04/12/2013 11:37 CEST - ATP

Cash: "Come si muove Federer!" Becker: "Non ha un punto debole"

TENNIS - Su Tennis Space i due ex campioni esaltano il fuoriclasse svizzero. Cash sostiene che Federer "avrebbe vinto tanti Slam anche con campi molto più rapidi", mentre Becker dice "avrei voluto giocare contro di lui. Su cemento e terra non avrei avuto scampo, sull'erba un 50% di chance me lo concedo".

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Roger Federer
Roger Federer

Intervistati da Tennis Space, due miti del recente passato tennistico hanno espresso la loro grande ammirazione per il mito per eccellenza del tennis contemporaneo. Pat Cash e Boris Becker hanno infatti ribadito ancora una volta come la bellezza e la completezza del gioco del fuoriclasse svizzero siano assolutamente unici. L’australiano si è soffermato sull’aspetto estetico: “Federer ha alzato il livello, nessun dubbio su questo, e l’ha alzato rapidamente. È un bellissimo giocatore. Può fare tutto. Alcuni giocatori compaiono e cambiano il gioco. Bjorn Borg l’ha fatto, Lendl l’ha fatto, Federer l’ha fatto. È comparso e aveva tutto. È bello da vedere, così elegante, e il modo in cui si muove è fenomenale. Amo guardare come si muove. È diverso, con colpi molto fluidi. Tecnicamente, ci sono cose misteriose (il termine utilizzato è weird, ndt) nel suo gioco – è stato il primo giocatore a fare certe cose, soprattutto con la posizione della testa. La cosa principale è la posizione della testa, dato che dopo l’impatto con la pallina tiene la testa ferma, il che è molto raro. Difficilmente si vede una cosa così. È come se la sua testa fosse fissa. Una cosa è guardare la pallina fino al momento dell’impatto, un’altra è tenere la testa bloccata dopo il colpo. È incredibilmente flessibile.

Ma ha problemi con il rovescio, dal momento che non può generare la velocità di cui avrebbe bisogno contro certi giocatori. Se Federer avesse giocato in un’era con campi più rapidi, avrebbe comunque vinto Slam. È emerso in un periodo dove tutto è stato rallentato”.

Bum Bum invece ricorda la prima volta che sentì parlare e vide Federer, per poi immaginare cosa sarebbe successo in uno scontro diretto contro il 17 volte campione Slam: “La prima volta che sentii parlare di Federer fu quando cominciò a lavorare con Peter Lundgren, perché Peter è amico mio. Parlai con Peter una volta, gli chiesi che stava facendo e lui mi disse, 'Sto allenando quest’incredibile ragazzo svizzero. È irascibile, spacca racchette, ma è davvero bravo'. Ho sempre rispettato il giudizio di Peter, quindi pensai che Federer fosse ovviamente talentuoso ma che avesse bisogno di trovare equilibrio con le sue emozioni. La prima volta che lo vidi giocare fu quando commentai il match del 2001 Sampras-Federer a Wimbledon. Pensai tra me e me, 'wow, Peter ha ragione. Se questo ragazzo continua a giocare così, non c’è alcun motivo per cui non vincerà Wimbledon un giorno, ed essere un giocatore molto, molto forte'. Non capii appieno quanto successo avrebbe avuto.

Non puoi giudicarlo propriamente un giocatore da fondo, così come non puoi giudicarlo un giocatore da serve and volley. Può fare tutto, non ha realmente un punto debole. A seconda dell’avversario, può variare il suo gioco. Ha un ottimo servizio, sebbene non il migliore. Ha grandi colpi da fondo, un grande footwork e grande tocco a rete. Passi dei brutti momenti nel cercare una strategia da usare contro Federer perché non ha una vera e propria debolezza.

Mi sarebbe piaciuto molto affrontarlo, soprattutto sull'erba. Penso che il mio gioco potente gli avrebbe causato qualche difficoltà. Non so chi avrebbe vinto. Sul cemento avrebbe vinto lui, così come sulla terra, ma sull'erba mi sarei dato un 50% di possibilità".

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