06/09/2013 13:59 CEST - Rassegna

Provaci Pennetta Con la Azarenka per il sogno finale (Martucci, Zanni); Pazzi per la Pennetta «Sei l'orgoglio d'Italia» (Valesio); Tra Pennetta e la finale c'è il colosso Azarenka (Semeraro); Murray k.o., Cichi sovrastate dalle Williams (Marianantoni)

6 settembre 2013

| | condividi

Rubrica a cura di Stefano Pentagallo

Tutti con Flavia - Provaci Pennetta Con la Azarenka per il sogno finale

Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport del 6.9.2013

«Flavia Pennetta, fammi sognare ancora». Alla vigilia della prima semifinale Slam della sua dea, Flavia Pennetta, contro la numero 2 del mondo, la wonderwoman Vika Azarenka, oggi alle 19.45 italiane, il primo tifoso Marco (Faggiano) cinguetta su Twitter in modo ancora più appassionato di Andrea (Petri, il fidanzato), ma appena meno di Kim (Clijsters, ex n. 1 del mondo), Gisela (Dulko, ex compagna di doppio) e Analaura (Ribas, la showgirl), fra i tanti seguaci della brindisina col sorriso che conquista. «È scatenato, ha messo la scritta sul suo autobus comunale, a Brindisi, mi manda sempre foto così». Marco come tutti, persino le colleghe, perché: «Perché parlo sempre bene di tutti, e sono sempre amichevole. Difficilmente ho brutte relazioni con le persone. E, con le colleghe, mi è successo forse una sola volta, con Rodionova, che mi sono beccata, ma era colpa di Gisela che mi aveva caricata. Certo, se uno mi sta antipatico, mi sta antipatico veramente...».

Complimenti Anche Azarenka è prodiga di complimenti per Pennetta: «Flavia è, prima di tutto, una grande persona. E bello vederla superare gli infortuni e tornare con i migliori risultati. E' un'ottima giocatrice, può fare tutto, su tutte le superfici, ha un gran tocco e varietà, può metterci potenza ed effetti. Sarà una bella sfida. Quel che conta non è la classifica - se è fuori dalle prime 100 del mondo, visto che lei è stata top 20 e ha battuto tante top 10 -, ma il momento, e lei sta giocando un tennis straordinario». Pennetta ricambia volentieri: «Mentalmente, Vika è più stabile e costante rispetto a due anni fa, quando l'ho battuta a Dubai. E molto solida, s'arrabbia di meno. Col rovescio, fa quello che vuole, come un guanto, è completa, quando sono stata via è stata molto carina. Domandava sempre di me a Gaby (il coach storico, Urpi), e quando l'ho rivista a Indian Wells mi ha chiesto come stavo e ha scherzato: "Com'è la vita normale?"».

Tattica Sì, perché due anni fa sul cemento di Dubai, Flavia ha pareggiato la sconfitta con Azarenka sulla terra di Stoccarda 2010. Ed è 1-1 nei testa a testa. «Un gran brutto ricordo. Ma penso che stavolta sarà diverso», taglia corto la bielorussa, seconda favorita degli Us Open dietro super-Serena che però quest'anno ha già battuto due volte sul duro. «Ho visto il primo set che Vika ha perso con Ivanovic, ha tirato dei dritti pazzeschi, la bruciava, io non posso fare quel gioco. E nemmeno quello della Cornet, che pure le ha tolto un set e le dà spesso fastidio», puntualizza Flavia. «Di quel Dubai ricordo che ero avanti 6-3 4-1, era quasi finita, invece andai sotto 6-5, chiamai Gaby in campo, lui mi chiese: "Come la vedi?", e io: "La vedo che sono una merda, sto giocando su Dubai", che era il cartellone a fondocampo. Quello sketch ha fatto vincere un premio a una festa mascherata all'amico del fidanzato di mia sorella Giorgia che s'era travestito da me. Devo mettere la foto su Twitter».

