10/03/2014 17:13 CEST - Tennis Lavagna Tattica

(S)punti tecnici: Masters 1000 Indian Wells, secondo turno

TENNIS LAVAGNA TATTICA - Seconda puntata della rubrica sugli spunti tecnici incentrata sul torneo di Indian Wells. Analiziamo il serve&volley di Stepanek, che ha dato del filo da torcere a Nadal, e il rovescio a una mano di Zeballos. lucabaldi

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Radek Stepanek
Radek Stepanek

Le verticalizzazioni di Radek
L'eroe delle ultime due coppe Davis, il ceco Radek Stepanek, che a trentacinque anni suonati continua a navigare intorno a un ottimo ranking di n°50 ATP in singolo, e top-10 fisso in doppio, rimane un cliente scomodissimo per tutti, su qualunque superficie.
In particolare, dal punto di vista tattico, ormai nessuno è più abituato a giocare contro uno che ti scende a rete ogni volta che può, e trovarsi a dover giocare passanti a ripetizione non è una passeggiata per i campioni attuali che si esaltano con la continuità e il ritmo.

Federer stesso, nel pieno del suo periodo d'oro, a Roma nel 2008 si era fatto sorprendere nei quarti di finale con due tie-break da un Radek che lo aveva fatto ammattire con il serve&volley.
Nel suo incontro di secondo turno, ieri notte, contro il numero 1 del mondo Rafael Nadal, Stepanek non è riuscito a portare a termine l'impresa, ma se pur lo spagnolo era visibilmente non ancora centrato con i colpi, e con l'adattamento alla superficie – comunque lentissima – portarlo fino a un terzo set tirato e deciso al dodicesimo game non è una prestazione da poco.

Uno degli schemi d'attacco preferiti da Radek, a parte il seguire una buona percentuale di servizi, è la discesa a rete dietro il rovescio lungolinea.
Rovescio bimane che è il miglior colpo del ceco, ed è impostato in modo assolutamente ottimale per essere il miglior approccio possibile all'esecuzione della successiva volée.
Il segreto è nell'impugnatura della mano destra: una presa continental (a martello) da manuale, che Radek però gestisce insieme alla eastern della sinistra flettendo il polso quanto e quando serve per salire più o meno sopra la palla.

Ma soprattutto, nel momento in cui tira il rovescio in avanzamento, non ha successivamente bisogno di variare l'impugnatura presentandosi a rete: lascia la sinistra portando in verticale la racchetta davanti a sé contemporaneamente allo split-step, ed è perfettamente preparato per i colpi al volo. Stesso discorso per quanto riguarda lo slice, perchè con una presa tanto aperta e un tale controllo della flessione del polso gli basta variare all'ultimo istante il piano di impatto per passare dal rovescio coperto a quello tagliato semplicemente lasciando andare la mano sinistra.
Decisamente, dal punto di vista strettamente tecnico, un colpo perfetto, costruito per essere seguito in avanti, e che consente a Stepanek di trovare con grande rapidità una posizione avanzatissima sulla rete mettendo in grande difficoltà gli avversari chiamati a passarlo.

Come detto, la traiettoria più ficcante e preferita è quella lungolinea, e Rafa ha avuto il suo bel da fare a tirare su palle precisissime e veloci con il suo rovescio mancino avendo di là un grande giocatore di volo appiccicato alla rete.
Alla fine, la maggior pesantezza di palla di Nadal ha avuto la meglio, ma ammirare la fluidità, la precisione nella scelta dei tempi, e la coordinazione braccio-gambe degli attacchi di Stepanek dietro al rovescio, come fossero passi di danza ben coreografati, è sempre un piacere.
Tennis d'altri tempi.

Il rovescio di Horacio
L'argentino Horacio Zeballos è salito alla ribalta delle cronache tennistiche la scorsa stagione, quando all'ATP 250 di Vina del Mar in Cile si è permesso l'autentico lusso di iscriversi, con pieno merito, al ristrettissimo club di coloro che hanno sconfitto Rafael Nadal in una finale giocata sulla terra rossa. Membri attuali del suddetto club, il buon Horacio, due tali di nome Roger e Novak, fine. Piuttosto esclusivo, in effetti.

Mancino dal buon fisico, capace di generare potenza e pressione con tutti i fondamentali, si trova a suo agio su superfici non troppo veloci, a causa delle aperture piuttosto ampie in particolare dal lato del dritto, giocato western. Il colpo più interessante di Zeballos, in ogni caso, è il rovescio a una mano di grande qualità e precisione.

Come tutti i mancini che giocano il rovescio monomane, l'argentino tende a stare sensibilmente più frontale rispetto alla closed stance piena che utilizzano i destri: il motivo, derivante dalle geometrie dello scambio sulle diagonali maggiori, è che nella stragrande maggioranza dei casi i mancini affronteranno sulla diagonale del loro rovescio, la destra, i dritti in cross degli avversari. Palle molto più veloci e arrotate di quelle che si scambierebbero su una diagonale standard rovescio-rovescio, quindi minor tempo di preparazione, minor possibilità di chiudere la postura caricando busto e spalle, piedi meno ruotati verso l'esterno-dietro.

La soluzione sta nella velocità di braccio superiore, nella flessione posteriore del polso più accentuata, e nel controllo assoluto di un follow-through che dovrà essere molto più ampio per compensare il minor trasferimento del peso causato dalla stance meno caricata.
Zeballos lo fa alla grande, e riesce a tirare delle manate di rovescio non da poco, facilitato oltretutto dal fatto che un colpo preparato con meno rotazione del compasso busto-spalle sarà anche meno leggibile – sempre che lo si riesca a controllare quasi solo di braccio.

Contro il più forte e più solido Fernando Verdasco, anche se il match è stato caratterizzato da molti errori, Horacio ha perso in due set lottati.
Qualche accelerazione con quel rovescio tirato di tre-quarti, però, e accelerato solo alla fine verso traiettorie imprendibili, mi ha ricordato davvero da vicino il signor Henri Leconte. Discontinuo, ma avercene.

One-Handed Backhand appreciation corner
Niente da fare, ormai il tennis femminile sembra precipitato senza ritorno e senza speranza nel buio della notte. Persa Francesca Schiavone, vengono sconfitte anche Roberta Vinci e soprattutto la leggendaria Carla Suarez Navarro. Sdegnosamente lasciamo quindi le femminucce al loro destino e al loro torneo, che lo vinca chi vuole, tanto purtroppo sempre una Nemesi bimane sarà.

Tra gli uomini, invece, la lotta è serrata. Procedono, oltre ai Sommi Jedi Rossocrociati Stan e Roger, anche gli Scudieri Iberici Tommy e Feliciano, nonché il Cavaliere Transalpino Richard. Ma soprattutto, attendiamo con trepidazione la prova del nove per un Guerriero emergente, la sorpresa Dominic Thiem, che dopo aver incenerito con la Luce del suo rovescio a una mano l'ostico Gilles Simon attende Julien Benneteau al terzo turno.
Che la Forza sia con te, giovane Dominic: percepisci, non pensare, e lascia che l'Energia della Luce guidi i tuoi lungolinea monomani anticipati verso il loro Giusto Destino, ovvero l'incrocio delle righe.

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Indice della rubrica

(S)punti tecnici: Masters 1000 Indian Wells, primo turno

 

lucabaldi

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