28/09/2013 18:50 CEST - WTA Palermo

Palermo non è più italiana Accettata l'offerta malese

TENNIS - A sorpresa, l'assemblea dei soci del Country Club Palermo riunitasi oggi presso il circolo siciliano ha approvato col 90% dei voti favorevoli l'offerta di una sigla organizzativa malese intenzionata a spostare il WTA International di Palermo a Kuala Lumpur per sei anni, dal 2014 al 2019. Rifiutata l'offerta della FIT.

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Roberta Vinci e Sara Errani con i trofei vinti a Palermo
Roberta Vinci e Sara Errani con i trofei vinti a Palermo

È arrivata, a sorpresa, la decisione dell'assemblea dei soci del Country Club Palermo riunitasi oggi presso il circolo siciliano di approvare a maggioranza del 90% la proposta di una sigla organizzativa malese di spostare il WTA International di Palermo all'estero, per la precisione a Kuala Lumpur, per sei anni, dal 2014 al 2019. Giovedì il Comitato di Presidenza della FIT, riunistosi d'urgenza, aveva presentato un'offerta di pari durata e del medesimo corrispettivo per rilevare lei la gestione del torneo, pur di mantenerla in Italia.

Grande stupore è emerso dalle parole del presidente FIT, Angelo Binaghi: "Siamo stupefatti nell’apprendere che un circolo affiliato alla Federazione Italiana Tennis come il Country Club di Palermo abbia deciso di spostare all’estero un torneo che noi avremmo mantenuto in Italia a condizioni economiche che sono identiche a quelle da noi proposte”.

Le difficoltà dell'ultimo anno

Lo scorso giugno, Oliviero Palma, direttore del torneo, assieme a Giorgio Cammarata, presidente del Country Club, hanno rifiutato l'offerta di Gerry Weber, re tedesco dell'abbigliamento che ha abbinato il suo nome al torneo di Halle, firmando un contratto a vita con Roger Federer cui hanno anche intitolato una strada. Weber voleva portare il torneo di Palermo nella sua Germania e trasformarlo in un evento su erba.

"Certo, potremmo vendere e incassare una montagna di soldi, ma l'amore, la passione e l'orgoglio non sono in vendita" disse Palma. "Per noi questo torneo non è del Country, ma di tutta Palermo, anzi, dell'intera Sicilia. Vendere sarebbe una sconfitta".

In un primo momento, Palma tenta anche un approccio con la FIT, come racconta a Giovanni Marino, giornalista di Repubblica. "Abbiamo esposto i fatti, la nostra voglia di tener duro e ci aspettavamo ci venissero incontro in modo concreto. Invece dalla Fit è arrivata una controproposta: compriamo noi il vostro torneo, lo paghiamo 700 mila euro (meno, nettamente dei tedeschi) e lo portiamo di anno in anno in varie località italiane. Eh no, grazie, abbiamo risposto. Allora andiamo avanti noi, tra mille difficoltà e un grosso dubbio: dovevamo accettare l'offerta di Weber?".

Così il 6 luglio 2013 si è aperto il torneo, che ha visto la vittoria in finale di Roberta Vinci, che a Palermo vive e si allena da anni, su Sara Errani. Il bilancio, però, è in negativo. Il torneo ha infatti sempre beneficiato dei finanziamenti della regione, bloccati quest'anno dopo lo scandalo dei grandi eventi che ha fatto emergere le spese folli sostenute per i Mondiali di golf e di scherma e i Giochi delle Isole. Così, l'edizione 2013 ha chiuso con quasi 100 mila euro di passivo.

Palma chiede aiuto alla WTA, propone di cedere il torneo "in affitto" in attesa di tempi migliori. Arriva la proposta dell'organizzatore del torneo di Kuala Lumpur, che ha affittato la sua data dal torneo di Tokyo. La proposta di contratto viene anche approvata dal Board della WTA: la firma è prevista per il 30 settembre. A 48 ore dalla decisione, interviene la FIT che si offre di affittare il torneo alle stesse condizioni offerte dai malesi. Palma convoca il Consiglio di Presidenza e affida ai soci il compito di decidere il futuro del torneo.

