TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di terzo turno: N. Djokovic b. M.Cilic 6-3, 6-2, 6-7, 6-4. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic.
Dopo i primi due set la situazione si è complicata un po’ a causa delle condizioni e della pioggerellina. Come ti sentivi là fuori?
Mi sentivo alla grande. Nei primi due set e all’inizio del terzo ho avuto delle chances per brekkarlo e riuscire in un certo senso a “finire il lavoro” in quel set, ma Cilic ha iniziato a giocare meglio. Non ho sfruttato le occasioni e gli ho concesso di rientrare nel match. Ha giocato alla grande, alla fine del terzo, specialmente nel tiebreak. Nel quarto, sul 3-0, 0-40 e sul 4-1, 0-40, non ho sfruttato le mie occasioni. Anche nel quarto set sono riuscito a complicarmi ancora una volta la vita. Ma in generale è stato un match difficile sotto diversi aspetti. Fisicamente ho dovuto lavorare duramente perché era molto aggressivo e me l’aspettavo. Sono sceso in campo con la consapevolezza che avrebbe sfruttato le sue occasioni. Ha fatto degli ottimi colpi. Attaccava con la seconda di servizio, le sue risposte erano profonde e mi spingevano verso la linea di fondo e poi cercava di dominare gli scambi. Perciò non è stato facile anche perché una volta che inizi ad essere passivo, perdi la fiducia per riuscire ad andare avanti. Ed è quello che forse è accaduto alla fine del terzo set e un po’ nel quarto. Nei momenti importanti ho mantenuto i nervi saldi e sono felice d’aver vinto.
In qualche modo, ha influito il fatto di aver giocato sul Lenglen, non essendo abituato o per il fatto che si scivolasse un po’?
È diverso dal campo Centrale. Per due cose: per prima cosa è più veloce, perciò si adatta maggiormente a battitori come Marin e a giocatori che giocano in modo molto aggressivo; seconda cosa è un po’ scivoloso. Mi aspettavo che avrei giocato sul Suzanne Lenglen. È stato un gran match, mi sono divertito e spero che il pubblico abbia fatto altrettanto.
Dominic Thiem ha detto che sei l’unico in grado di poter competere Rafael Nadal. Pensi sia vero? Pensi qualcosa a riguardo?
Sono lusingato ed è sicuramente bello sentirselo dire. Ma non credo di essere l’unico. Ci sono giocatori che sono decisamente in grado di competere con Rafa su questa superficie, quest’anno specialmente. Ha perso contro Almagro e Ferrer in due grandi tornei. Questo è il torneo che preferisce. Qui ha perso una sola volta nella sua vita. Perciò è certamente il più grande campione nella storia del Roland Garros. Lo sappiamo tutti, e tutti sappiamo quanto sia bravo. Ma alla fine, non scendi in campo sventolando una bandiera bianca, cerchi di vincere contro chiunque ci sia al di là della rete.
Nei giorni scorsi hai parlato del fatto che Serbia e Croazia si siano unite grazie anche al pubblico per aiutare la popolazione a causa dell’alluvione. Vorrei sapere se hai parlato con altri giocatori come Marin Cilic o altri croati e se avete cercato di fare qualcosa insieme. Perché tu hai parlato di solidarietà in tutto il mondo.
Si, l’abbiamo fatto. Non so quanto hai seguito la vicenda, ma prima che iniziasse il torneo abbiamo organizzato insieme un evento sul Centrale.
Puoi dirci qualche parola in merito al lavoro con Boris Becker in questo torneo. Come ti sta aiutando? Su cosa state lavorando e cosa significa la sua presenza per te?
Beh,di sicuro, averlo qui significa molto per me e in generale per lo sport perché è una sorta di leggenda, è il giocatore che ha lasciato un segno nella storia del tennis e il fatto di essere ancora parte di questo sport ufficialmente come coach significa molto. Penso che porti molta positività al tennis. Ho iniziato a sentire i benefici del nostro rapporto e della nostra collaborazione. All’inizio dell’anno ci è servito un po’ di tempo per conoscerci meglio e adesso sono felice che tutto stia funzionando bene. È venuto a Roma insieme a Marjan Vajda e adesso è qui a Parigi. Entrambi danno il loro contributo e hanno impatto sul mio gioco. Non so esattamente cosa, ma in generale sta funzionando e sono felice che tutto sta andando nella giusta direzione.
Se posso, vorrei chiederti: Quale vittoria consideri la più grande della tua carriera? Qual è stata la peggior sconfitta, la più brutale?
La più grande è Wimbledon, nel 2011, perché ho vinto contro Nadal e sono diventato numero 1. Probabilmente è stato il giorno migliore di tutta la mia carriera. Ho subito dure sconfitte, molte. Fa parte dello sport. Non posso sceglierne una, ma ce ne sono state alcune in finale di Grandi Slam che sono state piuttosto…
Puoi menzionare a quali di queste sconfitte ti riferisci?
Perdere in finale ad un Grande Slam non è facile, ma è la finale di un Grande Slam, per l’appunto. Perciò è già un enorme successo arrivarci. Ma, le ultime due finali degli Us Open, pensavo che avrei vinto. Però ripeto, ho sempre giocato contro i top player, Rafa, Andy o Roger. E, come sai, la nostra rivalità è piena di difficili e grandi match giocati ad alto livello per la conquista di titoli di Grandi Slam. Alcuni li ho vinti; altri li ho persi. È tutta esperienza e crescita personale.
Quante lingue parli? Qual è la prossima che cercherai di imparare? Come ti aiuta questo nella vita? In quante lingue è scritto il tuo libro?
Quante lingue hai detto.
In quante lingue è tradotto il tuo libro?
Il mio libro?
Si.
Ad essere sincero,non so il numero esatto, ma penso circa in 20 lingue. Ma non ne parlo così tante. Mi piacciono le lingue. Penso sia sempre bello arrivare in altri paesi da straniero e imparare almeno le basi della loro lingua, in un certo senso è un bel gesto. Significa avere rispetto della loro cultura. Quante ne parlo? Abbastanza per poter comunicare, circa 5 o 6.
Più che gli americani?
Non commento ( ridendo)
Hai sentito del commento sessista di Gulbis oggi? Ha detto che spera che le sue due sorelle non diventino mai due tenniste professioniste perché le donne devono pensare ad avere figli e a godersi la vita. Ha aggiunto che con una carriera non potrebbero pensare a mettere al mondo dei bambini fino a quasi trent’anni, perché sarebbe dura per loro combinare il tutto. Qual è la tua opinione?
Non so cosa dire, davvero. Tutti hanno il diritto di esprimere un’opinione propria. La rispetto come rispetto i pensieri di tutti, ma non posso dirti altro. Rispetto l’opinione e i diritti di tutti e ognuno è libero di dire ciò che vuole.
Qual è la tua opinione a riguardo?
Non posso dirti altro. Mi spiace. È tutto.
Questa è una domanda che arriva dai tuo fan. È tuo fratello Marko che sta cercando di diventare un giocatore professionista?
Si.
Cosa succederà il giorno che giocherai contro di lui in un torneo e ti batterà?
Ad essere onesto, spero che succeda. Lo spero davvero. Cosa farò? L’ abbraccerò, lo bacerò e gli dirò “ Si, ce l’hai fatta”. Mi piacerebbe che arrivasse quel giorno.
Traduzione di Yelena Apebe