Wimbledon, Lesia Tsurenko a un giornalista serbo: "Gli ucraini stanno morendo nelle loro case. Chi sostiene i russi deve cambiare idea"

Flash

Wimbledon, Lesia Tsurenko a un giornalista serbo: “Gli ucraini stanno morendo nelle loro case. Chi sostiene i russi deve cambiare idea”

Lo sfogo addolorato di Lesia Tsurenko: “Cosa posso pensare di chi sostiene i russi? Mariupol è distrutta, la gente muore in casa. I russi vogliono solo nuovi territori ma non saranno felici”

Pubblicato

il

Lesia Tsurenko - Brisbane 2019
 

Un momento particolarmente forte e doloroso, venerdì, per Lesia Tsurenko in conferenza stampa. Nell’incontro con i media dopo la sconfitta nel match contro la tedesca Niemeier, la 33enne tennista ucraina ha dovuto commentare una domanda a dir poco imbarazzante e indelicata.

Un giornalista serbo le ha fatto presente che la Serbia è l’unico paese europeo a non aderire alle sanzioni rivolte alla Russia: “Ciò non significa sostenere la guerra, ma soprattutto il popolo russo…”. dichiara il giornalista.

A tale affermazione, arriva lo sfogo calmo ma molto duro di Lesia: “Come posso sentirmi per questo? Come potrei essere contenta? Quando le persone muoiono nei loro letti mentre stanno dormendo, mi sento male per queste persone. Penso che siano degli idioti (chi sostiene la guerra, ndr), non lo so. Dovete semplicemente cambiare idea, e pensare in modo migliore. Lo so che ci sono molte guerre nel mondo e, siccome sono ucraina, questo conflitto mi addolora particolarmente. Ma non ho mai pensato che i conflitti nel mondo siano accettabili. No. Per me ogni volta è doloroso.

La vita, per me, è possedere una casa, una macchina, dei figli, una famiglia. Avere un cane, il sole che splende. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno, trascorrere giorni felici. Queste persone, perché hanno le ambizioni della guerra? Per cosa? Per avere nuovi territori. Fine”

E poi aggiunge: “Hai visto Mariupol? La città non esiste più. Che cos’è questo? Non è una vita felice. Le persone lì non hanno acqua, non hanno più niente, vivono in una città distrutta. Per cosa? Che cosa sta facendo la Russia? Queste persone non avranno più una vita felice, non c’è nessuna ragione di fare tutto ciò, né per la Russia, né per nessun altro paese. Quindi penso che i serbi non dovrebbero sostenere né il popolo russo, né la Russia in generale e né il presidente russo. No. Io sostengo la pace, e penso che loro debbano cambiare”.

Lesia, che in passato si era allenata a Roma, quando è scoppiata la guerra si trovava a Miami, e non è potuta rientrare a Kiev perché rimasta senza casa. È stata così accolta dal centro di Riccardo Piatti, a Bordighera, come altri tennisti ucraini: “Se riesco ogni tanto a rilassarmi? Anche se sto facendo un massaggio, penso a com’è la situazione a casa. A volte, quando mi alleno in Italia – in un posto bellissimo, una cittadina sul mare – e, per esempio, sto mangiando del buon cibo o bevendo un meraviglioso espresso italiano, circondata dalla natura, ecco, per pochi momenti mi sembra di rilassarmi e pensare che la vita sia bella. Ma dura solo pochi secondi“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement