ATP Toronto: il solito Djokovic regola il solito Berdych. Semi contro Monfils

ATP

ATP Toronto: il solito Djokovic regola il solito Berdych. Semi contro Monfils

Sessione serale a Toronto con in campo il N.1 del mondo e l’idolo di casa: Novak Djokovic salva tre set point consecutivi nel tiebreak della prima frazione, per poi andare subito in vantaggio nella seconda e battere Tomas Berdych per la 25esima volta su 27. La semifinale sarà contro Gael Monfils, vincitore in due set su Milos Raonic per il dispiacere del pubblico

Pubblicato

il

 

ATP Toronto: Wawrinka strapazza Anderson, Nishikori piega Dimitrov al terzo set

[1] N. Djokovic b. [5] T. Berdych 7-6(6) 6-3 (Emmanuel Marian)

Tomas Berdych, sia detto a suo merito, pur non essendo famoso per clamorosi exploit è un tizio che suole vincere le partite in cui parte favorito. Per questo motivo in carriera è arrivato molto spesso avanti nei tornei che contano, e altrettanto spesso ha avuto modo di affrontare Nole Djokovic. I numeri dei testa a testa, disgraziatamente, sono terrificanti. Il serbo ha prevalso in 24 dei 26 precedenti, vincendo 51 set sui 64 in totale disputati: oltre l’82% dei parziali è finito nelle tasche del fenomeno di Belgrado. Solo negli ultimi nove mesi, i due si sono affrontati sei volte. Il bilancio? Sei a zero per il numero uno, che non ha avuto il buon cuore di concedere nemmeno un set. Viste le premesse, solo i più speranzosi si sarebbero potuti aspettare un match almeno per un po’ equilibrato.

Bisogna dire che Novak, sin qui palesatosi in una versione piuttosto turistica, tra un presunto infortunio alla spalla e i postumi della clamorosa sconfitta patita a Wimbledon contro Sam Querrey non si è presentato al “mille” canadese nelle migliori condizioni psicofisiche: non fosse stato prematuramente eliminato dai Championships, probabilmente non sarebbe nemmeno volato a Toronto. Il serbo, come ipotizzabile,  ha offerto una prova piuttosto mesta, e solo un Berdych addirittura più condiscendente del consueto gli ha permesso di prevalere in due set. Nole, irriconoscibile, ha commesso un numero di errori che normalmente concede nell’arco di un intero torneo accompagnando ogni malefatta con un infastidito sorriso sarcastico, ed è parso in gravissima difficoltà con il servizio, specie con una seconda palla che, per lunghi tratti, non è stata diversa da una timida rimessa in gioco. Nonostante un dritto inizialmente poco collaborativo, Tomas ha avuto buon gioco nel prendere il comando delle operazioni in risposta, spesso opprimendo l’avversario con profondi colpi di mortaio. Il primo favorito del torneo, tuttavia, tra le infinite qualità che gli si riconoscono vanta la capacità di trasformarsi in formichina quando la situazione non è delle più favorevoli, ed è stato bravo a convertire, nel sesto game, l’unica occasione avuta sul servizio avversario in tutto il primo set. Tomas, sempre fedele a sé stesso, ha gettato alle ortiche in maniera anche vistosa golose opportunità di break nel quinto e nel settimo game, prima che Djokovic, trovatosi con gran sollievo sul cinque a due, si arenasse inopinatamente: la testa di serie numero cinque stavolta non ha potuto esimersi, e con un clamoroso parziale di tredici punti a quattro ha rimesso il set in equilibrio, arrivando addirittura a procurarsi tre palle break nell’undicesimo game che, se trasformate, lo avrebbero mandato a servire per il set. Nole, trovato un occasionale appiglio nel ballerino servizio, è riuscito a salvarsi, ipotecando un tie break poi giocato in maniera tremebonda. Il ceco è volato sul sei a tre, ma i difetti che ne hanno tarpato le ali per un’intera carriera si sono palesati sul più bello con la sinistra tempistica della nuvoletta fantozziana. Il tre volte vincitore della Rogers Cup si è limitato a cancellare il secondo set point tirando dagli spalti una strepitosa risposta sulla riga, mentre al resto ha pensato il ceco, che ha commesso un doppio fallo, sbagliato due comode risposte su altrettante morbide seconde del serbo e sbagliato un rovescio in manovra che ha regalato il parziale a Djokovic, per la verità incredulo. Il copione del secondo set si sarebbe tranquillamente potuto prevedere: tutti sapevano che, alla prima folata di vento, Tomas sarebbe andato al tappeto e non si sarebbe più rialzato. Detto, fatto. Nole ha assestato il gancio decisivo nel terzo gioco ottenendo il break da 40-15 e non ha più concesso spiragli credibili a un avversario tornato spaurito e impotente. È semifinale, dunque. Contro Gael Monfils occorrerà cambiare radicalmente registro. In caso contrario, il volo per Rio potrebbe essere anticipato di qualche giorno.

