Rio 2016, italiani: Errani più forte anche dei bagagli perduti, fuori Knapp e Vinci. Che fatica Seppi!

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Rio 2016, italiani: Errani più forte anche dei bagagli perduti, fuori Knapp e Vinci. Che fatica Seppi!

Olimpiadi 2016, 1st Day: Errani rimonta Bertens, Knapp illude prima del crollo con Safarova. Seppi acciuffa la vittoria per i capelli, ma che sofferenza. Vinci si arrende a Schmiedlova. Audio Seppi, Errani e Knapp

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A.K. Schmiedlova b. [6] R. Vinci 7-5 6-4 (da Rio de Janeiro, Vanni Gibertini)

Stat Vinci Schmiedlova

È inutile negarselo: quella arrivata nella prima serata di Olimpiadi brasiliane è una brutta doccia fredda per il tennis italiano. La nostra n.1 Roberta Vinci, testa di serie n.8, si è dovuta congedare anzitempo dalla rassegna a cinque cerchi dopo aver perduto per la seconda volta in due incontri in carriera contro la slovacca Anna Karolina Schmiedlova, attualmente n.61 del ranking ma con un passato da top 30.
Tuttavia se nel primo incontro tra le due, a Zhuhai lo scorso anni, Roberta era reduce dalla “sbornia” post US Open, quest’oggi si pensava che la maggiore caratura tecnica ed esperienza della tarantina potesse bastare per superare una giocatrice che aveva vinto solamente tre incontri in tutta la stagione.

Ed invece sin dall’inizio si è visto subito che sarebbe stata una serata di passione per la nostra portacolori, andata subito sotto 3-0, cedendo il servizio senza tenere un ‘quindici’ con ben quattro errori gratuiti. La Schmiedlova cerca di aprire il campo con il rovescio angolato, la Vinci insiste con il suo slice che passa sempre molto vicino alla rete, ma sembra non fare assolutamente nulla alla slovacca, sempre ben posizionata con i piedi. Roberta manovra e combatte, cerca di schiacciare l’avversaria nell’angolo sinistro ed infila 4 games consecutivi per il 4-3 e servizio. Poi però un altro game da dimenticare (break subito a zero) rimette la sua avversaria in corsa nel parziale. Sul 4-5 la Vinci annulla due set point con coraggio, ma due game più tardi tre errori gratuiti, inclusa una volée di diritto non troppo difficile, la condannano alla sconfitta nel parziale.

Anche nel secondo set la Schmiedlova parte a razzo sul 2-0, ma di puro muscolo Roberta ribalta un game da 40-15 e riacchiappa il controbreak. La slovacca ha un momento di titubanza al servizio, le sue prime non viaggiano più come facevano prima e la Vinci ne approfitta per issarsi sul 4-2, con una palla del 5-2 pesante, annullata però da un bel rovescio della Schmiedlova. All’ottavo game Roberta incassa il  controbreak in un game in cui comandava 40-0 e nel quale aveva avuto ben sei chance del 5-3. Due game più tardi la slovacca trova un paio di passanti clamorosi, si procura due match point che la Vinci annulla con grande carattere, ma sul terzo il diritto lungo della pugliese fa evaporare una bella fetta delle chance di medaglia del tennis italiano.

Chiaramente delusa Roberta subito dopo il match, che però si è prestata con la consueta cortesia a rispondere alle nostre domande: “La palla questa sera davvero non mi andava. Su questi campi per me è molto difficile giocare, sono molto lenti, anche le palle diventano pesanti ed i miei colpi non fanno male. Non riuscivo a far punto né col diritto né con il servizio, ed il mio slice non scivolava come avrebbe dovuto. Onore al merito, comunque, perché lei ha giocato molto bene, tirava tutto e le rimaneva tutto dentro, sicuramente aiutata dalle condizioni di gioco, che di sera diventano ancora più lente. Peccato, ma ormai il match è finito e non si può tornare indietro”.

A. Seppi b. I. Marchenko 6-3 3-6 7-6(6) (da Rio de Janeiro, Ubaldo Scanagatta)

Stat Seppi Marchenko

Clicca qui per leggere la cronaca di Ubaldo

S. Errani b. K. Bertens 4-6 6-4 6-3 (da Rio de Janeiro, Vanni Gibertini)

Stat Errani Bertens2

Non si sono ancora spenti gli echi della grande cerimonia di apertura di venerdì sera al Maracanà che Rio de Janeiro si tuffa nella prima giornata di gare. Ad aprire le danze sul campo 3 è toccato alla nostra Sara Errani, impegnata in un match tutt’altro che semplice con una giocatrice di ottimo valore e classifica (n.23, due posizioni più in alto dell’azzurra) e che l’ha vista rimontare un set facendo leva sulle sue grandi doti da combattente.

L’atmosfera sul campo periferico dell’Olympic Tennis Center è quasi quella da campo di periferia: pochi spettatori, la maggior parte dei quali olandesi, alcuni operai ancora intenti ad apportare gli ultimi ritocchi all’impianto ed un lieve strato di sabbia che ricopre scranni e campo.
La partenza del match sembra quasi al rallentatore: la lieve foschia mattutina che vela la vista dei monti di Rio de Janeiro sembra avere un effetto soporifero su tutto, ma è soprattutto merito (o colpa?) del campo se gli scambi non camminano. “Il campo è veramente molto lento, molto più lento che non ad Indian Wells” ha confermato la Bertens dopo la partita, ed a lei ha fatto eco la Errani “Campo e palle sono lentissimi, non è facile fare il punto”.

Nel primo set ci sono molti break, principalmente dovuti al vento, che rendeva una parte del campo molto più difficile da gestire. “Ho perso il gioco sul 4-3 a favore di vento, e quello alla fine ha fatto la differenza” ci ha spiegato la Errani nella zona mista. Peccato perché Sara aveva anche avuto la palla del 5-5, svanita con una risposta non tenuta in campo, e per lunghi tratti l’olandese puntualmente sbagliava ogni qualvolta cercava di affondare con il rovescio. Sul servizio della Errani, però, spesso e volentieri anche sulla prima, i diritti anomali della Bertens facevano male e nel game più lungo del set, sul 3-2 Errani, le tre palle avute dalla emiliana per il 4-2 sono state tutte cancellate da bordate olandesi innescate da servizi troppo deboli.

Ceduto il primo parziale per 6-4 in 46 minuti, la Errani si prendeva una pausa fisiologica abbandonando il campo per circa 6 minuti. “Ho avuto un calo fisico alla fine del primo set – ha poi detto Sara – ero stanca, ed oggi faceva molto caldo”.
Nel secondo parziale però era l’italiana ad andare subito avanti, approfittando anche di qualche errore di deconcentrazione dell’avversaria, ed a mantenere il vantaggio fino al finale di set, quando poi un’altra serie di servizi troppo morbidi consentiva il controbreak del 4-4.
Qui però era molto abile Sara a cambiare qualcosa negli scambi, spostando bene il gioco dal diritto al rovescio della Bertens, portando inesorabilmente all’errore l’olandese, che concedeva di nuovo il break con il terzo doppio fallo del suo match, e successivamente non riusciva a convertire uno 0-30 concedendo quindi il secondo set all’italiana.

L’avvio di parziale decisivo è decisamente ottimo per la Errani, la quale ottiene il break alla quinta opportunità dopo che l’olandese aveva rimontato una situazione di 0-40 con tre aces consecutivi (di cui uno di “seconda”). Curioso che in questa circostanza, sullo 0-40, il CT azzurro Corrado Barazzutti avesse commentato in tribuna “l’altra è calata molto con il servizio!”.
La Bertens si aggrappava alla battuta, rimaneva in scia dell’azzurra nonostante un paio di game di servizio combattuti, poi però mancava due opportunità del 3-3 con due errori gratuiti di diritto. Quel game spezzava le gambe ad una Kiki ormai molto stanca, che regalava il servizio a zero (con due doppi falli consecutivi) e si arrendeva alla sconfitta contro una Sara Errani che porta a casa una bella affermazione e guarda avanti al prossimo turno contro la ceca Barbora Strycova. “Lei è una giocatrice un po’ simile a me – ha detto la Errani – per cui su questi campi molto lenti può sicuramente fare molto bene. Vediamo”.

Sicuramente un segnale molto positivo questo per la nostra giocatrice, soprattutto ora che può allenarsi con tutta la sua attrezzatura invece che solamente con un paio di scarpe e due cambi d’abito. Il suo trasferimento da Montreal a Rio de Janeiro insieme con la compagna di doppio Vinci è stato particolarmente tribolato, anche se non nella misura in cui Sara aveva goliardescamente voluto far credere a tutto il mondo: “Io ho scritto su Twitter che siamo dovute passare per il Giappone, ma l’ho fatto per scherzo, invece poi sui social media è successo un finimondo! In ogni modo è stato un viaggio terribile, sono ancora stanca adesso. Il mio bagaglio è arrivato solo ieri, e fino a quel momento sono andata avanti solamente con due cambi d’abito, che lavavo tutti i giorni”.

