11/01/2014 13:25 CEST - WTA Hobart

WTA Hobart: vince a sorpresa la spagnola Muguruza

TENNIS - La spagnola Garbine Muguruza con un netto 64 60 su Klara Zakopalova si aggiudica il WTA di Hobart portando a casa il primo titolo in carriera. Con questo successo dalla prossima settimana entrerà in top 50 piazzandosi 48esima nel ranking. Ruggero Canevazzi

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Garbine Muguruza
Garbine Muguruza

Si è concluso nella notte italiana il torneo australiano WTA di Hobart, Tasmania (250000$, cemento).

La finale singolare ha visto la netta e inattesa vittoria della spagnola Garbine Muguruza sulla ceca Klara Zakopalova per 6-4 6-0. Si tratta del primo titolo WTA della carriera per la giovane spagnola di origini venezuelane, grande speranza del tennis iberico femminile. La Zakopalova, partita da favorita come n. 7 del seeding e opposta a un’avversaria proveniente dalle qualificazioni, si è dovuta inchinare allo stato di grazia della Muguruza, capace di dominare la ceca nonostante le 21 posizioni nel ranking WTA che attualmente separano le due tenniste (n. 58 la spagnola e n. 37 la ceca) e la differenza di esperienza tra le due (classe ‘82 e professionista dal ‘99 la giocatrice di Praga, classe ’93 e sul circuito maggiore solo dal 2011 la spagnola originaria di Caracas).

La finale è stata equilibrata fino al 5-4 Muguruza del primo set, poi l’iberica ha strappato il servizio all’avversaria e non le ha concesso neppure un game nel secondo parziale. Più in generale, è stato impressionante tutto il torneo della spagnola, che a partire dalle qualificazioni è giunta al titolo senza perdere nemmeno un set su 15 giocati, battendo tra le altre anche la Flipkens (n.2 del seeding) ai quarti di finale per 6-4 6-3. “Non mi aspettavo di vincere così tanti match nel secondo torneo della stagione, ma sapevo di essermi preparata duramente. Quando ero a casa ripetevo a me stessa ‘Se vado a Hobart combatterò al massimo’, e così ho fatto. Ero come un toro lì fuori” Queste le dichiarazioni della vincitrice, cui non sembrano proprio mancare carattere e autoconvinzione. 

In termini di sorprese, l’esito della finale è stato lo specchio di tutto il torneo, un susseguirsi di pronostici sconfessati dal campo, primo fra tutti la sconfitta in semifinale di Samantha Stosur ad opera della Zakopalova, peraltro con un perentorio 6-3 6-2. La Stosur, speranza del pubblico locale, era data come probabile vincitrice del torneo, forte della testa di serie n.1 (la vincitrice dello US Open 2011, quando sconfisse in finale Serena Williams, è oggi la n. 17 del mondo) e a maggior ragione dopo le eliminazioni lungo il percorso di altre favorite quali Flipkens e Vesnina (quest’ultima vincitrice qui lo scorso anno). Come le è sempre capitato quando gioca nella sua terra, però, la Stosur ha ancora deluso (all’Australian Open i sui migliori risultati restano gli ottavi di finale raggiunti nel 2006 e nel 2010), forse perché schiacciata dalla pressione di non deludere il proprio pubblico.

Del resto, la storia dello sport è piena di episodi nei quali il fattore campo si rivela arma a doppio taglio e non a caso, per restare al tennis, la vittoria di Murray a Wimbledon è stata celebrata soprattutto per la capacità dello scozzese di reggere le gigantesche aspettative del popolo britannico, che era orfano di un vincitore locale a Church Road dai tempi di Fred Perry.

Tornando al torneo di Hobart, dopo aver evidenziato i flop delle big, è giusto sottolineare i meriti della “classe operaia”, che si è fatta onore, oltre che col trionfo finale della Muguruza, con il piazzamento in semifinale dell’altra qualificata Estrella Cabeza Candela, n.114 WTA e capace di eliminare ai quarti la Vesnina, per quello che è stato un derby iberico che ha qualificato in finale la Muguruza col punteggio senza appello di 6-0 6-1.
E le italiane? Al torneo avrebbe potuto tranquillamente dire la sua Flavia Pennetta, iscritta ma poi ritiratasi prima del via per i noti problemi al polso che la tormentano da diverso tempo, mentre l’unica azzurra effettivamente scesa in campo è stata Karin Knapp, sconfitta al primo turno per 7-5 6-4 dalla Cabeza Candela, un risultato di sicuro deludente per la tennista di Brunico, pur considerando il successivo exploit nel torneo della sorprendente spagnola.

DOPPIO
Terminata la finale, la sconfitta Zakopalova ha avuto solo poco più di mezz’ora per tirare il fiato prima di scendere di nuovo in campo nella finale di doppio, che la vedeva opposta, al fianco della rumena Monica Niculescu, alla coppia testa di serie n.2 formata dall’americana Lisa Raymond e dalla cinese Shuai Zhang. La coppia europea si è imposta 6-2 6-7 (5) 10-8, dopo aver recuperato un pesante svantaggio di 6-1 nel long tiebreak finale.

 

Ruggero Canevazzi

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