[10] G. Monfils b. [4] M. Raonic 6-4 6-4 (Raffaello Esposito)

Per l’ultimo quarto di finale della giornata, sul centre court di Toronto scendono in campo Milos Raonic e Gael Monfils. I due sono separati da sette posizioni in classifica mondiale, 7 contro 14, e questo è il loro quinto incrocio in carriera. Sarebbe il sesto ma il walkover del 2011 non conta. Due per parte i precedenti con il canadese vittorioso in entrambi gli incontri disputati in questo 2016, agli Aus Open in gennaio e a Indian Wells in marzo. Match interessante e potenzialmente equilibrato, Milos è progredito, ha arricchito le sue soluzioni di gioco in alternativa allo schema servizio-dritto e cerca la rete spesso dietro ad attacchi pesantissimi. Ma Gael non è uno che trema, è ottimo in risposta e copre il campo come pochi. Possiede estro e creatività sufficienti ad inceppare le meccaniche avversarie e, cosa più importante, l’incoscienza per servirsene. Inoltre viene dalla vittoria di Washington e ha vinto gli ultimi otto incontri sul cemento. Se la sua luna sarà dritta ci si divertirà. Raonic vince il sorteggio, serve e piazza subito un ace centrale. I primi giochi del set scorrono istantanei dominati dalla battuta. Primo scambio lungo nel quarto gioco, lo vince Monfils. Il canadese perde un punto nei suoi primi tre turni, l’ultimo chiuso da un supersonico ace di seconda. Poi la sorpresa. Nel settimo gioco il francese va a tripla palla break, Raonic gli spara tre bombe al corpo, con la prima lo manca di un capello, con la seconda lo colpisce ma sulla terza Gael è un gatto, risponde d’incontro e lui mette largo il dritto. LaMonf suda sangue per confermare il vantaggio, annulla tre vantaggi esterni, uno con difesa clamorosa, e con un semi-ace di seconda si stacca sul 5-3. Testa, carattere e attitudine, raramente si è visto il francese così concentrato. Infatti, nel gioco che chiude il set, si distrae polemizzando con l’arbitro, commette doppio fallo per il 30 pari e nel punto seguente mette giù un ace a 229 kmh per poi sigillare il 6-4 in trentotto minuti. Secondo set come il primo, i primi turni del canadese si misurano in parsec ma l’altro non fatica molto di più per replicare. Nell’ottavo gioco Monfils risale da 30-40 con una seconda di servizio a tutta, Milos si innervosisce e quando tocca a lui precipita sullo 0-40 con due dritti sui teloni intervallati da una risposta assassina del francese. Il quale poi strappa il break a zero al termine di uno scambio irreale in cui recupera tutto. È il colpo decisivo al gigante e lui chiude con un tranquillo turno a 15 perché l’altro ha ormai mollato. In semifinale lo attende il babàu Djokovic, contro il quale non ha mai vinto ma che finora non ha destato grande impressione nel torneo. Allez Gael, bonne chanche.

Risultati:

Quarti di finale

Sessione serale:

[1] N. Djokovic b. [5] T. Berdych 7-6(6) 6-3
[10] G. Monfils b. [4] M. Raonic 6-4 6-4

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement