07/08/2013 15:14 CEST - MASTERS 1000 MONTREAL

Fognini diesel, ma vince facile Nishikori ferma Seppi

Vittoria schizofrenica di Fognini su Baghdatis (16 61 61). Fabio trova ora Gulbis. Seppi cede 46 75 61 a Kei Nishikori. Da Montreal, Gibertini

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Fabio Fognini (Giampiero Sposito)
Fabio Fognini (Giampiero Sposito)

Da due giocatori umorali come Fabio Fognini e Marcos Baghdatis ci si può attendere di tutto, inclusa una partita come questa, dal punteggio abbastanza atipico (tre set, tutti conclusisi per 6-1) e dalla durata altrettanto inusuale (un ora e 19 minuti, con nessuno dei tre set che ha superato la mezz’ora). E’ apparso subito evidente sin dalle prime battute come Fabio sia ancora in fase di rodaggio per quel che riguarda i meccanismi del gioco sul cemento, in particolare sulla risposta al servizio, dopo un mese come quello appena trascorso che lo ha visto disputare 16 partite sulla terra rossa europea (vincendone 15). Ma una volta trovata la misura sulla ribattuta e costretto l’avversario a fare qualche passo indietro fuori dalla linea di fondo, la sua maggiore consistenza nello scambio prolungato da fondocampo e la grande fiducia proveniente dalle recenti vittorie gli hanno consentito di mettere a nudo le lacune del cipriota nel gioco di recupero ed avvantaggiarsi dei suoi numerosissimi errori.

Un fallo di piede chiamato a Fognini sulla prima palla break del match nel quarto gioco mette subito a dura prova il self-control del ligure versione “top 20”, ma purtroppo per lui i problemi sono ben altri: la reattività è modesta, il servizio di Baghdatis punge (due ace subito nel primo game del match) ed il nostro portacolori finisce spesso e volentieri per remare tre metri fuori dalla linea di fondo, concedendo all’avversario di impostare il gioco che preferisce. Il break arriva due punti più tardi, quando su un drop shot di diritto di Baghdatis, Fognini non accenna nemmeno una rincorsa, anzi rimane fermo con la gamba sinistra tesa, massaggiandosi energicamente il ginocchio. Sembra quasi un Fognini con il serbatoio a secco quello che si trascina da una parte all’altra del campo, rimbrottando appena contro qualche chiamata non proprio azzeccatissima dei giudici di linea. Baghdatis dal canto suo svolge il compito alla perfezione ed aumenta il forcing, rischiando però di finire lui stesso fuori giri. Sul 5-1 il cipriota impiega ben 14 punti a chiudere il set, concedendo ben tre doppi falli e dovendo salvare ben tre palle break, due delle quali con servizi vincenti.

Dopo neanche mezz’ora di gioco Fognini sembra vicino al tracollo, ma il suo avversario non riesce a convertire la palla break in apertura di secondo set, e da lì il match inizia lentamente a girare, anche perché l’italiano mantiene il controllo dei nervi ed inizia a trovare la palla sulle battute di Baghdatis, che ha la colpa di lasciare aperta la porta al ligure, anzi invitandolo a tornare nel match con ben due doppi falli e sei errori gratuiti nel game. Sul 2-0 in suo favore Fognini, che stava già iniziando a sacramentare in spagnolo in occasione delle varie palle break non sfruttate in precedenza, capisce il momento no dell’avversario e riesce a capitalizzarlo in pieno, portandosi rapidamente 4-0, chiudendo anzitempo il set e rimandando il verdetto del match al terzo parziale.

Baghdatis prova a cambiare qualcosa: rallenta i colpi, cerca palle più morbide e più basse sul rovescio di Fognini, ma oggi il suo gioco non ha la consistenza necessaria per rimanere agganciato ad una tattica precisa e finisce sempre per ricadere nei suoi soliti errori da fondo campo, senza contare i doppi falli che continuano a fluire con regolarità (saranno ben 11 alla fine del match). Nell’ultimo game entrambi i giocatori lasciano andare il braccio e strappano qualche applauso convinto dal pubblico del campo 9, sia quello pagante sia quello non pagante, appollaiato nella tribuna gratuita allestita dagli organizzatori fuori dal perimetro dell’impianto ma immediatamente prospicente al terzo campo in ordine di importanza del torneo.

Al prossimo turno Fognini troverà sulla sua strada il lettone Ernst Gulbis, in un’altra sfida tra due “ex teste matte” che stanno sicuramente vivendo la loro migliore stagione. I precedenti dicono 2-1 per Gulbis, ma sono tutti piuttosto datati: Gulbis ha vinto i due incontri sulla terra (nel 2008 in Davis a Montecatini e nel 2011 a Nizza), mentre Fognini si è aggiudicato l’unico sul cemento (nel 2009 a Shanghai). Tuttavia, considerando quanto sono cresciuti questi due giocatori negli ultimi 12 mesi, questi precedenti lasciano un po’ il tempo che trovano.

[9] K Nishikori b A Seppi 4-6, 7-5, 6-1

Purtroppo niente da fare per Andreas Seppi, che ha lottato per oltre due ore (curiosamente 2 ore e 7 minuti, esattamente come nel match di primo turno con Rosol) ma non è riuscito a portare a casa l’incontro di secondo turno contro Kei Nishikori (n.11 del mondo e testa di serie n. 9 del torneo(, che per larghi tratti era sembrato alla sua portata. Alla fine ha pagato le due palle break non sfruttate sul 4-4 nel secondo set che avrebbero potuto mandarlo a servire per il match.

Dopo uno scambio di break in avvio, il tennista di Caldara prende la testa del set an quinto game, quando un letale doppio fallo di Nishikori sul 30-40 consegna all’italiano il break che poi risulterà essere decisivo nel parziale. Il gioco del nipponico sembra adattarsi molto bene a Seppi, che si appoggia molto bene alle palle “lisce” e veloci di Nishikori, il quale è meno regolare del solito e consente a Seppi di raccogliere diversi punti in recupero.
Nonostante nessuno dei due protagonisti disponga di una battuta poderosa, il punteggio segue fedelmente la regola del servizio per quasi tutto il secondo set, perché anche se non vi sono tanti ace o punti diretti sul servizio, è difficile togliere il pallino del gioco quando uno dei due mette in campo una buona prima di servizio. Seppi si salva da due palle break sul 3-4, un po’ grazie al servizio ed un po’ grazie a Nishikori che sulla seconda occasione mette in rete una volee di diritto tutt’altro che difficile. Sul 4-4, come detto, la vera occasione per Seppi, che però pasticcia, soprattutto sulla prima delle due, e finisce per consentire al giapponese di cavarsi d’impaccio. Ed è da questo momento in poi che il “samurai” alza il livello del proprio gioco, limitando in maniera drastica gli errori non forzati e costringendo Seppi quasi sempre alla difensiva.

Con un turno di servizio di peste al dodicesimo game, Seppi cede la battuta ed il set; sullo 0-1 nel terzo subisce il secondo break consecutivo facendosi rimontare da 40-0, consentendo a Nishikori di scappare subito 3-0 e di prendere così saldamente in mano le redini dell’incontro. L’italiano ha un ultimo sussulto d’orgoglio quando annulla la palla dello 0-4 e poi si arrampica fino alla chance del controbreak, ma un servizio vincente di Nishikori spegne anche quell’ultimo barlume di speranza e mette fine all’avventura di Seppi nella Rogers Cup.

da Montreal, Vanni Gibertini

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