US Open, Tsitsipas: “Galan ha giocato un tennis di livello mondiale, io sembravo un dilettante”

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US Open, Tsitsipas: “Galan ha giocato un tennis di livello mondiale, io sembravo un dilettante”

Dopo la sconfitta contro il colombiano, Stefanos non nasconde la propria delusione, ma guarda anche avanti: “Voglio finire l’anno in top 3”

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Stefanos Tsitsipas – ATP Cincinnati 2022 (foto via Twitter @CincyTennis)
 

Una delle sorprese della prima giornata dello US Open è stata senza dubbio l’eliminazione del numero 5 del mondo Stefanos Tsitsipas per mano (violenta) di Daniel Elahi Galan. Perché è vero che, storicamente, lo Slam newyorchese non ha finora riservato grosse soddisfazioni al greco, mai oltre il terzo turno, ed è altrettanto vero che Galan ha appena confermato il suo best ranking, ma la differenza di classifica – 89 posizioni all’interno della top 100 – rimane ed è importante. E non è solo la sconfitta, bensì quel parziale iniziale di undici giochi a zero, poi 12-1, con cui il colombiano classe 1996 ha letteralmente travolto Tsitsipas. Quanto sia stato merito del drittone da Bucaramanga e del piano di cercare con insospettata frequenza il lato destro dell’avversario e quanto abbiano pesato i regali di Stefanos è difficile da stabilire con esattezza da fuori. Sentiamo allora quello che ha detto in proposito Tsitsipas che era dentro. Era, appunto. Si inizia senza tante perifrasi.

“Lui ha giocato come un tennista di classe mondiale e io più o meno come un dilettante. Non molto bello da dire, ma è quello che è successo” ha chiarito Stef dopo il match. “Ero preparato al meglio, stavo giocando molto bene in allenamento, ho fatto delle belle partite contro giocatori dagli stili differenti. Sentivo che l’inerzia era favorevole. Forse potrei aver sentito un po’ di tensione prima dell’incontro. US Open. Non ho mai fatto bene qui, ma il torneo mi piace molto. Ho solo bisogno di lavorare un po’ di più sui pensieri negativi, non lasciare che mi influenzino, che mi entrino in testa, perché sono migliore di così. Sono migliore come tennista e come atleta, ma di sicuro non oggi”. Bisogna dire che, atleticamente, nemmeno Daniel Elahi sembra l’ultimo arrivato. In ogni caso, per Tsitsipas c’era in ballo anche altro a New York.

“Ero molto motivato e carico prima dello US Open perché sapevo di poter usare questo torneo per avvicinarmi al numero 1 in classifica”. Circa 2000 punti lo separano da Daniil Medvedev, campione uscente. “Sarebbe davvero strano e inconsueto se non mi fosse passato per la testa perché è qualcosa che voglio da quando ero piccolo e so che è la mia occasione di farmi sotto. È solo che non è andata come previsto. A volte devi solo lasciar correre, non devi pensarci troppo, non c’è bisogno di spingerti troppo forte, ma allo stesso tempo è complicato perché c’è questa opportunità che ti si para davanti. Non vuoi pasticciare e sprecarla. Le mie chance sono un po’ più piccole. Ora il margine non è così risicato come era prima, ma proverò ad aggiungere punti alla mia classifica per quanto posso fino al termine della stagione. Voglio davvero finire fra i primi tre”.

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