29/06/2013 23:29 CEST - WIMBLEDON 2013

Serena non si ferma: è a una vittoria da Venus

TENNIS - Serena annienta 62 60 la Date e ottiene così la 34a vittoria di fila: se batte la Lisicki raggiunge il record di Venus, ottenuto nel 2000. Kvitova e Radwanska vincono al terzo, Robson si salva.

| | condividi
Serena Williams a Wimbledon
Serena Williams a Wimbledon


S. Williams b. Date 62 60 (Nuziale)
Quando nel terzo gioco ha avuto la sfrontatezza di arrampicarsi persino a palla break, sull’1-1 30-40, qualcuno poteva vociferare che Kimiko Date avesse tutte le buone intenzioni di frantumare le leggi della natura e del tempo, diventando la più anziana giocatrice a raggiungere gli ottavi di finale, con i suoi 43 anni quasi suonati (42 e 282 giorni). Che avesse di fronte la più spietata cannibale della storia recente (e una delle più sanguinarie di sempre) per un momento è sembrata cosa di poco conto. Ma pugnalata la fase REM con il solito servizio e dritto, Serena Williams ha avuto la bontà tipica di ogni carnefice che si rispetti nel risparmiare fatica e tempo biologico all’avversaria, annichilita in 61 minuti. Una partita che nulla aveva da dire e che ha confermato le attese, trovando ribellione di due minuti nel settimo gioco, con la vecchina nipponica capace di annullare un set point e strappare il servizio a Serena, ottenendo solo un prolungamento dell’agonia.

Con questo successo l’americana raggiunge quota 34 vittorie consecutive, a un solo match dalla striscia della sorella Venus, ottenuta tredici anni fa e record degli anni Duemila nel circuito femminile.

A tentare un’impresa che sembra impossibile Sabine Lisicki.

Radwanska b. Keys 75 46 63
Per la sesta volta in carriera Agnieszka Radwanska accede al quarto turno a Wimbledon, ma contro la giovane promessa del tennis americano, Madison Keys, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie.

La polacca l'ha spuntata 75 46 63 al termine di un match durato due ore e ventidue minuti, in cui ci sono stati tanti lunghi scambi e tanti game finiti ai vantaggi. Come, ad esempio, il quinto gioco del primo set, dove a spuntarla è stata la Radwanska dopo ben sei parità. Il break su cui si decide il primo parziale arriva nel dodicesimo gioco, poco prima che la Keys riesca a trovare rifugio nel tiebreak.

Subito ad inizio secondo set arriva, però, la risposta della Keys che breakka per la prima volta nel match la polacca, la cui risposta però non si fa attendere col controbreak immediato che la porta sul 2-1. Potrebbe ammazzare la partita la Radwanska sul punteggio di 3-2, ma non sfrutta tre palle break. Come una formichina la Keys aspetta il momento propizio per colpire. Siamo sul 4-4 quando l'americana riesce a strappare nuovamente il servizio alla Radwanska e a chiudere un importante secondo set sul 6-4.

La Keys gioca un tennis aggressivo costringendo la Radwanska a stare almeno un paio di metri dietro la linea di fondocampo, vittima delle potenti accelerazioni della sua avversaria. Tant'è che Radwanska si trova costretta ad annullare tre palle break nel primo gioco della terza frazione: insiste sia al servizio sia nello scambio dal lato del rovescio, trovando i tre errori della Keys. Ai vantaggi, Radwanska con un ace tiene un fondamentale turno di servizio e sale sull'1-0. Anche la Keys deve annullare cinque palle break in un interminabile secondo game, in cui si registrano sei parità. La statunitense mostra grande personalità ed anche un pizzico di fortuna nell'annullarle - sulla seconda delle palle break la deviazione del nastro è decisiva sul passante di dritto. Dopo un paio di game senza nulla da segnalare, è la Keys che torna ad offrire una chance sul 3-2 Radwanska. La polacca non deve fare più di tanto: l'americana commette il quarto errore del game, sparando fuori col dritto. A quindici, poi, conferma il break. Chiamata a servire per rimanere nel match, la Keys si ritrova sotto 0-40 ma con servizio e dritto riesce a risalire la china. Con un ace annulla anche un quarto match point, e sempre con due ace riesce ad accorciare sul 5-3. Come se nulla fosse successo, Aga gioca un solido game di servizio in cui realizza un paio di punti a rete, prima che la risposta della Keys sancisa il 6-3 finale.

