US Open: Carlos Alcaraz ha la sua rivincita. Sinner non sfrutta un match point e cede dopo oltre cinque ore

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US Open: Carlos Alcaraz ha la sua rivincita. Sinner non sfrutta un match point e cede dopo oltre cinque ore

Lo spagnolo rinasce dalle proprie ceneri, vincendo uno dei match più lunghi dello US Open e conquistando la prima semifinale Slam in carriera

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Carlos Alcaraz - US Open 2022 (foto Twitter @atptour)
 

[3] C. Alcaraz b. [11] J. Sinner 6-3 6-7 (7) 6-7 (0) 7-5 6-3

Non sono in molti a poter vantare nel proprio bagaglio tecnico colpi più potenti rispetto a quelli di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Di certo, nei periodi migliori delle rispettive carriere due campioni come Andy Roddick e Juan Martin Del Potro avrebbero sicuramente potuto avere voce in capitolo, ma questa sera sono semplicemente spettatori eccezionali di un match altrettanto stellare.

Stiamo guardando il gioco del tennis che cambia davanti ai nostri occhi. Questa è l’evoluzione futura del gioco – ha dichiarato John McEnroe durante un incontro che potrebbe aprire definitivamente un nuovo capitolo nel nostro sport. La premessa è d’obbligo: chi, per qualunque motivo, non avesse visto questa partita deve trovare cinque ore abbondanti di tempo per farlo. Possibilmente in fretta: il rischio è che spesso ce ne siano tante altre di pari livello. O, perché no, anche superiore. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz continuano imperterriti a stupire, regalando un livello di tennis eccezionale. Un livello che solo da altri tre fenomeni si è visto mantenere così costantemente elevato. Alla fine a spuntarla è lo spagnolo, graziato dall’azzurro che manca un match point e, alla lunga, emerge la differenza a livello fisico tra i due giocatori in campo. Per la prima volta in carriera Alcaraz è in una semifinale Slam, divenendo il più giovane a spingersi così in là in un Major dal 2005. Quell’anno ci riuscì Rafael Nadal, che poi vinse il suo primo Roland Garros. 17 anni dopo il testimone passa virtualmente nelle mani di un altro spagnolo, che a soli 19 anni ha la stessa fame del suo illustre predecessore. Se dovesse emularne le gesta, conquistando quindi il primo Major in carriera, lo scavalcherebbe anche in vetta al ranking.

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IL MATCH – Sinner parte al servizio e l’avvio di match è semplicemente spettacolare. C’è subito spazio tanto per un suo ottimo passante di rovescio quanto per una splendida volée di Alcaraz, ma anche per tre doppi falli azzurri che comportano altrettante palle break in favore dello spagnolo. Il numero 11 del seeding annulla con merito le prime due, ma il nastro trascina in corridoio il suo dritto sulla terza chance. L’allievo di Juan Carlos Ferrero parte subito forte anche in battuta e si porta sul 2-0. Le sue intenzioni sono chiare fin dai primi scambi: spingere quanto più forte possibile per assumere subito il controllo dello scambio, togliendo il tempo al suo avversario. Nel quarto game, però, Alcaraz esagera e incappa in qualche gratuito di troppo, restituendo il break a Sinner. L’italiano manifesta ancora evidenti problemi con la seconda di servizio (2/11 finora) e deve cancellare un’altra opportunità di break, ma alla quinta occasione sale 3-2, anche grazie al primo punto spettacolare dell’incontro.

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I 33 minuti necessari a concludere i primi cinque giochi (ieri ne sono bastati appena due in più per il 7-5 di Khachanov su Kyrgios) testimoniano, come da attese, una grande lotta. Il livello è elevatissimo e i vincenti – spesso straordinari – abbondano da entrambe le parti. Nel settimo game Alcaraz trova un nuovo break, sfruttando alla perfezione le troppe seconde del suo avversario e trovando sempre risposte molto incisive. Sinner va a servire per rimanere nel primo set sul 3-5, ma i problemi al servizio persistono. L’iberico, iperaggressivo, chiude 6-3 un primo parziale in cui a fare la differenza è il rendimento con la seconda di servizio: con appena il 32% dei punti vinti (6/17) e 4 doppi falli è difficile fare partita pari.

Nulla da togliere, comunque, alla fin qui straordinaria prestazione del numero quattro del mondo, che copre il campo in maniera magistrale e in un solo set trova più break (3) di quanto fatto nei precedenti due interi scontri diretti (zero in sette set tra Wimbledon e Umago). Sinner deve provare a resistere alle vampate del suo avversario, sbagliando meno e cercando di muovere maggiormente lo spagnolo. Nel terzo gioco del secondo set succede esattamente questo: l’azzurro si procura due break point e, alla seconda chance, con un devastante cross di dritto trova l’allungo, confermato ai vantaggi sul 3-1. Rispetto alla prima frazione il numero 13 del ranking è decisamente più incisivo, anche per via di un Alcaraz che è momentaneamente sceso dalla nuvoletta e fa meno male in risposta.

Sinner riesce a mantenere il preziosissimo break di vantaggio fino a fine set, chiudendo anche molti punti a rete. L’iberico, nel nono game, vince due punti in difesa senza un senso logico e, sotto 4-5 l’italiano torna a palesare evidenti problemi con la seconda. Alla prima occasione Alcaraz rientra nel set: 5-5. La testa di serie numero 3 torna prepotentemente sui livelli del primo set, trovando vincenti da ogni dove e costringendo Sinner all’errore. Nel dodicesimo gioco l’azzurro precipita sullo 0-40, ma estrae dal cilindro quattro servizi vincenti consecutivi. Il tie-break sembra alle porte, ma lo spagnolo si inventa il punto del torneo, rimettendo in gioco un dritto dell’italiano con un colpo clamoroso dietro la schiena.

Il numero 4 del mondo riesce a procurarsi anche un quarto set point ma, al momento di chiudere, manda in rete il dritto più facile della sua partita. Sinner ringrazia, si salva e agguanta davvero il 6-6. Il livello di tennis espresso rasenta la perfezione. L’italiano è il primo a trovare un mini-break, viene immediatamente ripreso ma si procura comunque un set point. Sotto 5-6 Alcaraz trova un passante incrociato di rovescio illegale in oltre 200 paesi del mondo e, dopo il cambio campo, è lui ad andare a set point. Sinner, però, si affida ancora al servizio, trovando un ace provvidenziale e salendo 8-7. Con una risposta vincente di rovescio l’azzurro vince 7-6(7) uno dei set più belli dell’anno, strappando per la prima volta un tie-break allo spagnolo.

Tra il secondo e il terzo set ci si ferma qualche minuto per asciugare le righe e, dal body language di Alcaraz, sembra che lo spagnolo abbia accusato il colpo. Sembra, appunto, perché dopo aver annullato con merito un break point nel secondo gioco è lui a procurarsene due di fila nel terzo. Sinner ha però la forza di annullarli entrambi, vincendo due punti con la seconda, la cui resa tra primo e secondo set è quasi raddoppiata, passando dal 32% al 61%. Il game si allunga, si continua a giocare quasi esclusivamente sulle righe ma l’altoatesino si salva, andando a condurre 2-1 e scatenando l’ira del 19enne di Murcia. Il problema è che il servizio torna a funzionare a fasi alterne: nel quinto game l’italiano va sotto 0-40, raggiunge ancora una volta la parità eppure, alla quarta chance, Alcaraz opera il sorpasso. Tre dritti clamorosamente vicini alle righe gli valgono il 3-2 e servizio, ma nessuno dei due può minimamente permettersi un leggero calo di tensione. Lo spagnolo commette un doppio fallo sul 30 pari, però Sinner stecca la risposta di rovescio su una seconda un po’ incerta: l’allievo di Ferrero ringrazia e sale 4-2.

