US Open interviste, V.Williams: “Se Serena non vince il Grande Slam non sarà la fine del mondo”

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US Open interviste, V.Williams: “Se Serena non vince il Grande Slam non sarà la fine del mondo”

Venus Williams parla del “grande sogno” della sorella e fa un paragone con Steffi Graf

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Venus Williams - US Open 2015
 

(da New York, Antonio Volpe Pasini)

Alla fine tra le sorelle Williams un lungo abbraccio e qualche parola sussurrata all’orecchio.

Le ho solo detto che ero veramente felice per lei – racconta Venus – il resto proprio non me lo ricordo”.

Una frase che forse in fondo in fondo significa che alla sorella maggiore non sia poi dispiaciuto più di tanto perdere questo incontro dando così a Serena la possibilità di continuare la sua corsa al Grande Slam.

Premesso che a me perdere non piace mai, il fatto che Serena stia puntando a questo obiettivo ha reso questo incontro non tanto più importante degli altri quanto unico. Alla fine a suo modo anche gratificante, perchè sono eccitatissima nel vedere che Serena ha la possibilità di vincere tutti e quattro major in un anno. Ci siamo sempre prese cura l’una dell’altra, ma questo va detto di tutta la mia famiglia, di tutte le altre sorelle. Io però resto la sua sorella maggiore e questo non cambierà mai. Mi prenderò sempre cura di lei”.

Il Grande Slam, appunto un traguardo che è ormai a due passi e Serena ha sempre sostenuto che senza la sorella non sarebbe diventata la giocatrice che è, ma se il “grande sogno” non si dovesse avverare non sarebbe un dramma.

Se ci riuscisse sarebbe una cosa veramente enorme, non solo per lei e me, ma per tutta la nostra famiglia per ciò che rappresenta e per quanto abiamo lavorato, venendo da dove siamo venuti, per conquistarlo. Se non ci riuscisse non sarebbe la fine. Non abbiamo niente da dimostrare. Lei soprattutto non ha niente da dimostrare”.

Già, perché per Venus, Serena “è la migliore di sempre”.

È vero, basta guardare il livello delle avversarie che ha affrontato. In passato ci sono state giocatrici incredibili, e io ho giocato contro le migliori di diverse ere tennistiche e ho visto il livello di competitività salire costantemente. Ho visto in passato giocatrici al 100mo posto del ranking che non avrebbero mai pensato di poter vincere contro di te fino a quelle che ora lottano con le unghie e con i denti su ogni punto per cercare di farti crollare. Ecco penso che questo sia cio che la rende la migliore”.

Per essere veramente considerata la migliore di sempre manca però ancora un tassello, quello che riuscì a mettere nella sua carriera Steffi Graf.

Ho giocato con entrambe – spiega Venus – ma è difficile fare paragoni. Se parliamo del servizio allora dovrei dare un piccolo vantaggio a Serena anche se entrambi sono potentissimi. E poi il rovescio: pazzesco quello di tutte e due. Non penso ci sia qualcuno a cui piacerebbe affrontare l’uno o l’altro. Per quel che riguarda la concentrazione mentale diciamo che sono pari, anche se i tempi sono diversi. E’ normale che 10 o 20 anni dopo il livello sia più alto. Diciamo che se Steffi giocasse al giorno d’oggi sarebbe sicuramente ancora più forte di quanto lo era ai suoi tempi”.

Il traguardo, come detto è a due passi, ma già ora, e da tanti anni le sorelle Williams sono un punto di riferimento e di ispirazione per migliaia di donne in tutto il mondo e ieri lo hanno dimostrato ancora una volta e per di più in uno stadio che porta il nome di un uomo, di un campione, che in quanto ad essere un’ispirazione non era secondo a nessuno: Arthur Ashe. Chissà cosa avrebbe detto loro?

Bella domanda. Non ne ho proprio idea. Non l’ho conosciuto molto bene. Forse sarebbe meglio chiederlo a chi lo conobbe veramente. Immagiono però che si sarebbe goduto questo momento. Le sue parole esatte restano un mistero

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