Pressione Flavia non farebbe a cambio con la pressione che oggi Azarenka avrà forte, da seconda favorita per il titolo: «Sarà una partita tosta. Tutte e due vogliamo tanto vincere, la finale Slam è il sogno di tutte. Io non ho nulla da perdere, devo metterle pressione sin dai primi colpi, servizio e risposta, e giocar bene. Lei sarà subito molto decisa e aggressiva, perché sa che se mi dà il tempo di fare le mie cose...».

leri o domani A colazione, ieri mattina, Flavia ha incrociato Robertina (Vinci) alla ricerca di un vero caffé italiano: «Le ho fatto in bocca al lupo per il doppio con le Williams, niente di che». I quarti sono già dietro le spalle: «Ricordo soprattutto il lob di dritto del match point, bellissimo». Domani sarà: «Mi piacerebbe vincere un'altra Fed Cup e sarebbe bello cominciare la prossima stagione con una buona classifica, così da poter scegliere i tornei che preferisco» Flavia non sogna, ha gli occhi aperti. 

Flavia la mette sui nervi

Roberto Zanni, Corriere dello Sport del 6.9.2013

Flavia lo sa. Che cosa? Come mettere pressione alla Vika. «Giocando bene, non c'è altra maniera». E allora la giornata della vigilia comincia dando un'occhiata alle partite che Flavia Pennetta ha disputato per arrivare fino a oggi quando, non prima delle 19.45 in Italia, scenderà nel teatro più grande e bello del tennis, l'Arthur Ashe, per la sua prima semifinale in uno Slam alla ricerca di un risultato che per la numero 83 (ancora per poco...) al mondo sarebbe straordinario.
Gibbs, poi Errani, Kuznetsova, Halep e Vinci, sempre sfavorita dal ranking, eccezion fatta per il match d'apertura, ma con una costante, fissa: ha sempre giocato bene.
Mercoledì, dopo il successo contro Roberta, massaggi, un paio d'ore di sonno e poi la cena con lo staff, ma senza genitori: «Mia madre era andata a fare shopping...».

NULLA DA PERDERE - «Come vivo la vigilia? Più tranquilla di quello che pensavo - ha detto al termine della seduta di palestra e tennis di ieri - La Azarenka è la numero 2 al mondo, si presenta da sola e io non ho nulla da perdere. Negli ultimi tempi poi è migliorata molto, soprattutto mentalmente. Prima si innervosiva in campo, ora è più stabile. Ha un rovescio poi che è come un guanto, la palla la mette dove vuole..
Nel circuito però Vika nel ranking della simpatia non è così in alto come in quello della Wta: la diva la fa spesso, forse è un vizio delle tenniste nate in quella parte del mondo...
«Con me è stata sempre carina e gentile - ha voluto sottolineare Flavia - a Indian Wells mi è venuta anche a salutare chiedendomi come stavo. Diciamo che è un po' un personaggio. Il suo fidanzato Redfoo? L'ho conosciuto, mi sono fatta anche una foto con lui».

A TIFARE CON BARAZZUTTI - Anche il capitano è pronto per la grande sfida: «Non ci resta che accomodarci per tifare - ha detto Corrado Barazzutti nel suo blog - Flavia è in una grande condizione di forma, bisogna farle i complimenti per il carattere e la personalità dimostrata».

FLAVIAMANIA - E scoppiata irrefrenabile: e ovviamente su Twitter è un accavallarsi di messaggi, ma il più accanito follower è @marquito_83 (un amico suo e soprattutto della sorella Giorgia) che ha già inviato diverse foto in mutande, spingendosi addirittura al tanga, a mo' di pegno per ogni vittoria di Flavia. Ma c'è anche una ex numero 1, Kim Clijsters con un "Forza Flavia" al quale ha aggiunto un bel messaggio: «Splendido vederti tornare a giocare bene. Mi manchi». Anche l'ex compagna di doppio e grande amica Gisela Dulko si è fatta vedere: «Che felicità! Che grande amica, mi congratulo». 

