07/11/2013 17:41 CEST - ATP World Tour Finals

Federer: "Meno test antidoping rispetto al passato"

TENNIS - "Mi hanno testato 25 volte nel 2004, ma ora i test sono meno di allora" spiega Roger Federer dopo la vittoria su Gasquet. "L'anno scorso ho vinto Dubai, Rotterdam e Indian Wells . Affronterà ora Del Potro: "Importante per me averlo battuto a Parigi". Da Londra, Alessandro Mastroluca

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Masters 1000 Bercy, Roger Federer
Masters 1000 Bercy, Roger Federer

"Non ero stanco" spiega Roger Federer in conferenza stampa dopo la vittoria su Gasquet, "anche se i movimenti, la coordinazione non erano esattamente come avrei voluto. Richard ha fatto un gran lavoro nel cercare di variare molto, di allungare gli scambi. Per me comunque era importante vincere in due set".

Le domande si spostano sul tema doping, sul caso Troicki. E Roger sembra fare eco alle lamentele del ciclista britannico Mark Cavendish. "Io credo che ci vogliano più controlli antidoping, dentro e soprattutto fuori dalle competizioni" spiega lo svizzero, tra i primi sostenitori del passaporto biologico (in quanto efficace deterrente perché può identificare positività anche a distanza di tempo), e di una politica più severa nei test e più trasparente nella comunicazione dei risultati dei controlli. "Io sono stato controllato 25 volte nel 2003 o nel 2004, quest'anno ho la sensazione che i controlli siano meno di allora" dice. "Anche l'anno scorso, quando ho vinto Dubai, Rotterdam e Indian Wells non mi hanno mai controllato in quei tre tornei. E questa è una cosa che faccio fatica ad accettare: devi andare e controllare uno che sta vincendo tutto".

"E' importante" aggiunge, "che ci sia professionalità in chi esegue i controlli, che trattino gli atleti come persone e non come criminali".

"Non conosco la vicenda Troicki in dettaglio" aggiunge. "E' importante che quando vieni selezionato per i controlli, devi fornire il campione, perché sei davanti a loro e non hai più modo di scappare".

Nell'ultima giornata ritroverà Juan Martin Del Potro, dopo il successo a Bercy. Sarà la terza partita consecutiva in tre settimane, come gli era già successo con Tsonga nel 2011. "Battere Del Potro a Parigi è stato molto importante per me, perché avevo perso le ultime tre volte, qui lìanno scorso e due volte in finale a Basilea, che è un torneo sempre speciale per me, visto che è il mio torneo di casa".

Non tornerà però in Argentina in inverno. "Quest'anno ho deciso di andare in Sudamerica per la prima volta da professionista. Ero stato lì solo da junior, in Messico, Costa Rica e Venezuela, e per le esibizioni dell'inverno scorso. E l'accoglienza è stata incredibile. Ora penso sia importante concentrarmi solo sull'allenamento, cercare di non esagerare. Era lo stesso all'inizio di quest'anno, è il motivo per cui mi sono fermato sette setimane dopo Indian Wells. Spero nel 2014 di poter giocare più tornei rispetto a quest'anno. Per questo non farò esibizioni in off season".

Da Londra, Alessandro Mastroluca

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