Radwanska che al prossimo turno affronterà la bulgara Tsvetana Pironkova, che ha confermato ancora una volta la sua invidiabile alchimia con l'erba dell'All England Club - dove vanta una semifinale (2010) ed un quarto (2011) - battendo la croata Petra Martic, 61 46 62, e raggiungendo così il quarto turno per la terza volta in quattro anni. (Stefano Pentagallo)

P.Kvitova b. E.Makarova 63 26 63

Nel tennis non esiste pareggio, altrimenti staremmo qui a parlare di una partita svoltasi in tre atti, in cui l'equilibrio iniziale - 3-3 alla prima interruzione per pioggia - veniva spezzato dalla Makarova, lenta a scattare dai blocchi di partenza ma lesta a riprendersi e a chiudere in controllo, avanti 36 62 21 e servizio, prima della seconda interruzione per oscurità.  

Peccato che la russa anche oggi, in una giornata in cui la pioggia ha lasciato spazio a sole e vento, non abbia incominciato bene sedici ore e ventuno minuti dopo che ieri s'era giocata l'ultima palla. Come ieri sul punteggio di 3-3 la Makarova aveva concesso un doppio break alla Kvitova, anche oggi la russa ha iniziato subito cedendo a quindici il servizio.

A differenza di ieri, la Kvitova ha iniziato con un atteggiamento più accorto, meno improntato a quel principio del tutto o niente che da sempre caratterizza il suo gioco e che ieri le è costato il secondo set andando spesso fuori giri. Le statistiche alla ripresa del gioco ci mostravano una Kvitova con 26 vincenti e 19 errori ed una Makarova con un 18-5.

Sul 2-2, la ceca ha tenuto con autorità il proprio servizio ed è andata a breakkare di nuovo Makarova, che non ha saputo sfruttare due palle del 3 pari. Petra, però, non è tipa da ammazzare la partita. Prima o poi qualcosa concede. E così subito nel settimo game permette alla russa di rientrare in partita grazie ad un doppio fallo e ad un dritto fuori di metri sulla palla break.

In questa fase la risposta si rivela la vera arma in più. Makarova si ritrova subito 0-40 e salvate le prime due palle break, deve capitolare alla terza: Kvitova si difende, riesce a ribaltare l'inerzia dello scambio e a chiudere con uno smash tutt'altro che semplice. Siamo sul 5-3 e Kvitova va a servire per il match. Subito 40-0, la ceca vede annullati i primi due match point ma al terzo chiude con lo schema servizio-dritto una partita che la vede totalizzare 88 punti, cinque in meno della sua avversaria sconfitta.

Coinvolta in questi giorni dalle voci su una sua possibile liaison con il collega Radek Stepanek, Kvitova ha la possibilità di tornare a far parlare di sé per le sue imprese sportive e non amorose in un torneo che l'ha vista consacrarsi dinanzi al grande pubblico nel 2011. Sua avversaria di quarto turno sarà la spagnola Suarez Navarro, con cui conduce 4-1 negli scontri diretti. (Stefano Pentagallo)

Robson b Erakovic 16 75 63

Laura Robson interrompe un digiuno che durava da 15 anni. E' la prima britannica dopo Sam Smith (1998) negli ottavi a Wimbledon. Il ceco coglie così la nona vittoria in altrettanti confronti diretti.

