27/03/2014 12:41 CEST - Rassegna

Djokovic sprinta, Fognini si spegne con super Nadal (Martucci). Fognini, batosta con fischi (Zanni)

27-3-2014

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Djokovic sprinta, Fognini si spegne con super Nadal (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

«Un dolore qui, alle costole». L'impossibile sfida di Miami, Fognini-Nadal, finisce con una smorfia di fastidio di Fabio, che risponde a rete alla domanda preoccupata di Rafa: «Che cos'hai?». E' troppo netto il 6-2 6-2 in 62 minuti di quest'ottavo di finale fra il numero 14 del mondo e il re della classifica. Comincia col parziale di undici punti a uno, continua con il mancino di Maiorca che non perde alcun punto al servizio nel 1 set (saranno appena 3 in tutto), prosegue con Fabio che si fa fasciare la coscia sinistra (ricordino muscolare pre-Australian open, e poi riacutizzato due giorni fa), va avanti fra lamenti, errori (35 gratuiti!), bùuuh del pubblico, e si conclude con le smorfie italiche e la gioia iberica. Poi, i tam-tam della Federtennis italiana smorzano l'allarme per i quarti di finale di coppa Davis del 4-6 aprile sulla terra di Napoli contro Murray e compagni: si tratta solo di una contusione per una racchettata al pettorale sinistro a chiusura di un dritto contro Bautista Agut, il professor Parra constaterà la situazione lunedì, al ritiro.

L'infortunio aiuta Fognini a digerire la batosta, mentre Gasquet non trova scuse per il 6-2 6-1 contro Federer, di nuovo atletico e ingiocabile al servizio: in tre match a Miami, ha perso appena 18 punti in battuta salvando un'unica palla-break. Più che il servizio, la concentrazione, aiuta Nole Djokovic a spezzare la resistenza di Andy Murray, il «gemello» del maggio 87, così simile nel gioco da fondo. Sul 5-6 iniziale, allo scozzese campione uscente a Miami saltano i nervi per l'invasione a rete di Djoker ignorata dall'arbitro, il mediocre Steiner, e butta via tre rovesci decisivi. Di rabbia e talento, soprattutto con insolite e proficue discese a rete, lo storico re di Wimbledon va avanti di un break, ma si suicida con tre doppi falli nei due game topici. Quindi, sul 3-3, perde completamente la pazienza e esce dalla partita. Così incassa il ko numero 12 in 20 sfide con Nole.

Fra le donne, Serena Williams (6 successi in 8 finali a Miami) e Maria Sharapova (5 finali, tutte perse) arrivano in modo diverso all'eccitante semifinale una contro l'altra, la russa con 30 errori gratuiti contro Kvitova e tentennamenti a go-go, l'americana col 6-2 6-2 con la Kerber. Anche se, con la lingua, le tiene testa come sempre. «Quando giochi contro un campione, vuoi farlo al massimo, e lei tira sempre fuori il meglio, adoro giocarci contro, davvero, non importa la superficie, è una delle mie avversarie preferite», dice Serena. «Non è un segreto che è stata una delle mie grandi sfide, un'avversaria che ovviamente vorrei battere», replica Masha, dopo 14 sconfitte di fila con la minore delle Williams. Intanto, la piccola (1.61) Dominika Cibulkova si prende la promozione in semifinale, la ribalta, e anche la prima «top ten» in carriera, a spese della nostra Sara Errani. La sua feroce rimonta contro la maestrina Aga Radwanska (al solito tutta incerottata, dalla spalla destra al ginocchio sinistro, alla mano destra) è davvero esaltante (…)

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Fognini, batosta con fischi (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)

Non c'è mai stata partita: Fabio Fognini martedì sera ha incassato la quarta sconfitta in altrettanti match con Rafa Nadal (62, 6-2) con appena tre punti conquistati dall'azzurro sul servizio del "number one", tutti nel secondo set! Troppi gli errori gratuiti di Fognini (35), apparso davvero lontano dallo spagnolo: l'unica parziale giustificazione qualche acciacco, al pettorale sinistro per una "racchettata" involontaria che s'era dato dopo un colpo durante il precedente turno con Bautista Agut, e alla coscia sinistra, problema che lo aveva fermato a inizio anno. Ma non dovrebbero esserci conseguenze per la sfida di Coppa Davis con la Gran Bretagna, a Napoli dal 4 al 6 aprile. Infatti secondo lo staff azzurro guidato dal dottor Pier Francesco Parra in un paio di giorni si dovrebbe risolvere tutto.

RANKING RECORD - Come a Indian Wells, anche a Miami, un altro Masters 1000, Fognini (era anche l'ultimo italiano nei due tabelloni, maschile e femminile) ha comunque raggiunto gli ottavi di finale, risultato che ha confermato l'avvio di stagione ad alto livello dell'azzurro (punte il successo a Vina del Mar e la finale a Buenos Aires), che dovrebbe portarlo lunedì a un nuovo record personale nel ranking Atp, il 13 posto.

LA PARTITA - Peccato per l'andamento della partita con Nadal, durante la quale Fognini solo con qualche sporadico colpo è riuscito a mettere in difficoltà l'avversario, ma la partenza razzo dello spagnolo, 4-0 in una manciata di minuti, si è rivelata troppo pesante per mettere in piedi una reazione valida. Così ci sono voluti appena 62' per lanciare Nadal ai quarti del Sony Open. E se una ovazione ha accolto il successo dello spagnolo, l'uscita dal campo di Fognini è stata accompagnata dai "buu" del pubblico, con l'eccezione ovviamente di Flavia Pennetta. Non capita spesso di sentire fischi e "buu" sui campi da tennis, ma l'atteggiamento dell'azzurro, racchette sbattute e spaccate, imprecazioni, eccetera, non l'hanno fatto diventare un beniamino del pubblico. La risposta di Fognini? Se n'è andato senza fermarsi nemmeno per i consueti autografi da firmare a ragazzine e ragazzini che vanno lì quasi solo per quello: un'altra rarità, anche chi incassa il "doppio bagel" dedica sempre una manciata di secondi ai fan a bordo campo (…)

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