27/09/2013 12:31 CEST - Personaggi

Serena Williams, la diva

TENNIS - Serena Williams compie 32 anni. Più che sui suoi successi, ci soffermiamo su Serena fuori dal campo. Le apparizioni in tv, in Drop Dead Diva o ER, il debutto da rapper, la moda. Perché, come ha detto, "Il mondo è molto, molto più grande di un campo da tennis”. Francesca Moscatelli

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Serena Williams posa con il trofeo del Roland Garros davanti alla torre Eiffel (foto di Art Seitz)
Serena Williams posa con il trofeo del Roland Garros davanti alla torre Eiffel (foto di Art Seitz)

Impossibile non celebrarla, impossibile talvolta non contestarla, Serena è un personaggio unico nel panorama del tennis femminile ed ecco perché “la diva”, non nell’accezione dispregiativa del termine, ma nell’intenzione di evidenziare la personalità fortemente eclettica di colei che più volte ha riscritto la storia della propria carriera e del tennis femminile.

Nel giorno del suo compleanno non soffermiamoci sull’incredibile giocatrice e sui record, ma piuttosto su Serena come persona, perché come lei stessa afferma “Il tennis è una gran parte della mia vita, ma mi occupo di tante altre cose, di moda, della mia fondazione per il Kenya. Sono una persona molto spirituale. Il mondo è molto, molto più grande di un campo da tennis” ed il mondo di Serena è variegato e denso di sfumature. Si potrebbe dire che fra gli alti e i bassi della propria carriera abbia cercato di armonizzare la propria vivacità e il desiderio di scoprire se stessa attraverso l’arte con l’abnegazione e la necessità di impegno che comportano una vita da professionista, spesso con esito negativo e conseguenti attacchi, a tratti feroci, della stampa.

Come racconta nella propria autobiografia, “On the line” pubblicata nel 2009, le critiche sono sempre state un forte stimolo a migliorare i propri risultati, infiammando il suo spirito di competizione, ed è questo il caso degli Australian Open del 2007, dove arrivava fuori forma e reduce da un periodo di forte depressione, che l’aveva fatta sprofondare fino alla 139esima posizione mondiale. Serena è sempre risorta, ogni volta che ha dovuto dimostrare di poter vincere l’ha fatto e la minaccia della Nike di sciogliere il contratto nel caso in cui non avesse giocato ad un livello adeguato è stata un incentivo in più che le ha permesso di battere in finale, contro ogni pronostico, Maria Sharapova, allora prima testa di serie, lasciando alla russa la miseria di tre game (61 62) e dimostrando nuovamente di essere la migliore giocatrice in campo. Ed è proprio la facilità con cui riesce a tornare e ad imporsi, sempre che si possa parlare di facilità nel contesto arduo della carriera di un tennista, a fare di lei un’atleta poco amata in proporzione ai risultati ottenuti.

E’ uso comune parlare di ciò che poteva essere e di ciò che è stato, se nella vita di Serena ci fosse stato solo il tennis forse avrebbe ottenuto di più, ma quanto di vero c’è in questa supposizione? Ci sono giocatori, persone, che semplicemente non riescono a vivere in funzione del proprio lavoro, che per ottenere il meglio dalla propria carriera hanno bisogno di altro, di extra, di un diversivo che non renda il loro mondo opprimente, non circoscritto ad un campo da tennis. Nell’arco degli anni abbiamo avuto modo di conoscere la Serena aggressiva, sfacciata, ma rispettosa dell’avversario, la Serena fragile, sopraffatta dall’emozione, che piange dopo aver vinto il primo turno di Wimbledon al rientro dall’infortunio al piede che quasi le è costato la vita, la Serena esuberante dalle mise sexy. Ma chi è Serena? Spesso mi è capitato di leggere di un personaggio e non di una persona, molti la credono costruita, altri la etichettano come “bad girl”, lei la pensa così: “Dentro il campo sono Serena Williams, fuori sono Serena e basta, due persone completamente differenti. Io stessa sono spaventata da quello che faccio in campo. È sempre stato così, ed è bizzarro. Chi mi avvicina mi dice: prima di conoscerti pensavo che tu fossi una ragazza terribile. Hanno paura di parlare con me, mentre io sono la persona più divertente e rilassata del mondo.”

Di Serena spicca soprattutto la personalità, l’organizzazione del carattere, del temperamento, dell'intelletto e del fisico. Serena ha nutrito se stessa al di là del tennis spaziando fra i più disparati interessi, dall’aver conseguito una certificazione per eseguire manicure al ruolo di benefattrice, designer, modella ed attrice. La sua fondazione si occupa di fornire assistenza ai giovani degli Stati Uniti le cui famiglie sono state colpite da crimini violenti, finanziando programmi di consulenza ed educazione; a livello globale, aiuta gli studenti meno facoltosi a poter ottenere il meglio attraverso borse di studio per un’adeguata istruzione, inoltre nel 2008 ha partecipato alla fondazione di una scuola in Kenya. 