Pazzi per la Pennetta «Sei l'orgoglio d'Italia»

Piero Valesio, Tuttosport del 6.9.2013

IN CAMPO andrà come andrà: ma di certo Flavia Pennetta ha avuto fidanzati, come dire, di maggior fascino. Il che non influirà per nulla sul risultato della semifinale che oggi opporrà la nostra a Victoria Azarenka detta Vika, unica al mondo, in questo momento storico, che è in grado di tenere testa a Serena Williams; ma insomma è un dato di cui tenere conto. E poi non è manco detto che non influisca.

TRENTENNI Dunque: alle semifinali di New York sono approdate tre trentenni su quattro giocatrici. Flavia, Serena a Li Na hanno varcato la soglia che, grosso modo, identifica il confine fra una ragazza e una donna, almeno nel pensiero comune. L'unica baby e per l'appunto la Azarenka, bionda e urlante che è invece nel cuore della carriera. Lei che ha avuto una più o meno lunga con Sergej Bubka junior per poi accasarsi da qualche mese con il rapper americano Red Foo. Con il quale però le cose non devono andare benissimo dato che lui ha messo confessato in diretta tv qualche settimana fa di avere il cuore spezzato. E non lo si è visto in giro a New York di questi tempi. Di Flavia sappiamo tutto o quasi: dalla liaison conclusa in modo per lei dolorosissimo con Carlo Moya alla più recente (mai esplicitamente confessata ma insomma nota più o meno a tutti) con Potito Starace fino ad una che dicono in essere ma ammantata dalla riservatezza.

ENTUSIASMI Bastava dare ieri un'occhiata a Twitter per rendersene conto: un florilegio di espressioni entusiastiche, come di chi si trova ad applaudire qualcosa di miracoloso. Al coro si è accodata anche, senza nemmeno particolari stimolazioni, la Azarenka. La quale ha dichiarato: «Flavia è una persona fantastica prima che una grande tennista è soprattutto una grande persona. E' sorprendente e molto bello vederla ottenere i risultati cha ha ha raggiunto in questi giorni dopo aver superato un grave infortunio. Poi è anche una giocatrice molto brava: gioca a tutto campo e può fare di tutto. Ha potenza, tocco, varietà di colpi. Può tirare forte e piatto o far girare la palla». Non male per una che nel circuito non ha rapporti memorabili con le colleghe molte delle quali, più o meno espressamente, non la sopportano. E dell'applauso globale hanno fatto parte, oltre alla sorellina d'adozione Gisela Dulko ora impegnata a fare la mamma, anche Kim Clijsters un'altra trentenne che di Flavia è sempre stata amica è che l'ha abbracciata così: «E' bellissimo vederti tornare a giocare a questi livelli».

SPIEGAZIONE Come si spiega un fenomeno del genere? Forse con quella tendenza alla riservatezza: con quel suo essere una che silenzio ha patito le pene dell'inferno prendendo pure in esame la possibilità di ritirarsi ma senza rassegnarsi mai all'idea. Per quel suo essere punti di equilibrio fra un legittimo desiderio di celebrità e il convincimento che troppa celebrità ti rovina la vita. Per essere stata capace di tirarsi su da una geenna tennistica (e magari pure un po' esistenziale) per arrivare non già fino alla finale di un challenger a Brindisi ma alla semifinale di New York. E' forse possibile che tutta questa gente voglia bene alla Pennetta perchè il suo giocare oggi dopo tanto penare contro la n.2 al mondo senza partire forzatamente battuta è interpretabile anche come un segnale stradale per il sistema-paese-Italia? Che in quanto a esperienze di sprofondo ne sta vivendo una niente male? Quella di oggi sarà solo un partita di tennis. Però a ben vedere potrebbe essere anche qualcosa di più. 