"E' la seconda volta che raggiungo la seconda settimana di uno slam" ha spiegato Laura Robson, "anche se la prima, agli Us Open, ho giocato l'ottavo di finale la domenica perciò non mi sentivo proprio come se fossi alla seconda settimana. E infatti mio fratello dice che quella non conta. Ma stavolta sarà di lunedì, sarà molto bello".

Erakovic gioca un tennis quasi da top-10 per un set e mezzo. Servizi profondi, dritt potenti, rovesci solidi riducono le speranze dei tifosi inglesi e della stessa Sam Smith, che commenta il torneo della BBC. Poi torna a giocare il tennis che ci si può aspettare dalla numero 71 del mondo, mai arrivata negli ottavi di uno slam, che si trova a un passo dalla grande impresa a Wimbledon, contro la più grande speranza del tennis britannico ancora in corsa, in uno stadio che, benché sportivissimo, le è comunque ostile.

Perde lucidità, inizia con controproducente testardaggine a giocare sull'1-2, dopo che per un set e mezzo aveva fatto la differenza negli scambi medio-lunghi. Consegna il secondo set con due doppi falli consecutivi (saranno 8 a fine match, tutti concentrati nella seconda metà del match), invece, finisce per sbagliare prima e aumentare in maniera esponenziale la fiducia di Robson. La britannica, con l'aiuto del pubblico, raddrizza una partita che sulla carta avrebbe dovuto vincere ma sul campo avrebbe forse meritato di perdere. La vince di testa più di tecnica, di carattere e cuore più che di tennis. Adesso si proietta a un ottavo abbordabile, contro Riske o Kanepi, prima di un quarto contro, salvo sorprese, Serena Williams. E allora servirà ben altra prestazione.

Il primo set non ha storia. Robson scivola nel terzo game, perde due volte il servizio e la neozelandese completa il 61 in una ventina di minuti. Il primo break in avvio di secondo set sembra la fine per Robson, costretta a inseguire fino al 5-4 per la sua avversaria, che va a servire per il match. Ma qui avviene quello che Smith descrive come "una monumentale inversione di tendenza". Perde il servizio e, due game più in là, regala il set con due doppi falli consecutivi.

Robson serve per prima nel terzo. Erakovic sempre più tesa: doppio fallo, dritto lungo e palla break per la britannica (1-0 30-40). La neozelandese però, che saltella sempre più freneticamente prima di ogni servizio, piazza l'ace. Ma al secondo tentativo, Robson indovina la devastante risposta sulla riga che riscrive la storia della partita. Erakovic ha un sussulto, ha una possibilità: con Robson al servizio 5-3 sale 0-30, ma si fa riprendere e può recriminare per l'imperfetta copertura della rete sul punto che avrebbe potuto portarla sul 15-40. E invece quel punto va a Robson, che indovina il passante lungolinea e costringe Erakovic alla volée a rete e due punti più in là, al primo match point, si prende l'ovazione del campo 2. Negli ottavi affronterà Kaia Kanepi che ha battuto 62 63 Alison Riske. I quarti adesso sono un obiettivo più che possibile. (Mastroluca)

Gli altri match

Monica Puig non aveva ancora giocato un torneo sull'erba da professionista. La 19enne portoricana non poteva immaginare una prima volta migliore. Battendo in rimonta 46 63 64 Eva Birnerova, Puig infatti si qualifica per gli ottavi di finale con gli applausi via twitter di Ricky Martin.

Sabine Lisicki porta a 16 vittorie e 4 sconfitte il suo bilancio a Wimbledon (è 16-15 negli altri slam). La tedesca ha sconfitto Sam Stosur 46 62 61 ed è destinata ad affrontare Serena Williams. "E' probabilmente la partita che tutti si aspettano" ha detto Lisicki, che in tre delle ultime quattro edizioni ha sconfitto a Wimbledon la campionessa del Roland Garros. "Questo è il campo su cui mi piace di più giocare. Sa, ha giocato una gran partita. E' stata una partita dura, ma le sfide mi piacciono".

 

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti