[4] U. Humbert b. M. Berrettini 7-6(5) 6-3
Ugo Humbert si porta ai quarti di finale del BNP Paribas Nordic Open superando Matteo Berrettini in due set. L’azzurro non ha giocato affatto male ma ha confermato alcuni limiti consolidati di cui, nei momenti chiave dell’incontro, un avversario di esperienza e di qualità come il mancino di Metz non perde memoria. Il romano si è appoggiato come sempre sulla battuta e ha proceduto con sicurezza fino al tie-break, dove ha giocato con gagliardia ma perdendo sugli scambi lunghi che Ugo riusciva ad apparecchiargli con intelligenza.
Vinto il primo set, il francese ha trovato il break immediatamente e ha chiuso il match con un 6-3 che ha marcato la differenza tra i due sul campo. Per Humbert, che ora trova Sonego, è il primo successo su The Hammer, dopo quattro sconfitte e lui lo sottolinea nella prima domanda dell’intervista on court, per Matteo è una sconfitta non sorprendente contro un ottimo giocatore, anche se un po’ in ombra ultimamente; la condizione fisica è sembrata tutt’altro che cattiva, la determinazione ci ha convinto solo in parte, almeno questo ci hanno suggerito alcune sue smorfie nel secondo set. Speriamo non si faccia distrarre dalla malinconia dal momento che è atteso dalle qualificazioni di Parigi.
Primo set: nessuna palla-break, Humbert vince un tie-break combattuto
Berrettini giunge alla sesta partita, dopo il rientro nella tournée asiatica dall’impegno a Wimbledon e Humbert gioca il suo quarto incontro dopo lo US Open. Entrambi lasciano la parola all’efficacia della battuta nei primi game del match e quella di Matteo risponde discretamente come profondità e meno come frequenza di prime palle. Il tocco con il dropshot fa invece bella mostra di sé all’inizio del quarto gioco, così come lo slice a una mano in copertura e il 2-2 arriva anche perché l’azzurro pesca i primi due ace della partita; Matteo, inoltre, prova a picchiare con il drive su una iniziativa profonda del francese e mette in rete, non considerando forse l’opportunità di rallentare con il chop piuttosto che produrre colpi che a stento raggiungono la metà della rete.
Humbert serve sul 3-3 con nove su nove con la prima palla ma se ne dimentica e Berrettini prova a scappare sul 15-30, situazione favorevole che però si rivela passeggera anche per demeriti del tennista romano, che in almeno due occasioni si fa trovare fuori posto con i piedi, una volta con il rovescio a una mano e un’altra, più grave perché non sotto pressione, con il dritto a uscire. Berrettini sembra pigro nello scendere sotto la pallina e concede il 30-30 nell’ottavo gioco, prima di allontanare con il servizio i pensieri molesti a favore di un 4-4 senza palle-break.
Matteo scrive 5-5 liberando finalmente il suo tremendo dritto inside out. Dopo dieci game il conto degli ace è 5-3 per l’azzurro, che difende la seconda palla nel 58% dei casi, contro il 50% del favorito numero 4 del torneo. Humbert opta per la variante tattica della discesa a rete, con buoni esiti, qualche volta in più di Matteo, che ci prova una volta sola. Per Berrettini nel sesto turno al servizio c’è il primo doppio errore, che però non gli pregiudica l’ingresso nel tie-break.
Humbert scappa sul 4-1 allungando sapientemente gli scambi per togliere fiato a Berrettini, ma quest’ultimo è bravissimo a rientrare sul 4-4 con uno splendido utilizzo del chop di dritto in contenimento; l’errore grave per lui è il dritto a uscire sul 4-5, che viaggia oltre l’ultima riga. Matteo non si coordina bene dopo il nastro colpito dal francese, che sembra accomodare la pallina all’italiano, e spreca; Ugo non perdona e fa 1-0.
Secondo set: Berrettini cede subito la battuta e non recupera più lo svantaggio
Berrettini serve subito e forse non è un vantaggio con Humbert rasserenato dal punteggio e dal modo con cui ha vinto il tie-break, ovvero sollecitando il rivale sugli spostamenti orizzontali e trovando così punti fondamentali. Il francese imposta allo stesso modo il game di inizio set e si procura due chance per afferrare il primo break della partita. Ugo attira Matteo a rete e lo passa con un colpo al volo in diagonale, prendendo dunque un vantaggio importante. Berrettini deve ripartire dal servizio per evitare un secondo break che sarebbe esiziale, in attesa di spendere le sue risorse per il contro-break. Il romano scrive così 1-2 ma fatica quando la prima palla non lo sorregge e dopo un brutto dropshot che affoga in rete scuote il capo perplesso.
Il numero quattro del seeding in realtà sta servendo molto bene, ha alzato le percentuali sia con la prima battuta sia con quella di scorta e se si concede qualche imprecisione con il colpo di approccio a rete, in generale trova riscatto spingendo sul fronte difeso dal rovescio di Matteo, che fatica a gestire il tempo di impatto con il colpo coperto: in tal modo andando la vicenda, dopo mezz’ora il punteggio vede il francese in vantaggio per 4-3 e con la pallina a disposizione. Humbert sale sul 5-3 in soli quattro punti e nel nono game ha il matchpoint sul 30-40, che si concretizza nella vittoria perché un Berrettini sfiduciato allunga oltre il limite l’ultimo dritto.