È persino difficile tradurre in fredde parole la costante e a tratti surreale intensità che entrambi i giocatori riescono a sprigionare. Nell’ottavo gioco Sinner si rifà sotto, risponde divinamente e manda in difficoltà Alcaraz, riuscendo finalmente ad abbattere il muro iberico, recuperando il break di svantaggio e infilando tre game consecutivi: 5-4. Il problema dell’azzurro è che il numero tre del tabellone rischia di fare lo stesso. Nell’undicesimo gioco lo spagnolo rispolvera momenti di esuberanza tennistica appartenuti soltanto al primo set (e al finire del secondo), trovando continuamente colpi profondi e penetranti e andando a servire per il set. La risposta del 21enne di Sesto Pusteria esplora confini mistici prima raggiunti soltanto da Novak Djokovic: dopo aver trovato l’immediato contro-break, anche grazie all’ennesimo punto fantascientifico, Sinner raggiunge un nuovo tie-break. Che, questa volta, è letteralmente a senso unico: per una ventina di minuti circa l’azzurro non sbaglia un colpo e mette per la prima volta la testa avanti: 7-6(0). Dopo tre ore e 22 minuti. All’una di notte newyorkese.

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Alcaraz deve cercare di resettare quanto prima, ma il toilet break tra terzo e quarto parziale non frutta gli effetti sperati. Al rientro in campo, infatti, lo spagnolo perde subito la battuta, andando sotto 0-2. La partita si è totalmente ribaltata: è molto più spesso Sinner ad avere in mano il pallino del gioco, mentre il n°3 del tabellone a tratti appare impotente. I primi due turni giochi in battuta dell’azzurro sono tutto fuorché banali, tenuti entrambi ai vantaggi pur senza concedere palla break. Sullo scoccare delle 4 ore di gioco il 19enne di Murcia si scrolla di dosso un po’ di tensione, si porta sullo 0-40 e trova tre traccianti di dritto uno più devastante dell’altro, ricucendo lo strappo. Nel momento sulla carta a lui più sfavorevole Sinner non fa una piega, continua a rispondere a tutto e ripaga l’iberico con la stessa moneta. Sul nuovo 0-40 Alcaraz commette doppio fallo, riconsegnando il break al suo avversario, che scaglia due ace e non si guarda indietro: 5-3. Nel momento più importante della sua giovane carriera anche Jannik Sinner dimostra il suo lato umano, mancando un match point e cedendo il servizio alla seconda occasione: 5-5. Alcaraz rinasce in un attimo dalle proprie ceneri, tornando a sparare cannonate da ogni parte del campo e vincendo gli ultimi quattro giochi di fila, oltre a 11 degli ultimi 12 punti del quarto set: 7-5.

Il compito più difficile per Sinner è ora quello di rientrare in campo e provare a dimenticare l’idea di essere andato così vicino ad un traguardo storico. Di certo le oltre quattro ore e mezza trascorse non lo aiutano, anche perché ad inizio quinto set è lui, tra i due, a pagare maggiormente dal punto di vista fisico. Alcaraz appare più pimpante e tiene facilmente a 15 i suoi primi due turni di battuta, mentre l’azzurro ha qualche patema in più, ma impatta comunque sul 2-2. Le prime palle break del quinto set sono inaspettatamente sue e arrivano grazie a tre gratuiti consecutivi del numero 4 del mondo. Sinner non può lasciarsi sfuggire un’occasione simile, sfrutta la seconda chance e passa a condurre. Questa partita però non smette mai di stupire e, da 3-2 40-15, la testa di serie numero 11 non riesce questa volta ad aggrapparsi al servizio, arma più importante che gli è rimasta, venendo prima ripreso, poi superato. Alcaraz vola sul 4-3 e non accenna a calare fisicamente, mentre le gambe dell’italiano iniziano a non rispondere più ai comandi. Nell’ottavo gioco lo spagnolo piazza l’allungo decisivo, convertendo la seconda palla break. Dopo 5h15, alle 2.50 locali, Carlos Alcaraz trionfa 6-3 6-7(7) 6-7(0) 7-5 6-3 e conquista il match più importante della sua carriera, frantumando il record della partita conclusasi più tardi nella storia dello US Open. È la prima semifinale in carriera a livello Slam per il 19enne di Murcia: troverà Francis Tiafoe, che ha eliminato ai quarti Andrey Rublev, per provare a mantenere vivo il sogno di diventare il più giovane numero uno al mondo della storia.

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