La stagione 2024 di Jannik Sinner verrà ricordata come una delle più prolifiche e ricca di successi della storia del tennis – non solo italiano. A 23 anni il numero 1 del mondo è diventato il più giovane nell’era Open a vincere in accoppiata l’Australian Open e lo Us Open. Impresa riuscita sul cemento soltanto a Mats Wilander (1988), Novak Djokovic (2011, 2015, 2023) e Roger Federer, (2004, 2006, 2007).
RECORD ERA OPEN – Con la vittoria in finale su Fritz l’altoatesino è ora il decimo giocatore nella storia dell’era Open a vincere 23 o più partite in un anno negli Slam. La compagnia è piuttosto buona: Novak Djokovic e Roger Federer (6 volte), Rafael Nadal (5 volte), Andy Murray (2016), Andre Agassi (1999), Pete Sampras (1993), Mats Wilander (1988), Ivan Lendl (1987) e Rod Laver (1969). Se estendiamo il discorso anche agli altri tornei ecco che Jannik ha un totale di 55 vittorie e 5 sconfitte fino a qui (US Open compreso). Il bilancio lo colloca al 16° posto tra i migliori record della storia del singolare maschile.
La tabella riportata in alto tiene conto del rapporto vittorie-sconfitte da inizio anno fino allo Slam americano, prendendo in considerazione i migliori record dell’era Open (quindi dal 1968 in poi). Ovviamente si parla delle stagioni con percentuali superiori al 90% e con almeno 55 vittorie: è successo 19 volte nella storia, ed i giocatori in grado di riuscirci sono solo 8. In testa c’è Johnny Mac con il sui irripetibile 1984 (66-2, 97,1%).
A chiudere il podio Novak Djokovic nel 2011 (64-2, 97%) e Jimmy Connors nel 1974 (76-3, 96,2%). Pochi sono stati in grado di ripete più stagioni sopra il 90% di vittorie. Connors è il primatista assieme a Lendl con quattro, segue Federer a tre. McEnore, Djokovic, Borg si fermano a due; mentre Nadal e Sinner – per ora – ne hanno una sola.
L’azzurro più titolato nell’era Open (16 successi) aggiunge così Flushing Meadows alla lista dei tornei in bacheca, che comprende: Sofia (due volte), l’ATP 250 di Melbourne, Washington, Anversa, Umago, Montpellier, Toronto, Pechino, Vienna, Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati e appunto lo US Open.