Tra Pennetta e la finale c'è il colosso Azarenka

Stefano Semeraro, La Stampa del 6.9.2013

Immaginare l'impossibile non è poi così difficile. «Una finale Slam? Be' sarebbe meglio di una semifinale. Sarebbe come continuare un sogno che ho iniziato da bambina». Flavia Pennetta a 31 anni oggi ci prova: se batterà Vika Azarenka (in campo non prima delle 19,45) il tennis italiano metterà per la prima volta nella storia i piedi in una finale degli Us Open.
Vika, 24 anni, la Brunilde bielorussa cresciuta negli States e fidanzata al rapper Redfoo, è la numero 2 del mondo. Una che quest'anno ha battuto due volte Serena Williams, a Doha e a Cincinnati, e che nella finale dell'anno scorso è riuscita quasi a metterla k.o. «E solidissima, con il rovescio fa quello che vuole, lo sente come un guanto - spiega Flavia, n.83 ma già sicura di tornare almeno n.31 - del resto se è la n.2 del mondo un motivo ci sarà, no?». Unico punto debole di Vika, fino a qualche tempo fa, i nervi che saltavano all'improvviso. «Ma adesso si è calmata, rispetto a quando ci siamo incontrate l'ultima volta a Dubai il suo vero cambiamento è stato mentale». Due i precedenti: a Stoccarda nel 2010 vinse la Azarenka, a Dubai nel 2011 toccò a Flavia, in un match da infarto chiuso 7-6 al terzo. E sul cemento, proprio come qui a New York. «Che ridere quella volta - racconta l'azzurra, rilassata in una saletta di Flushing - avevo quasi vinto e mi feci rimontare, chiamai il mio coach in campo gli urlai che stavo giocando di m... Uno sketch che videro tutti in tv: un mio amico burlone l'ha ripreso e ci ha anche vinto un premio ad una festa in costume». L'amico si chiama Marco, uno dell'armata Twitter che cinguetta simpatia di massa per Flavia. «Un matto - spiega lei - fa l'autista a Brindisi e ieri invece del numero dell'autobus ha messo una scritta "Flavia Pennetta, fammi sognare ancora"». Storielle di ordinaria follia.
Pennetta e Azarenka stanno simpatiche - ma a chi non sta simpatica Flavia? («forse solo alla Rodionova», precisa lei) - in campo però sarà «una partita superdura, lunga, conteranno tanto servizio e risposta. La chiave? Giocare bene, semplice». Cosa cambia, Flavia, se arriverà la finale? «Nella carriera ho già fatto tanto. Mi piacerebbe rivincere la Fed Cup, avere un 2014 tranquillo, potermi programmare nei tornei che amo». Magari una vacanza con il nuovo fidanzato, il top-model Andrea Preti? «Parliamo di tennis, che è meglio». La vita è altrove.

Murray k.o., Cichi sovrastate dalle Williams

Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport del 6.9.2013

La Svizzera, orfana di Roger Federer, rimane viva nel torneo maschile grazie a Stanislas Wawrinka che ha giocato un match perfetto sbattendo fuori il campione in carica Andy Murray. Wawrinka ha servito in modo ineccepibile, con 31 punti in 42 discese a rete che hanno infuriato non poco Murray, incapace di arrivare anche una sola volta alla palla break.

Ciao cichi È finita anche l'avventura di Sara Errani e Roberta Vinci, campionesse uscenti e n. 1 del mondo. Sono state annientate nei quarti da Serena e Venus Williams, non riuscendo a ripetere, l'impresa dell'ultimo Open d'Australia. Sulla racchetta delle azzurre una sola palla break, che non hanno sfruttato. «Loro erano molto cariche — dice Sara — e hanno giocato meglio. Abbiamo avuto le nostre chance, poi sul 4-1 del secondo set abbiamo avuto l'occasione per rientrare, ma non c'è stato modo di fare il break e abbiamo mollato».

Presenza Serena e Venus sono state micidiali, hanno coperto la rete con la loro prestanza fisica e hanno sfruttato 4 palle break su 5. «Sono umane ma molto forti — prosegue Roberta — e la loro presenza ti mette in soggezione; ti tolgono la tranquillità anche nel fare una volée perché hai paura che torni indietro una fucilata».

Niente Slam Ma a piangere sono anche i gemelli Bryan che hanno gettato l'occasione del Grande Slam. Bob e Mike, a meno due dal sogno, hanno perso in semifinale da Paes e Stepanek, teste di serie numero 4. L'unica coppia a realizzare lo Slam resta McGregor-Sedgman (Aus) nel 1951.

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti