WTA Miami: Azarenka e Kuznetsova pronte a darsi battaglia in finale

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WTA Miami: Azarenka e Kuznetsova pronte a darsi battaglia in finale

Sul cemento dello Stadium va in scena questa sera l’ultimo atto del singolare femminile del WTA Premier Mandatory di Miami. A contendersi il prestigioso titolo saranno Svetlana Kuznetsova e Victoria Azarenka, in un match che promette spettacolo

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Stasera alle 19.oo (ora italiana) Victoria Azarenka e Svetlana Kuznetsova si affronteranno nella finale del WTA Premier Mandatory di Miami. I precedenti vedono le due tenniste in perfetta parità sul 4 pari, anche se l’attuale numero 8 WTA – che a prescindere dal risultato di quest’oggi da lunedì sarà numero 5 – si è aggiudicata gli ultimi tre scontri, dopo che la russa inizialmente era avanti per 3-0. Questo lo si può spiegare sia con i quattro anni di differenza che separano le due – classe 1989 Vika, mentre Sveta è nata nel 1985 – sia con le conseguenti parabole differenti delle carriere di queste due campionesse.

Entrambe hanno vinto due prove dello Slam: la tennista di Minsk ha trionfato a Melbourne nel 2012 e 2013, mentre l’atleta di San Pietroburgo a New York nel 2004 e al Roland Garros nel 2009. Azarenka è alla caccia del tredicesimo titolo a livello Premier – tra i quali spiccano cinque Mandatory e tre Premier 5 – mentre Kuznetsova ne ha vinti cinque, ma soltanto un Mandatory (a Pechino nel 2009, quando sconfisse in finale Radwanska). Vika è reduce dalla vittoria ad Indian Wells e, se dovesse vincere oggi, scavalcherebbe Angelique Kerber al primo posto nella Race – che considera i soli risultati del 2016 – arrivando a quota 2930 punti, mentre perdendo rimarrebbe al secondo posto con 2580. Per quanto riguarda la russa, invece, da lunedì sarà almeno numero 13 al mondo (no. 10 in caso di vittoria), mentre nella Race sarà n.6, salendo di una posizione in caso di successo. Analizzando i precedenti, emerge come le due si siano affrontate tre volte a livello Slam, con la russa in vantaggio per 2-1 grazie ai successi a New York e Parigi – che però risalgono rispettivamente al 2007 ed al 2008 – mentre Vika si è imposta nei quarti a Melbourne tre anni fa. Per quanto riguarda il torneo di Miami, invece, il bilancio è in perfetta parità: 1-1, con la numero 19 WTA che si impose nel 2008, perdendo poi l’anno successivo.

Le due giocatrici sono arrivate in finale con due percorsi estremamente diversi. Azarenka non ha perso nemmeno un set, liquidando in sequenza Puig, Linette, Muguruza – in quello che finora è stato probabilmente il match del torneo – Konta e Kerber. Per la Kuznetsova percorso leggermente più complicato contro Witthoeft, Garcia e Makarova – sconfitta il giorno dopo la prestazione meravigliosa contro Serena Williams negli ottavi di finale – e infine vittoria in semifinale in due set combattuti contro una ritrovata Timea Bacsinszky.

Considerando l’età e quante ore è rimasta in campo Kuznetsova nel corso del torneo – 11 ore e 13 minuti, contro le “sole” 7 ore e 52 dell’avversaria – sarà interessante vedere quante energie avrà ancora a disposizione Svetlana, la quale probabilmente avrebbe poche possibilità se l’incontro dovesse superare le due ore di gioco. Il match, inoltre, proporrà anche tematiche interessanti dal punto di vista tecnico tattico: saranno importanti per entrambe i colpi di inizio gioco, in particolare la percentuale di prime palle in campo, con la russa che è dotata di un servizio potente ma non sempre affidabile, mentre l’avversaria possiede la miglior risposta del circuito. Non si può dire lo stesso del sevizio della bielorussa visto che nei momenti tesi delle partite tende a servire poche prime ed a commettere molti doppi falli. Entrambe hanno nel rovescio il loro colpo migliore – più potente quello di Kuznetsova, mentre Azarenka lo gioca con maggiore anticipo – e non disdegnano variazioni con il back di rovescio o con il drop shot, possedendo anche un ottimo tocco nei pressi della rete. Tuttavia è il dritto, spesso, ad essere il termometro del loro gioco: la bielorussa lo gioca molto bene in diagonale ed è in grado di variare molto bene con il top spin, mentre la rivale cerca soprattutto la potenza – talvolta esagerando e cercando eccessivamente la profondità – abusando talvolta del colpo in contropiede ed utilizzando di meno traiettorie con minor margine di errore. Sarà fondamentale vedere quanto Vika riuscirà a variare il ritmo e a far muovere la russa che, se in grado di colpire la maggior parte delle palle da ferma o in corsa con il rovescio, può diventare devastante.

Nonostante Azarenka parta favorita, si preannuncia una partita estremamente aperta e spettacolare; da non perdere per nessun appassionato.

Gabriele Ferrara

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