 volte qui al primo turno in 4 partecipazioni e la quarta al secondo. Che sia finita un’era è molto probabile. Non dicodi  sicuro, perchè troppe volte simili “De Profundis” sono stati felicemente smentiti. Come quando il presunto defunto Sampras vinse l’US Open nel 2002, tre mesi dopo l’umiliazione patita con Bastl su questi prati. Ma è un fatto che non era mai accaduto che sia Nadal sia Federer fossero fuori insieme da uno Slam nei primi due turni.

Questi prati,  per inciso, sembrano assomigliare più a quelli di qualche anno fa, e non solo perché ci si scivola come non accadeva più. Sembrano anche decisamente più veloci. Diversi giocatori, e non solo Roby Vinci, lo hanno affermato. E la vittoria di un serve&volleyer come Stakhovski parrebbe esser lì per dimostrarlo.

Meno male che Djokovic e Murray, facile vincitore almeno lui oggi del cinese di Taipei Lu, sono dalla parte opposta, grazie al fatto che uno è n.1 e l'altro è n.2. E ora Federer potrebbe finire fuori dai primi 5 del mondo, Torna n.5 dopo 10 anni, per la prima volta dal 23 giugno 2003 - appena prima del primo Wimbledon conquistato _ ma solo se Berdych vincesse il torneo. Ma scenderà comunque a n.5. L'ultima volta che è stato sotto il n.5 (n.6) il 10 febbraio del 2003. Ferrer potrebbe salire a n.3, ma lo scorso anno qui giunse nei quarti. Quindi Chissà, magari perderanno pure loro, ma in questo momento si può almeno ancora sognare una grande finale. In fondo proprio loro due _ non dimenticatelo _ sono il n.1 e il n.2 del mondo, anche se per tanti sono ancora gli eroi dell’ultima era, Federer e Nadal, i giocatori più carismatici, più popolari, quelli per i quali le tv hanno picchi d’audience e i bagarini picchi di affari.

Per il torneo femminile, invece, sembra tutto già scritto, a meno che anche Serena trovi il modo di scivolare sull’erba. I bookies pagavano una sua sesta vittoria in questo torneo, e il sedicesimo Slam, a 2/5: 40 sterline per 100 puntate. Chi lo ha fatto secondo me è come se avesse messo quei soldi in banca. A questo punto potrebbe vincere il torneo giocando con la mano sinistra, Serenona. Chi volete mai che la batta?

Con tutte le teste coronate rotolate nella parte bassa del tabellone verrebbe quasi da dire: “Ah se Flavia Pennetta fosse nei suoi vecchi cenci, potremmo sognarla  in semifinale!” Le teste di serie superstiti di vero nome  in tutta la metà bassa sono soltanto due, peraltro una campionessa di Wimbledon, Petra Kvitova che due anni fa sembrava destinata a dominare Wimbledon for ever, e Marion Bartoli  finalista nel 2007. Non direi che la Cornet n.29, la Flipkens n.20, Suarez Navarro n.19, la Makarova n.25 e la Stephens n.17 siano cavalline da Gran Premio. Forse, in avvenire, la Stephens…

Ciò detto credo che Flavia sottoscriverebbe il traguardo degli ottavi, anche se battere prima Cornet e poi Flipkens o Suarez Navarro per centrare i quarti significa che resta un tabellone da favola. Ah, potesse rigicoare come 3 anni fa e prima di farsi male al polso!

L’Italtennis resta ancora in corsa grazie alle Puglie (Pennetta e Vinci, attesa da Cepelova e semmai da Cibulkova o Torro Flor per arrivare in ottavi…) e al Trentino-’Alto Adige, grazie a Andreas Seppi (che in Llodra un altro “Panda” tipo Stakhovski, tutto serve&volley) e alla Knapp. Più la marchigian-argentina capace di vincere due tiebreak su due con la Safarova, nonostante i soliti doppi falli in momenti che potevano sembrare decisivi.

Per anni  l’Italtennis era massimamente rappresentata dalla regione Lazio, da De Martino negli anni in cui batteva addirittura Tony Wilding a cavallo della prima guerra mondiale, a Sabbadini e Serventi prima di arrivare ai tempi dei fratelli Del Bello, di Jacobini, e poi ai grandissimi Pietrangeli e Panatta (separati da una generazione) con Zugarelli e un po’ prima i Castigliano, Di Domenico, Di Matteo, vari Bartoni, Franchitti. 

