14/08/2013 14:11 CEST - Personaggi

Harrison, prima a 245 kmh, il quarto più veloce ATP

A Raonic il record ufficiale, a Sam Groth il primato ufficioso

TENNIS - Nel secondo set contro Ferrer, l'americano ha fatto registrare una prima a 152 mph/245 kmh. Ma c'è chi dubita della correttezza della misurazione. Mastroluca

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Ryan Harrison
Ryan Harrison

Nel terzo set del match perso contro David Ferrer, Harrison fa registrare una prima a 152 mph. E' il quarto servizio più veloce di sempre tra quelli omologati dall'ATP, eguagliato il settimo più veloce mai registrato (Joachim Johansson, Davis 2004). Il giornalista inglese Simon Cambers dubita però che la misurazione sia corretta, e i colleghi di ESPN sono d'accordo con lui.

Il primato "ufficiale" spetta a Ivo Karlovic, che ha servito a 155 mph (251 kmh) nel quarto set del doppio di Coppa Davis contro la Germania nel 2011: lui e Dodig perderanno però l'incontro 3-6, 5-7, 6-3, 6-4contro Christopher Kas e Philipp Petzschner. Un successo chiave nel dare il 3-2 finale ai tedeschi.

Al secondo posto Milos Raonic con i 155.3 mph (250 kmh) fatti registrare al secondo turno a Toronto l'anno scorso nella vittoria 6-3, 6-4 su Victor Troicki. Andy Roddick nel 2004 ha raggiunto i 249 km/h (155 mph) contro il bielorusso Voltchkov in Coppa in Davis. In quella stagione A-Rod si superò per ben tre volte: 245 kmh in Davis contro Jonas Bjorkman, 246 kmh contro Srichaphan al Queen’s, e poi il servizio record contro Voltchkov. "Merito" del nuovo Racquet Radar, lanciato nel 2001 dalla EDH e montato allora, tra gli altri proprio in Davis e al Queen's.

E' questo uno dei problemi legati alla misurazione della velocità del servizio. Da una parte, questo il metodo di rilevazione, basato su sensori che usano l'effetto Doppler, misura la velocità nel primo metro percorso dalla pallina in uscita dalla racchetta ed è più affidabile per i servizi centrali che per le traiettorie esterne. Ma soprattutto non esiste uno standard né di marca né di montaggio per cui basta variare di poco l’altezza del rilevatore per ottenere misure di velocità diverse.

Vista la difficoltà di verificare l’affidabilità dei sensori, gli eventuali record fatti registrare nei tornei che non appartengono al circuito maggiore non vengono omologati. Per questo il servizio più veloce mai registrato, quello di Sam Groth che ha fatto segnare i 263 kmh al Challenger di Busan, non è considerato un record dall'ATP, che comunque ha certificato che il torneo usava una strumentazione regolare. Groth, noto più per il burrascoso divorzio da Jarmila Gajdosova, deve accontentarsi di un primato ufficioso.

Anche Albano Olivetti, il "Karlovic francese", rivelazione del torneo di Marsiglia dell'anno scorso, per due volte ha migliorato i suoi primati in tornei challenger. Al Challenger di Segovia del 2011 ha messo in campo una prima a 254 km/h, tre in più del record di Ivo Karlovic. E a Bergamo l'anno scorso è arrivato, si dice, a 258 km/h contro Dusan Lajovic. La partita, però, si è giocata sul secondo campo del torneo, ad Alzano, dove non ci sono nemmeno i radar.

Nemmeno i 246 km/h che avrebbe fatto registrare Roscoe Tanner nella finale di Palm Springs nel 1978 rientrano nella classifica ufficiale. Erano i primi anni in cui venivano sperimentati i sensori per la misurazione automatica che però avveniva quando la pallina era vicina alla rete. Perciò risultava influenzata dall’altitudine, dall’umidità, ddalla densità dell'aria che influsce sull'attrito che la pallina incontra nell'attraversare il campo.

Al femminile, secondo le statistiche dell'IDS (che rileva le velocità dei servizi solo in alcuni tornei e ha cominciato a raccogliere i dati nel 1989), il record è di Venus Williams (207.6 kmh) agli Us OPen 2007. Altre sette sono andate oltre i 200 kmh nelle classifiche omologate dalla Wta: Serena Williams (207.0, Australian Open 2013), Julia Goerges (203.0, Roland Garros 2012), Brenda Schultz-McCarthy (202.7,  Indian Wells 2007), Sabine Lisicki (201.2, Stanford 2011), Anna-Lena Groenefeld (201.1, Indian Wells 2009), Ana Ivanovic (201.0, Roland Garros 2007) e Kristina Mladenovic (200.0, Roland Garros 2009).

Alessandro Mastroluca

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