Atp Roma, Djokovic: "A Parigi non sottovaluto nessuno"

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Atp Roma, Djokovic: “A Parigi non sottovaluto nessuno”

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TENNIS- L’intervista del dopo partita, del vincitore del torneo, Novak Djokovic.

Hai battuto Rafa 4 volte di fila e adesso sei pronto a rubargli la corona a Parigi…
È stata una grande settimana considerando come mi sentivo poche settimane fa con l’infortunio al polso e non sapevo come il polso avrebbe reagito questa settimana. Per fortuna ho giocato senza dolore elevando il mio livello nel corso della settimana. Ci sono stati dei match davvero duri: 4 su 5 sono stati in tre set e ho dovuto rimontare da sotto di un set sia ieri con Raonic che oggi, e questo mi da molta fiducia. Vincere la finale di un grande torneo sulla terra contro Rafa è sicuramente una grossa dose di fiducia e una sfida. Sono felice di come ho giocato e spero di poter portare tutto questo al Roland Garros. Oggi ho cercato di essere aggressivo fin dall’inizio del match, non ha funzionato e ho fatto molti errori ma non ho cambiato il mio piano di gioco e ho trovato delle variazioni con i colpi, il ritmo giusto e ho iniziato a sentirmi a mio agio. Andando avanti ho iniziato a sperare di poter vincere, ovviamente, lo spero sempre. Ma non sottovaluto nessun avversario e specialmente Rafa che è il migliore della storia su questa superficie, tutti conosciamo i suoi record. Non sentivo di avere la partita in mano, ma ho creduto in me stesso e nelle mie abilità e alla fine.. la forza mentale, l’esperienza, mi hanno aiutato a restare calmo e a giocare i colpi giusti al momento giusto.

Ti ho visto giocare in molti paesi ma non ho mai visto il pubblico così tanto a tuo favore.
È incredibile, voglio ringraziarli tutti, hanno giocato una grande parte nella vittoria di oggi. È una cosa che non do per scontata e lo apprezzo molto. Ho cercato di restituirgli qualcosa e di mostrargli tutto il bene che potevo. Forse aiuta il fatto che parlo un po’ l’italiano ma qui mi sento davvero a casa e molto vicino a queste persone e sono felice di essere stato in grado di vincere davanti a loro.

Ci puoi parlare un po’ della partita?
Questo match è durato più di due ore: ci sono stati molti scambi, dei punti lunghi, e questo fa parte della nostra rivalità, specialmente sulle superfici più lente in cui giochi scambi più lunghi rispetto a quelle più veloci. Fisicamente è il tennista più in forma del circuito ma so di essere abbastanza in forma anch’io e so anche che con il mio team abbiamo fatto un gran lavoro nelle ultime settimane per cercare di essere in forma e per avere la giusta fiducia una volta in campo. So di poter resistere con lui e so che l’unico modo di batterlo è essere aggressivi.

Cosa ci dici del cuore che hai disegnato in campo dopo la vittoria?
Devo ammettere di averlo copiato da Gustavo Kuerten che lo ha fatto a Parigi: è la celebrazione più bella che abbia mai visto nella mia vita. L’ho sentito come qualcosa che mi veniva dal cuore e lo volevo condividere con il pubblico. E loro hanno apprezzato.

Sarai presto padre, come hai reagito con i due bambini che hanno iniziato a piangere mentre servivi? Ricordi?
Non ero infastidito dai bambini ma dalle persone che stavano dietro e parlavano, applaudivano.. Ma sai, succede a volte con il pubblico, fa parte dello sport.

Riguardo a quello che sta succedendo nel tuo paese, sentivi di giocare non solo per te stesso ma per qualcosa di più grande?
Assolutamente. Ho seguito in questi 2- 3 giorni quello che sta succedendo con questa inondazione catastrofica. È una cosa che porta via tanta speranza e anche le case, e sono triste di non poter essere stato presente perché non potevo contribuire fisicamente, se fossi stato lì lo avrei sicuramente fatto. Quando l’alluvione passerà avremo bisogno di tanto aiuto dal mondo perché il processo di recupero nel nostro paese potrebbe durare mesi o anni e questo dipende dagli aiuti che avremo. È il più grande disastro nella storia del nostro paese e a livello internazione le persone non sanno molto dell’accaduto ed è per questo che sto cercando di diffondere le notizie con l’evento di ieri e parlando di più di questa cosa. Ho visto che molti atleti in Serbia hanno smesso con le competizioni e hanno scelto di aiutare le persone, e questa vittoria e questo trofeo sono dedicati a loro.

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