Dal lato imprenditoriale, oltre al contratto con Nike, dal 2004 porta avanti la propria linea di abbigliamento, chiamata Aneres, Serena al contrario, quasi a voler evidenziare un lato diverso del suo essere, una delle tante prospettive con cui osserva la vita, mentre nel 2009 ha lanciato una collezione di borse e gioielli, la Signature Statement.

E che dire della Serena artista? Il numero di apparizioni in serie Tv, film e show è davvero notevole. Dal 2002 ha interpretato diversi ruoli in serie Tv popolari come “Tutto in Famiglia”, “Street Time”, “Law & Order: Unità vittime speciali”, “The Division”, ” E.R. - Medici in prima linea” e “Drop Dead Diva”. Inoltre, nel 2004, ha fatto parte del cast del film “Hair Style”, una commedia incentrata sulle vicende di due sorelle che cercano di mandare avanti un salone di bellezza. In molte altre occasioni ha interpretando se stessa, come nel caso delle serie Tv “The Bernie Mac Show” e “The Game”, ha partecipato ad innumerevoli show, talk-show, e reality-show. Nel 2012 ha preso parte a “Trust us with your life”, uno show comico di improvvisazione del network ABC e per il 2014 è attesa l’uscita di “WimbleToad”, una serie animata ispirata al tennis di cui Serena sarà doppiatrice e produttrice.

Oltre che nell’ambiente televisivo, Serena è molto attiva anche in campo musicale, è apparsa nei  video-clip dei brani “I like how it feels” (Enrique Iglesias feat. Pitbull & The WAV.s) e “I want you”, del rapper americano Common, con il quale Serena ha avuto una relazione terminata nel 2010. Inoltre nel 2012 venne rilasciato lo spezzone di un brano rap/hip-hop, cantato da Serena stessa, che doveva precedere l’uscita di un intero album.

Ecco alcune delle sue performance:
Avvocatessa in Drop Dead Diva

Debutto come rapper

Cantante, mentre si esibisce con Jimmy Fallon in “I will survive”, da confrontarsi con la versione di Djokovic: voi quale preferite?

La Serena off-court è davvero così diversa dalla giocatrice come lei stessa crede? Fare affermazioni in proposito sarebbe alquanto pretenzioso, di certo c’è che non dev’essere semplice mantenere in equilibrio una vita così ricca di “distrazioni” e una carriera da giocatrice professionista. Ad ogni modo i risultati ottenuti sono assolutamente incredibili e lei finora non ha mai avuto rimpianti "Io non voglio finire la mia carriera e poi iniziare qualcosa, mi piace fare qualcosa mentre la mia carriera è ancora all’apice e mi è sempre piaciuto disegnare. Dopo il tennis ci sarà un sacco di tempo per dedicarmi a tempo pieno alla moda, quando avrò l'artrite e tutte quelle cose divertenti".

luce degli ultimi record e successi molti nomi importanti, fra i quali Chris Evert, si sono sbilanciati nel dire che finalmente era arrivata l’epoca della Serena “tutta tennis e concentrazione”, focalizzata sull’ottenere il massimo dagli ultimi anni di carriera, ma lei stessa non ha alcuna intenzione di mettersi pressione addosso e rimane coerente con quanto ha sempre detto circa le sue aspettative “Non ho mai voluto concentrarmi sui numeri. Ho iniziato a giocare a tennis non per essere la più grande, ma perché avevo una racchetta e un sogno. Adesso le persone ipotizzano su ciò che potrei essere, ma per quel che mi riguarda sono ancora qui. Penso che persone come Chris Evert, Martina Navratilova e Steffi Graf, siano per me delle icone nella storia e la storia del tennis femminile. Io sono ancora quella ragazza con la racchetta e un sogno e sto ancora giocando per questo”.

Forse allo stato attuale Serena non si rende conto dell’impatto che una giocatrice come lei può avere nell’emisfero del tennis femminile, per dirlo con le parole di Billie Jean King, quando ancora era capitano di Fed Cup, “Dio ti ha benedetto. Lo sai quanto? Pensaci. Ogni generazione dovrebbe essere migliore della precedente. Tu dovresti essere la più grande di sempre. Tu dovresti definire gli standard. Tu decidi.” E noi rimarremo in attesa della sua decisione.

LA SCHEDA
Vittorie/sconfitte  621-112 (84,72%)
Titoli vinti  55
Miglior ranking  1° (8 luglio 2002)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia Australian Open  V (2003, 2005, 2007, 2009, 2010)
Francia Roland Garros  V (2002, 2013)
Regno Unito Wimbledon  V (2002, 2003, 2009, 2010, 2012)
Stati Uniti US Open  V (1999, 2002, 2008, 2012, 2013)

Altri tornei
WTA Championships  V (2001, 2009, 2012)
Olympic flag.svg Giochi olimpici  Oro (2012)

Francesca Moscatelli

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