01/11/2013 10:56 CEST - Interviste

Vesnina: "Con Eltsin il tennis era popolare, ora non più"

TENNIS - "Quando Eltsin era presidente ha aiutato molto il tennis russo" dice Elena Vesnina. Visto che il Presidente giocava a tennis, tutti giocavano a tennis. Ora abbiamo un presidente che gioca a hockey e adesso l’hockey e’ molto popolare". E attacca la federazione: "Giocare per il proprio paese vuol dire molto. Ma ci deve essere giustizia. Devono parlare con noi". Da Sofia, Ivan Mrankov

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Elena Vesnina
Elena Vesnina

G: Qual’e’ il segreto del tuo vestito rosso?
V: (risata) Ieri ho giocato in rosso e ho perso, così ho pensato che dovevo cambiare qualcosa e oggi mi sono vestita di blu, in borsa però avevo solo un vestito rosso quindi quando sono uscita alla fine del secondo set mi sono cambiata mettendo quello che c’era. Forse ha aiutato forse no.

G: Cosa ti aspetti nel match di domani con Ivanovic?
V: E’ sempre difficile giocare contro lei; e’ una tennista fantastica. Conosco il suo gioco molto bene, inoltre ho guardato le due partite che ha disputato qui a Sofia. Mi sembra in gran forma e so che domani dovrò giocare meglio, dovrò sfruttare meglio le mie occasioni, servire con maggior regolarità. Se dimostro maggior costanza posso anche vincere.

G: Una domanda sullo stato del tennis in Russia. Il presidente Eltsin era un grande tifoso di questo sport ed ha aiutato molto la Federazione di tennis russa che ha potuto lanciare molte giocatrici all’epoca. Ricordo ad un certo punto un autentica dominazione russa nella WTA. Pensi al momento la Federazione Russa stia facendo un buon lavoro per supportare le vostre giocatrici? Tu ricevi qualche aiuto dalla Federazione?
V: Si, hai ragione, quando Eltsin era presidente ha aiutato molto il tennis russo: il tennis giovanile, la Coppa Davis, la Fed Cup. In quel periodo visto che il Presidente giocava a tennis i deputati giocavano a tennis, tutti giocavano a tennis; era molto popolare anche in radio, TV. Eravamo delle star. Ora la situazione e’ cambiata. Abbiamo un Presidente che gioca a hockey e adesso l’hockey e’ molto popolare.
E’ una domanda molto difficile. Per me, personalmente, quando ero junior la Federazione non ha fatto nulla! E’ stato tutto sulle spalle della mia famiglia. Tutto! Ultimamente so che le cose sono cambiate. La Federazione sta supportando alcuni ragazzi e ragazze, aiutandoli con le spese, biglietti aerei, ecc. ma non so in che misura, se sono abbastanza soldi o giusto una piccola somma.
Sicuramente abbiamo bisogno di maggiore attenzione per il tennis, da parte dei media e dei politici con aiuti economici per i giovani. Per costruire un accademia a Mosca. A Mosca non abbiamo nessuna accademia. A Sochi neppure. Ne abbiamo solo una in Kazan. A Mosca non c’e’ un posto dove allenarsi gratuitamente. E una situazione molto difficile, non per colpa della Federazione ma e’ tutto molto caro nel paese (Mosca e’ sempre tra le tre città più care del mondo).

G: Oggi il vostro capitano Tarpishev ha affermato che anche se vinceste a Cagliari non importerebbe a nessuno perché non siete giocatori di calcio o hockey.
V: Ha ragione. Un paio di anni dopo la morte di Eltsin abbiamo vinto due volte di fila la Fed Cup e già si era visto…non e’ che non importi a nessuno, riceviamo congratulazioni e complimenti ma rispetto al calcio e agli sport sul ghiaccio e’ poca cosa. Lo capisco: il calcio e l’hockey sono gli sport nazionali, il tennis e’ diverso. La Federazione e il ministro dello Sport dovrebbero avere più attenzioni per il tennis, specialmente per il settore giovanile.