Poi, ma molti anni dopo, è stata la volta della Emilia-Romagna, Canè, Camporese, Gaudenzi (con Reggi e Cecchini n.13 e n.15 del mondo anch'esse romagnole), quindi della Toscana, Sanguinetti (metà ligure…ma nato a Viareggio), Martelli, Volandri, Luzzi, Bracciali, e fra gli attuali Lorenzi…

Ora Puglie e Trentino Alto Adige. Curioso no? Si va a cicli.

Difficile davvero dire quale sia stata la sorpresa più clamorosa oggi. Per voi qual è? Io sono incerto fra quella che ha visto vittima Federer (costretto a giocare con le suole bianche dopo la reprimenda per le scarpe con le suole rosse…ma la multa non è arrivata, pare ci sia stata una retromarcia all’insegna del buon senso e gli dovrebbe arrivare soltanto, a lui e alla Nike, una letterina di rimbrotti) e quella che riguarda la Sharapova nel match che qualcuno ha ribattezzato Strillapova contro Larcher de Grido disputato in sala-parto, con grida all'ultimo decibel. E che ha ispirato perfino poesiole, ispiratasi alla vicenda Federer e alle scarpe rosse, siffatte: “La bella Sharapova/promessa quasi sposa/rischia pari sanzione/per le mutande rosa!”.

Insomma una ex campionessa di Wimbledon che perde anche lei, e in due set, da una giocatrice che non è nemmeno compresa fra le prime 100 del mondo _ la portoghese è n.131 _ ha del clamoroso no? Tre qualificati insomma hanno dato vita ad exploit clamorosi.

Dal 1988, il primo anno nel quale i 4 Slam si disputano nelle sedi attuali, i qualificati e i lucky losers hanno vinto il 36% dei loro match nel tabellone principale. I qualificati maschili di Wimbledon sono secondi soltanto al Roland Garros (37%) e ben avanti all'US open (33%) e all'Aus Open (31%). Più o meno simili i dati delle donne. Qualificate e lucky losers hanno vinto il 37% dei loro match in tabellone a Wimbledon, dietro al Roland Garros (41%), ma avanti all'Australian Open (36%) e all'US open (33%).

Fra i vari record di cui si è parlato tutto il giorno quello dei ritiri negli Slam: 14 ritiri complessivi uomini e donne all'US Open 2011 nei primi due turni, 12 a Wimbledon 2008, In totale a fine torneo 17 US Open 13 Wimbledon 2008

In un solo turno 9 all’US Open  2011, 8 a Wimbledon 2008. Quest’anno qui siamo già a quota 10 nel torneo fin qui, dopo i tre dell’altro giorno, Levine, Kohlschreiber e Oprandi.

 

L’altro giorno, quando Sara Errani diceva che sull’erba aveva sempre paura di scivolare,  che le mancavano gli appoggi su cui fa invece di solito grande affidamento, qualcuno sorrideva. Beh, oggi, dopo tutti coloro che abbiamo visto scivolare lungo distesi, con le ginocchia malridotte più di quelle di Nadal _ nostro articolo titolato …Wimbledon in ginocchio, dopo i casi Cilic, Isner, Azarenka, Tsonga e Nadal _ mi pare che nessuno possa dar torto a Sara.

Oggi avrei voluto scrivere qualcosina anche del Lavazza Day, per un impegno che mi ero preso con il suo vicepresidente Giuseppe Lavazza (sebbene sia Juventino fino al midollo…grave difetto!)  e perché quando una marca italiana _ a proposito Stakhovski è un testimonial dell’azienda di Montebelluna, la Lotto che…indubbiamente sa accaparrarsi buoni giocatori con poca spesa (mica male come qualità imprenditoriale: è l’Udinese del tennis!) _ si fa onore in campo internazionale mi pare più che giusto sottolinearne la presenza e l’importanza. Lavazza che ha un fatturato di 1300 miliardi sviluppato in 90 Paesi, certo contribuisce a tenere alto la reputazione (traballante) del nostro Paese.

Parlare con Judy Murray, che non conoscevo bene come Toni Nadal (guarda il video), è stato piacevole e molto più interessante di quanto io mi aspettassi. Mi stava antipaticuccia, quando la vedevo in tribuna fare i pugnetti per Andy. Invece è simpatica e anche brillante. Ho registrato un audio che mi pare lo dimostri. Lo trovate in un articolo sceso sotto.

Ma se ce la faccio domani traduco qualcosa che ha detto e che mi è piaciuto anche se non l’ho lì per lì registrato.

Ubaldo Scanagatta

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