Ljubicic dispensa consigli: "Sinner è molto forte ma deve aver pazienza". Ricambio generazionale? "Aspetterei ancora un attimo"

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Ljubicic dispensa consigli: “Sinner è molto forte ma deve aver pazienza”. Ricambio generazionale? “Aspetterei ancora un attimo”

Sui giocatori italiani a Roma: “Non è un fallimento, però ci aspettavamo tutti qualcosina in più”. Medvedev terraiolo? “Una parola grossa”

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Abbandonato il ruolo – per il momento – di allenatore Ivan Ljubicic, ex numero 3 al mondo, al fianco di Roger Federer negli ultimi anni di carriera dello svizzero, è agli Internazionali BNL d’Italia come opinionista e commentatore Sky.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il coach croato ha espresso il suo giudizio sul rendimento dei giocatori italiani nel torneo. “Non possiamo parlare di fallimento, però è naturale che ci aspettassimo tutti qualcosina in più, da Jannik soprattutto. Musetti ha perso da un giocatore forte come Tsitsipas, ma spesso per i giovani è molto difficile giocare in casa. C’è quella pressione in più che diventa uno svantaggio. Crescendo, maturando, riusciranno a sfruttare il fattore campo a loro vantaggio, ma serve esperienza. Ci vuole solo pazienza. Ci sono tanti giocatori italiani che hanno la possibilità di fare bene“.

C’erano tante aspettative su Sinner, questo è certo, ma la stagione è ancora lunga, cosa può fare l’altoatesino da qui in avanti? “Difficile fare pronostici. Lui sta facendo la sua strada. Rispetto ad Alcaraz è diversa, un po’ più lunga. E inutile voler affrettare i tempi. Rune e Alcaraz si fanno scivolare più facilmente le sconfitte, Sinner ci tiene tanto a fare un risultato importante, ma deve aver pazienza perché è molto giovane e molto forte“.

E Musetti invece? Che consigli può dare Ljubicic al giovane talento italiano? “So che lui non ama rivedere le partite da cui esce sconfitto. E lo capisco, perché pure io non impazzivo all’idea. Però è un investimento che deve essere pronto a fare. È utile vedersi da fuori. Capisci meglio le cose che vanno e quelle che non vanno. Lorenzo ha un potenziale enorme, può giocare da dietro, da vicino, andare avanti. Ha tante soluzioni. All’inizio è complicato riuscire a pescare l’arma giusta, ma quando capisci bene come funziona allora sei più forte di quelli che hanno meno soluzioni“. Dopo 18 anni, la finale a Roma non avrà né Nadal né Djokovic: il ricambio è sempre più vicino? «Ci siamo. Novak quest’anno ha fatto fatica a Roma, Rafa non è venuto ma ha difficoltà a rientrare, Roger ha già salutato. Ovvio che il ricambio generazionale è a un passo, ma per il cambio completo aspetterei ancora un attimo».

Ivan spende qualche parole anche per Daniil Medvedev provetto terraiolo. “Beh, terraiolo mi sembra una parola grossa… Stiamo comunque parlando di un giocatore che è stato anche numero 1 al mondo, che ha vinto lo US Open, quindi di uno che gioca molto bene. Sulla terra, però, il suo servizio è meno incisivo rispetto al veloce, i suoi colpi da fondo sono meno fastidiosi, e non credo proprio che il rosso diventerà la sua superficie prediletta». In chiusura un giudizio anche sul fenomeno Rune, capace di battere Djokovic per ben due volte, l’ultima l’atro giorno al Foro Italico: “Holger crede tantissimo in se stesso, è importante avere questa spinta per voler sempre di più. Alcaraz è più calmo, maturo, consapevole, e riesce a gestire meglio le situazioni in campo. Tra i due non vedo una differenza enorme. Anzi, si sta assottigliando sempre di più”.

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