G: Ieri, la Pavlyuchenkova ha affermato che il suo sacrificio di saltare il Tournament of Champions per giocare la Fed Cup a Mosca non fosse stato apprezzato.
V: E’ una situazione molto difficile per tutte noi. Personalmente mi sento molto disturbata (usa il termine upset, NdT) di non giocare la finale Fed Cup. Ho sentito che hanno deciso di cambiare la data della finale. Finalmente, “Mamma Mia” (usa proprio l’esclamazione in italiano NdR) ne hanno pensata una giusta.
Diciamolo onestamente: la nostra Federazione è po’ diversa dalle altre.
Non posso dire esercitino alcuna pressione su di noi, ci lasciano prendere tranquillamente le nostre decisioni e le capiscono, ma non abbiamo un grande aiuto da parte loro. Quando giochiamo la Fed Cup lo facciamo per un semplice “Grazie”. E quando il nostro capitano comincia ad accusarci di iniziare a comportarci come le star del calcio o del hockey, chiedendo un mucchio di soldi e’ falso! E’ completamente falso! Sto parlando di Fed Cup, non della Coppa Davis.
Nel nostro lavoro, se giochi bene guadagni. E’ la nostra professione. Se giochi la Fed Cup, la settimana seguente non puoi giocare nessun altro torneo. Perdi soldi, perdi punti. Giocare per il proprio paese vuol dire molto. Ma ci deve essere giustizia. La nostra Federazione deve stabilire delle priorità. Prima di tutto se vogliono avere le giocatrici devono comunicare con loro, parlarci. Ecco, devono parlare con noi. Non farci sapere le cose dai giornalisti durante le interviste. Qualcuno dice che ci daranno questo, che riceveremo quello. Non funziona così. Devi chiamarci personalmente e parlare con noi. Così funziona nelle altre federazioni ma non nella nostra.

G: Tu avevi già detto in anticipo che vuoi entrare tra le prime 20 del mondo e che per questo avresti giocato a Sofia ma ci sono diverse forti giocatrici come Kutnetzova, Petrova, Makarova che non sono qualificate a Sofia e che hanno comunque deciso di non giocare la Fed Cup. E’ per caso in atto una protesta, una rivolta delle migliori giocatrici russe nei confronti della Federazione Tennis Russa?
V: E’ una situazione diversa per tutte. Makarova e’ infortunata. Ha voluto giocare comunque a Istanbul ma il doppio e’ diverso dal singolare e in difesa della mia partner posso dire che la terra battuta per il suo polso sarebbe un suicidio in questo momento. Mettere a repentaglio tutta la stagione 2014 e per cosa poi? Si, potrebbe andare a Cagliari e sedersi in panchina ma e’ più corretto dar la possibilità a qualcun altro in grado di giocare veramente. Ha provato a giocare a Istanbul. Abbiamo battuto Errani e Vinci: e’ stato un autentico miracolo. Ma il suo polso non e’ ancora a posto.
Riguardo alle altre ormai sono nella off-season. Fino a due settimane prima della finale nessuno le chiama. Hanno provato a reclutarle durante la Cremlin Cup di Mosca. Ma e’ troppo tardi. Ognuna ha già programmato le proprie cose. C’e’ chi deve curarsi. Chi ha già biglietti e prenotazioni per le vacanze.
E’ una sfortunata coincidenza di indisponibilità. Non mi e’ mai capitato di vederne una simile ma e’ così. Non e’ che stiamo scioperando o protestando.

G: Solo sfortuna?
V: Sì, solo sfortuna. E la cosa ci fa sentir male. Pensi che non ci importi della finale.  Quest’anno Katia (Makarova) ha vinto due singolari e due doppi. Io ho vinto due doppi, ho giocato in singolare. Ho speso molte energie nella Fed Cup. E’ triste per me non poterla giocare ma sono felice di essere qualificata qui a Sofia e tenterò di fare del mio meglio qui.

Da Sofia, Ivan Mrankov

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