16/12/2013 18:14 CEST - Personaggi

Francis Tiafoe e la meglio gioventù Usa

TENNIS - Francis Tiafoe è diventato il più giovane vincitore nella storia dell'Orange Bowl under-18. Ha battuto in finale Stefan Kozlov. Insieme a Michael Mmoh, sono le grandi speranze Usa della classe 1998. Alessandro Mastroluca, foto di Art Seitz

| | condividi
Francis Tiafoe è il campione dell'edizione 2013 dell'Orange Bowl. Ha battuto in finale Stefan Kozlov per  7-6 (7-3), 0-6, 6-3.
Francis Tiafoe vince l'Orange Bowl 2013

Francis Tiafoe non aveva mai esultato così prima. Dopo l'ace centrale che chiude il  7-6(3) 0-6 6-3 su Kozlov che lo rende il più giovane vincitore nella storia dell'Orange Bowl, ha distrutto la racchetta. “Non penso proprio sia sopravvissuta” ha commentato.

Subito dopo il match, Tiafoe ha telefonato ai genitori, rimasti nel Maryland. Un piccolo cambiamento nella sua routine: di solito, infatti, aspetta qualche ora prima di chiamare la famiglia per raccontare come è andata la sua partita.

Tiafoe, classe 1998, che ha iniziato la stagione da numero 448 nel ranking ITF ed è ora al numero 38, viaggia infatti sul circuito con lo storico coach Frank Salazar, che lo segue da quando ha due anni. Suo padre, Constant, immigrato dalla Sierra Leone, nel 1998 ha avuto due gemelli, Francis e Franklin, dalla moglie Alphina. Un anno dopo, trova lavoro nell'impresa edilizia che sta costruendo il Junior Tennis Champions Center a College Park, nel Maryland.

Una volta terminata la costruzione, Constant viene assunto come custode del centro: apre e chiude l'impianto e ha la responsabilità di tutto quello che non è direttamente collegato al tennis, con un salario iniziale di 21 mila dollari l'anno. Per cinque giorni la settimana, dorme in ufficio insieme ai due figli, che passano i weekend con la madre e altri parenti in un appartamento nella vicina Hyattsville.

A 4 anni, Francis ha già in mano una racchetta. Per anni guarda le lezioni e già da piccolo inizia a giocare a minitennis con chiunque abbia qualche minuto libero. “Ha tenuto una racchetta in mano da quando ha iniziato a camminare” ha spiegato Salazar al Miami Herald.

Sotto la guida del CEO CEO Ray Benton e del direttore del tennis Vesa Ponkka, il JTCC è diventato un punto di riferimento per i giovani tennisti tra i 5 e i 18 anni ed è stato votato primo Centro di Allenamento Regionale dalla USTA. Passato dai 40 studenti del 1999 ai quasi 160 di oggi, ha portato 31 ragazzi all'Eddie Herr e 46 all'Orange Bowl, e ha lanciato la carriera di Denis Kudla e Vera Zvonareva.

Così Ponkka ha spiegato la sua filosofia: "Vengo dalla Finlandia, dove non ti regalano niente. Devi guadagnarti tutto. Non vinci un trofeo solo perché ti presenti al torneo. Ed è questo che cerchiamo di insegnare: devi lavorare duro, nessuna scusa, niente piagnistei. E' uno shock per qualche bambino, ma con la pazienza i risultati arrivano. La pazienza fa la differenza".

E la pazienza ha fatto la differenza anche nella finale dell'Orange Bowl per Tiafoe. Nel primo set ha rimontato da sotto 1-4, trovando il controbreak al settimo game con un punto quantomeno bizzarro: scentra una palla e inizia a lamentarsi con se stesso, ma la palla resta in campo, l'arbitro non lo punisce per disturbo intenzionale del punto, e Tiafoe alla fine aggancia il 4-4. Sul 5-6 salva due set point, prima costringe Kozlov all'errore di rovescio e poi piazza una potente combinazione servizio-dritto, e al tiebreak allunga subito 3-1 senza concedere chance a Kozlov che mette larga la risposta di rovescio sulla seconda di servizio di Kozlov sul punto che chiude il set.

A fine parziale, Kozlov si prende un toilet break di otto minuti mentre Tiafoe resta ad aspettarlo sotto un gran caldo e un'umidità tropicale, e domina il secondo set 6-0. Si assenta di nuovo, ed essendo la seconda volta ora non può prendersi più tempo di quello che serve agli addetti per risistemare il campo. Ma rientra più tardi e così inizia il terzo set con un penalty point. Tiafoe trova il break per il 2-0: è l'inizio di una serie di cinque break di fila. Tiafoe, che ha fatto la differenza in questo frangente con le risposte incisive di rovescio, riesce a tenere il servizio e allungare 5-2 con un poderoso vincente di dritto e un gran servizio sulla palla game. Kozlov inizia a muoversi con più difficoltà, è più lento e meno reattivo, ma riesce comunque a tenere per il 5-3. Tiafoe però trova un bel passante di rovescio e arriva al match point sulla palla corta di Kozlov talmente corta da non raggiungere nemmeno la rete. “Prima di servire, ho pensato solo che avrei tirato il più forte possibile verso l'incrocio delle righe” ha detto Kozlov. “Mi sentivo bene, perché il suo linguaggio del corpo era negativo. Ho tirato forte e ho messo dentro il miglior servizio dell'intera partita. È stato incredibile”.

È il punto esclamativo sulla sua prima vittoria in carriera contro Kozlov, grande promessa del tennis Usa che a Newport ha sognato di diventare il più giovane a vincere un match ATP dal 1990 ma è stato fermato dai crampi nel finale. È stato il punto esclamativo sulla prima finale tutta americana all'Orange Bowl dal 2004, su una finale che ha messo in campo il meglio della classe 1998, che include anche Michael Mmoh, numero 19 ITF che si è allenato con Tiafoe durante l'Eddie Herr, e William Blumberg.

Jay Berger, capo del tennis maschile alla USTA, non nasconde le speranze. “Vederli lottare a 15 anni per un titolo prestigioso come l'Orange Bowl e fare la storia è incredibilmente positivo per la loro crescita. Non c'è dubbio che gli Stati Uniti stiano cercando il prossimo grande campione. Penso che questi ragazzi hanno un'ottima guida. Sanno che questo è un trampolino, un passaggio importante, che i loro obiettivi sono molto più alti. Sulle loro spalle ci sono le aspettative di chi vuole rivedere gli americani ai vertici del tennis maschile. Ora il tennis è diventato uno sport globale, con tanti grandi atleti, ma penso stiano andando nella giusta direzione”.

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti