WTA Cincinnati, Caroline Garcia: “Ora mi prendo tempo per godermi le vittorie”

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WTA Cincinnati, Caroline Garcia: “Ora mi prendo tempo per godermi le vittorie”

Partita dalle qualificazioni, la francese parla di come ha gestito le interruzioni per pioggia, di Petra Kvitova, sua avversaria in finale, e di come cerchi di vivere il presente

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Caroline Garcia - Cincinnati 2022 (foto Twitter @cincytennis)
 

Quella su Aryna Sabalenka, è stata la terza vittoria su una top 10 in questa settimana per Caroline Garcia. Un successo con cui si è regalata la terza finale della carriera in un WTA 1000 dopo quelle consecutive e vittoriose in Cina a Wuhan e Pechino nel 2017. Prima qualificata della storia a raggiungere l’ultimo atto a questo livello partendo dalle qualificazioni e ora attesa da Petra Kvitova, nel sabato del Western & Southern Open Garcia ha sfidato le bordate di servizio dell’avversaria piazzandosi con i piedi sulla linea di fondo ed è venuta a capo di un problema al braccio sinistro e delle due lunghe interruzioni per pioggia che hanno trascinato la sfida iniziata alle 11 locali fin quasi a sera.

24 vincenti a fronte di 18 errori non forzati, sei servizi strappati ad Aryna, il tutto incorniciato dal bel tennis che ha sempre messo in mostra, ora anche più aggressivo, e soprattutto senza alcune fragilità che troppo spesso l’hanno fermata. Proprio con il commento su come si sente per aver superato le difficili condizioni della semifinale – la sua vittoria numero 26 da giugno – si apre la conferenza stampa di Caroline.

“Una sensazione fantastica. Innanzitutto, essere in finale in un ‘1000’ dopo tanti anni, poi lo scenario incredibile. Ci siamo fermate più volte senza sapere quando saremmo rientrate. Un’attesa lunga durante la quale non sai mai cosa dovresti fare, perciò è stato difficile. Sono molto soddisfatta della preparazione per quando siamo tornate in campo sul 3-1, ero davvero pronta su ogni punto. Ha fatto la differenza” spiega la ventottenne francese chiarendo i dubbi che ci erano venuti in quel quinto game, quando Caro era ripartita a mille dopo il nuovo warm-up, quasi volesse liberarsi in fretta dello scambio sfoderando quei colpi ad alto rischio che hanno dapprima mandato Sabalenka a palla del contro-break e poi garantito il 4-1. Non tensione ma fiducia, a quanto pare. E si comincia con le domande.

D. Cosa hai fatto durante quelle pause?

Caroline Garcia: “Non vuoi aspettare senza fare nulla perché non sai quando si riprenderà. Provi a mangiare qualcosa ma non troppo nel caso si debba rientrare prima del previsto. Ti riposi un po’ e parli con il coach per vedere cosa migliorare, cosa avevo fatto di buono e come tornare in campo anche migliore.”

D. In termini di esperienza che hai acquisito durante la carriera, cosa ti ha aiutata questa settimana? Per esempio, gestire un tabellone complicato, la pioggia…

CG: “Ci sono diverse cose. Quello che ho fatto bene è stato rimanere ben presente in ogni singolo incontro. E dopo una grande vittoria, prendermi tempo per godermela, perché quando vinci poco diventa dura. Poi c’è il nuovo giorno e magari all’inizio le sensazioni non sono fantastiche, però non significa che sarà una brutta giornata. Vedo cosa arriva senza farmi troppe domande sul futuro, cosa che tendo a fare. Ma sto imparando aiutata dal mio team. Credo che gli elementi più importanti di questa settimana siano stati accettare le condizioni e tentare il mio meglio.”

D. A proposito di storie e di come la tua era inattesa, quanta soddisfazione ti dà la storia che stai scrivendo questa settimana?

CG: “Nessuno se l’aspettava, questo è certo [sorride]. È lunga dalle qualificazioni, con il ranking attuale sarei entrata, invece ero fuori di poco e non mi hanno concesso la wildcard che avevo chiesto. C’erano tante buone giocatrici, americane. Una francese per un primo turno tosto. Un match alla volta e migliorare nel corso del torneo.”

D. Cosa rende Petra Kvitova un’avversaria complicata?

CG: “È una campionessa, ha vinto tanti titoli, Slam, è mancina, aggressiva. Buon servizio, buon dritto. Difficile da leggere. Probabilmente, come oggi, sarà la più aggressiva a vincere. Devi cercare di giocare più veloce, di muoverti meglio. È una finale, l’incontro che desideri arrivare a giocare.”

D, Cos’ha il braccio? Ti preoccupa?

CG: “Non so cosa stia succedendo, è una lunga lista di cose bizzarre dall’inizio dell’anno e cerchiamo di gestirle al meglio. È stata lunga da quando sono arrivata qui, tanti match, tensione, così cose strane vengono fuori. Bisogna accettare di non essere sempre al 100.”

D. Quanto sono diverse le tue sensazioni rispetto a Wunhan e Pechino nel 2017?

CG: “Molto diverse perché, ovviamente, non ti aspetti una finale se parti dalle ‘quali’. Ho avuto degli anni difficili. Io stessa sono diversa, assaporo con la mia squadra ogni singola vittoria molto di più. Rende più facile ripartire il giorno successivo.”

D. Le persone apprezzano la tua storia e il fatto che tu parli apertamente dei periodi difficili. Cosa ne pensi di quello che è successo a Petra [l’aggressione subita sei anni fa] e del rispetto che anche lei ha negli spogliatoi?

CG: “È una storia differente, nulla di paragonabile a quello che ha passato Petra. È una campionessa dentro e fuori dal campo, non si lamenta mai di nulla e rispetta tutti. Non ci si aspettava che sarebbe tornata come ha fatto, probabilmente ha passato un periodo molto difficile nella vita e come atleta. A volte ti capita di pensare che sia davvero stanca ed è ancora lì che combatte, lo ha dimostrato al primo turno [ha annullato un match point a Teichmann, ndr] e ora è in finale. Sono orgogliosa di giocare contro di lei domenica”.

Il tabellone del WTA 1000 di Cincinnati

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