Rumors su una fusione tra Coppa Davis e ATP Cup: si giocherebbe in Arabia Saudita

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Rumors su una fusione tra Coppa Davis e ATP Cup: si giocherebbe in Arabia Saudita

Le parti non confermano, ma le difficoltà economiche delle due competizioni esasperate dalla pandemia potrebbero spingere verso la costituzione di un’unica kermesse. Intanto la competizione a squadre “australiana” è a forte rischio per il 2022

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Mentre la Laver Cup scalda i motori per la grande inaugurazione in programma nella prima serata italiana, le altre due competizioni per nazionali del calendario tennistico mondiale si interrogano sul da farsi in vista di un futuro privo di certezze. Che la costituzione di due eventi separati, conseguenza della frattura non si sa quanto sanabile tra ATP e ITF, non fosse la più brillante idea sulla piazza era stato ipotizzato dai più in tempi non sospetti, ma pare ore che i nodi – soprattutto di natura economica – stiano venendo al pettine.

Né la nuova Coppa Davis patrocinata da Kosmos sotto la regia di Gerard Piqué, né tantomeno l’ATP Cup di stanza in Australia hanno raggiunto gli obiettivi economici prefissati: di profitti nemmeno l’ombra, e la pandemia sconquassante il calendario internazionale non ha certo facilitato i piani degli organizzatori. Proprio il probabilissimo obbligo di quarantena previsto anche nel 2022 per chiunque giungerà in Australia dall’estero sta mettendo in forte dubbio la prossima edizione dell’ATP Cup. “È davvero molto, molto improbabile che l’ATP Cup prenda il via nel il prossimo anno – ha dichiarato qualche settimana fa il court announcer dell’evento Brett Phillips al programma radio aussie The First Serve -. So che quasi certamente sarà imposto un periodo di due settimane di confinamento all’ingresso per chi proviene dall’estero, ma i giocatori per nessuna ragione staranno seduti in hotel per un periodo così lungo“.

La madre di tutte le soluzioni, se non altro per minimizzare le perdite e razionalizzare le competizioni, sarebbe quella di fondere le due coppe in un’unica kermesse, e pare che la direzione intrapresa, anche se per ora solo sottotraccia, sia in effetti quella. Al momento non giungono conferme dalle parti interessate, ma fonti vicine a ITF e ATP sussurrano di un interesse molto concreto a ospitare il grande evento da parte dell’Arabia Saudita addirittura già a partire dalla prossima stagione.

Mentre l’Associazione dei tennisti non ha voluto commentare l’indiscrezione, un portavoce della Federazione internazionale ha inteso rilasciare una dichiarazione sibillina, ancorché oltremodo stringata: “Siamo costantemente aperti al dialogo con tutte le parti interessate, ma per il momento non vogliamo aggiungere altro“. Chi vivrà vedrà. Intanto si prosegue a tentoni: la prossima edizione della Coppa Davis si terrà tra il 25 novembre e il 5 dicembre sui campi di Madrid, Torino e Innsbruck. Di ciò che il futuro riserverà all’ATP Cup, come detto, non v’è certezza.

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