L. Safarova b. K. Knapp 4-6 6-1 6-1 (Matteo Parini)

Seconda italiana in campo quest’oggi nel torneo olimpico di Rio, dopo la bella affermazione in rimonta di Sara Errani, è Karin Knapp. Sul Court 5, il più remoto dell’Olympic Tennis Center, avversaria della ventinovenne altoatesina è la coetanea ceca Lucie Safarova, attualmente posizionata al numero 28 delle classifiche mondiali – 85 posizioni davanti alla tennista azzurra – e finalista nel 2015 in Porte d’Auteuil. Non si tratta questo di un inedito assoluto essendosi già incontrate in precedenza in altre due occasioni – Miami 2008 e Wimbledon 2013 – con una vittoria per parte e sempre in tre set. Knapp, tornata all’attività solo in primavera per i postumi dell’infortunio al ginocchio riportato lo scorso inverno, si presenta qui in Brasile con un bagaglio fatto di poche partite e con il terzo turno di Parigi come miglior risultato. Safarova, in una stagione per ora tutt’altro che eccezionale, può comunque vantare il successo nel torneo casalingo di Praga, in finale sull’australiana Stosur. Si gioca per un posto al secondo turno contro la vincente del match che vede opposte l’eterna Venus Williams e la belga Flipkens.

Esaurito il riscaldamento di rito si comincia con l’italiana al servizio. Il primo parziale va avanti a strappi con Karin ad allungare per prima sul 2-0 e Lucie brava ad agganciare immediatamente la fuggitiva azzurra. Rea suo malgrado di mancare la palla del 3-1 in un game, il quarto, che è sembrato non voler finire mai (20 punti). Il set segue ora l’andamento dei servizi quando, questa volta, è la ceca ad operare il sorpasso. Ma è un fuoco di paglia perché la reazione della Knapp non si fa attendere ed alla prima occasione utile sigilla il contro-break che vale il quattro pari, subito bissato da un turno di battuta robusto e buono per issarsi sul 5-4. Al cambio di campo, con tutta la pressione di un parziale giunto ormai alle battute conclusive, Safarova – avanti di un quindici- subisce un filotto di quattro punti consecutivi che fissano un po’ a sorpresa il punteggio sul 6-4 a favore della nativa di Brunico. Un primo set nel quale si registrano ben cinque break su dieci giochi totali, con il servizio, come spesso accade quando a scendere in campo sono le fanciulle, lontano dall’essere un fondamentale di gioco dominante.

Alla ripresa, dopo due giochi interlocutori con la giocatrice in battuta brava nel compiere il proprio dovere, è Karin la prima ad attraversare un momento di difficoltà. La terza palla break è così quella buona, con la mancina ceca che si assicura la possibilità di far corsa di testa. Il break confermato a zero fissa immediatamente il punteggio sul 3-1 con l’azzurra poi incapace di arrestare l’emorragia nel gioco successivo nonostante per cinque volte si trovi con il vantaggio a disposizione. Bandiera bianca. L’altoatesina, infatti, appare a questo punto già con la testa al terzo e decisivo set tanto che, da lì a poco, Safarova, dopo un turno di battuta incamerato senza troppi patemi, impatta il computo dei parziali grazie al perentorio 6-1 finale.

Si va dunque al terzo con l’inerzia tutta dalla parte della ventinovenne di Brno che, questa volta, apre le danze con il servizio a disposizione. Ed è subito 1-0. Nemmeno il tempo di cambiare campo e per Knapp la gatta da pelare è di quelle grosse: tre punti facili in serie portano Safarova sullo 0-40 e l’equilibrio del set – e del match come si vedrà poi – è subito spezzato. Sono a questo punto sette i giochi consecutivi per la ceca che sembra ormai aver rotto gli argini. L’ottavo game in fila non solo vale il 3-0 ma con tutta probabilità assesta il colpo decisivo alle speranze dell’azzurra di poter rientrare in partita. C’è solo il tempo per il punto della bandiera, quello dell’uno a tre, prima di un oltremodo severo 6-1 che spedisce Lucie Safarova al turno successivoBrava comunque la nostra Karin, capace di insinuare almeno un po’ di paura ad una avversaria, allo stato attuale, nettamente più attrezzata.

Una sconfitta in un’ora e 54 minuti di gioco, arrivata sul campo più periferico dell’Olympic Tennis Center, con in sottofondo il ronzio dei condizionatori dell’IBC (l’International Broadcast Center, che ospita gli studi delle televisioni accreditate a Rio), che comunque per Karin Knapp chiude un cerchio, un incubo iniziato otto anni fa, quando una visita medica per verificare l’idoneità in vista di Pechino 2008 evidenziò un’anomalia cardiaca che le “rubò”, come dice lei stessa, la chance di partecipare ai Giochi. Certamente è bellissimo essere qui. Mi avevano rubato la chance otto anni fa, ed ora è una grande soddisfazione far parte di questo evento”.

Risultati:

S. Errani b. K. Bertens 4-6 6-4 6-3
L. Safarova b. K. Knapp 4-6 6-1 6-1
A. Seppi b. I. Marchenko 6-3 3-6 7-6(6)
A.K. Schmiedlova b. [6] R. Vinci 7-5 6-4

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