Palermo ha già venduto e perso un altro grande torneo, gli Internazionali maschili di tennis, che si disputavano al Tennis Club di viale del Fante, entrati a far parte del calendario ATP dal 1979 grazie a Cino Marchese che per 27 anni ha portato Palermo tutte le stelle del tennis.

Gli internazionali maschili

Alla prima edizione si arriva perché viene cancellato il torneo di Teheran per ragioni politiche: è arrivato al potere l'ayatollah Khomeini, che non vede di buon occhio lo sport, e nella capitale iraniana sono ancora tenuti in ostaggio 53 dipendenti dell'ambasciata Usa. Marchese ottiene che in quella data, a settembre, si giochi a Palermo, avendo constatato l'entusiasmo dei siciliani per il tennis durante la sfida alla Danimarca in Coppa Davis del marzo 1979. La star della prima edizione è Bjorn Borg, che arriva da campione di Wimbledon e vince il titolo in finale su Barazzutti.

L'anno dopo riesce a portare a Palermo Guillermo Vilas, il mancino seguito da Ion Tiriac (che ha richiesto un cesto di frutta fresca mattina e sera ogni giorno in camera) e da una fidanzata che va in giro per il circolo in abiti succinti e trasparenti per la gioia degli spettatori scatenando però la gelosie delle relative mogli e compagne. Molti anche i tennisti che hanno fatto strage di cuori tra le spettatrici, come Karim Alami o Emilio Sanchez, venuto quasi alle mani con un ragazzo palermitano fidanzato con una bella polacca che, ironia della sorte, è poi diventata la moglie di Sanchez.

Sono anni in cui le promesse contano quanto o più dei contratti. Per rispettarne una fatta a Marchese, che da giovane gli aveva offerto una wild-card, Mats Wilander torna in Sicilia nel 1988 da numero 1 del mondo, e ovviamente vince il torneo. Alla Favorita sono passati tutti: Panatta, Barazzutti, Corretja, Moya, Muster e Bruguera, protagonisti forse della più bella finale (nel 1995) fino a Nadal, che ha debuttato nel 2004, Berdych, Almagro, Ferrer, battuto 62 62 in una notte indimenticabile dal palermitano Francesco Aldi.

Il Tennis Club ha ospitato anche l'indimenticabile quarto di finale di Coppa Davis contro gli Stati Uniti di Agassi e Sampras nel 1995. Si gioca in una Palermo fredda, bagnata, col Monte Pellegrino innevato sullo sfondo. Una sede scelta tra le polemiche, perché l'impianto può contenere poco più di cinquemila spettatori mentre Milano, altra candidata, avrebbe potuto riempire lo Sporting o il Forum di Assago. Si gioca a Palermo, in sostanza, per una promessa di Galgani che aveva scartato la candidatura siciliana per la precedente sfida casalinga, il primo turno contro la Repubblica Ceca, disputato a Napoli anche su pressione di Panatta.

Alla sfida di Palermo si arriva con ulteriori risentimenti perché il Consiglio federale ha ridotto i premi per i giocatori che partecipano alla Davis, 419 milioni totali invece dei 437 chiesti da Leitgeb, il manager di Gaudenzi. A Galgani viene contestato, scrive Repubblica “di aver prima delegato Panatta a trattare con i giocatori (dopo le richieste economiche di Gaudenzi), e di essere poi intervenuto direttamente, bruciando il ct e scavalcando l' organismo federale, trattando, lui presidente di una federazione, con un manager privato di un giocatore (Leitgeb)”. L'accordo Galgani-Leitgeb viene leggermente modificato dal Consiglio, la distribuzione delle quote cambia a vantaggio dei doppisti e Gaudenzi sarà l'unico a perderci, spiega il Corriere della Sera, tra gli azzurri che scenderanno in campo a Palermo.

Gli Usa sono già certi della vittoria dopo due giornate (3-0, nove set a uno) e le polemiche continuano perché Agassi presenta un certificato medico per andarsene prima.

Alessandro Mastroluca

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