ATP Firenze, Berrettini: "Contro Carballes Baena è stata una serata stregata" [AUDIO]

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ATP Firenze, Berrettini: “Contro Carballes Baena è stata una serata stregata” [AUDIO]

La conferenza stampa di Matteo dopo l’eliminazione: “Sono stato tante volte vicino a vincerla. Sarà dura dormire stanotte”

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Dopo la deludente sconfitta contro Roberto Carballes Baena negli ottavi di finale dell’Unicredit Firenze Open, Matteo Berrettini si è presentato davanti ai microfoni della stampa comprensibilmente mogio. Questa prematura eliminazione infatti, oltre ad essere arrivata di fronte ad un pubblico amico come quello fiorentino, complica molto la sua già non semplice rincorsa alle ATP Finals di Torino.

Puoi darci la tua impressione sulla partita? Una delle serate più complicate della tua carriera?

Complicata da digerire sicuramente. Mi sono sentito tante volte vicino a vincerla, ma era una di quelle serate stregate. Devo fare i complimenti a Roberto che ha giocato una partita ottima ed è stato solidissimo, però si è trattato davvero di piccoli dettagli; sarà dura dormire stanotte.

C’è qualcosa in particolare che ti rimproveri?

Forse all’inizio del secondo set. Dopo aver vinto il primo 7-5 ero andato sul 2-0 di slancio e non sono stato abbastanza lucido, come invece faccio di solito. Mi sono trovato sotto 4-2 e ho dovuto ricominciare a scavare. Nonostante tutte le difficoltà sono andato avanti di un break nel terzo e non ho nemmeno giocato un brutto game sul 5-3; è stato molto bravo lui a rispondere. Come ho già detto è stata una di quelle serate un po’ stregate. Peccato perché ci tenevo molto a fare bene qui.

Pensi di cambiare qualcosa nella tua programmazione dopo questa sconfitta prematura? Magari chiedere una wild card per il torneo di Napoli.

Ancora non abbiamo parlato con il team. La sconfitta è ancora un po’ troppo fresca per decidere. Sicuramente non andrò a Napoli, non so neanche se ci sono ancora wild card disponibili. Domattina ci riuniremo e faremo il punto della situazione. Difficile fare piani ora.

Rispetto ad altri giocatori che sono in lotta per le Finals di Torino hai giocato meno tornei: è una scelta per preservare il fisico o ci sono altre motivazioni dietro?

Un mix di cose. L’importante è il benessere totale della persona. Per me è stata un’estate difficile fisicamente e psicologicamente. Avevamo deciso prima della trasferta americana che non avrei giocato a Nur-Sultan e Tokyo per cercare di prepararmi bene per Firenze, Vienna e Parigi. Torino è un grande obiettivo, però la cosa importante è stare bene, mantenersi sani e cercare di fare bene. Quest’anno avevo grande voglia, volevo fare bene, guardavo il ranking, poi mi sono capitate tante brutte cose quindi ho capito che l’importante è stare bene. Le emozioni che mi hanno dato la Davis e la Laver Cup sono difficili da trovare altrove; devo mettere tutto sul piatto e vedere quello che è meglio per me.

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