Tennis e Musica

Anche in musica… vince Federer

Su You Tube impazzano le canzoni dedicate ai tennisti. C'è quella di Roger, ma anche Nadal, Murray e Sharapova ispirano i cantanti. Senza dimenticare Noah e McEnroe, musicisti 'veri'. Aggiornato con i link dei lettori. Stefano Bolotta

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un ringraziamento a Daniele Malafarina per le segnalazioni

Che fosse il più forte con la racchetta in mano non c’erano grandi dubbi. Che il suo gioco fosse musica in movimento, nemmeno. Che ispirasse poeti e cantanti era probabile. Ma che la migliore canzone scritta in onore di un tennista fosse anche questa appannaggio di Roger Federer, era meno scontato. Eppure è quanto dimostra una meticolosa ricerca su internet, e in particolare su You Tube, riferita ai (tanti) brani che parlano di giocatori e giocatrici del tennis di oggi. Certo, si dirà, i gusti sono soggettivi, ma ascoltando queste canzoni non si può che giungere ad alcune considerazioni piuttosto oggettive.

Il rapporto tra musica e tennis è più intenso di quanto si pensi. Gran parte di questa escalation si deve a una band americana composta da cinque elementi, i Binge, guidati da John Macom, cantante e brillante autore, già celebre per i passaggi televisivi dei suoi brani (per citare alcune serie: Dawson’s Creek, American Embassy e Party of five). L’idea nasce nel 2004 con una canzone dedicata alla celestiale – e ahi lei poco vincente – Anna Kournikova: un gradevole pezzo pop su cui spicca un ritornello orecchiabile a suon di “nannananà”, remixato successivamente in diverse versioni.

Il successo giunge quasi inaspettato, tanto che Macom riscrive il brano qualche anno dopo intitolandolo questa volta all’altra algida tennista russa, Maria Sharapova (cui è dedicata anche una versione ad hoc di My Sharona). Per quanto Masha vinca sul campo, la canzone non sfonda come quella dedicata alla sua bionda connazionale. Ma i Binge insistono con il tennis, componendo un brano per Hewitt in cui l’australiano ex numero uno viene garbatamente preso in giro, “C’mon Lleyton Hewitt song”, e infine puntano musicalmente sul dualismo che ha caratterizzato l’ultimo lustro del circuito Atp: Nadal contro Federer.

Insieme a Billie Jean King inaugurano Tennistunes.com proprio con due canzoni dedicate ai campionissimi: “Grand slam man” e “Vamos Rafa”. La prima strizza l’occhio al power pop con chitarre distorte, una sezione ritmica ben costruita e un testo divertente, in cui Macom canta «Roger Federer, migliori ogni volta che ti vedo / Roger Federer, è quel che ho detto / Vincerai a ogni modo», e un ritornello coinvolgente che dice «È il tuo uomo da Grande Slam!». Provate a sentirla, non potrete fare a meno di riascoltarla tre o quattro volte di fila…

Nadal, che musa ispiratrice!

Vamos Rafa è un brano molto più latino, in linea con il carattere simpatico dell’iberico, testo in inglese e ritornello in spagnolo che riprende il celebre grido di esultanza di Nadal. Sentite un po’: «Le ragazze impazziscono quando colpisci la riga / Giochi con così tanto gusto, ogni volta / Li fai correre / Dovresti mostrare loro le tue armi / Fai contento Re Juan Carlos quando vinci / Hai una palla corta incazzata e un grande, grande tospin». C’è un’atmosfera molto più intima rispetto alla canzone di Roger, ma anche questa è piuttosto gradevole.

Non altrettanto si può dire di un secondo pezzo trash dedicato a Nadal, cantato in spagnolo, dal solito titolo Vamos Rafa Vamos: sembra arrivare dagli anni Ottanta con uno stile Skiantos o giù di lì. Terribile. Per la cronaca non è suonata dai bravissimi Binge. Nel web abbiamo scovato anche una splendida ballata acustica in francese, Chanson por Rafael , voce femminile e atmosfere molto romantiche.

Il gruppo di Hoboken, New Jersey, può vantare nella propria discografia anche un brano per Andy Roddick, assai divertente, dal titolo Hey, it’s Andy Roddick . Un pezzo un po’ raggae, che ispira simpatia al primo ascolto con un chorus facilissimo. Canta sempre John Macom, e tre indizi fanno una prova: il ragazzo ci sa fare. Un po’ più ambigua una seconda canzone dedicata a Roddick da tale Gavin De Graw, Follow Trough, composta dopo la sua vittoria allo Us Open nel 2003. In questo caso è meglio lasciar perdere, pare persino uno sdolcinato messaggio d’amore.

Canzoni orecchiabili? Mah…

Non ci sono soltanto i Binge, come si può intuire, a comporre musica in onore dei campioni della racchetta. Ad Andy Murray si è ispirato un gruppo scozzese, Rock, Salt and Nails, che ha composto la (troppo) pomposa Volley Highway, in cui negli arrangiamenti tipicamente “northern british” spiccano addirittura gli archi. Irriverente è invece Boring Andy Murray presentata al Parody Dublin Festival 2008: tutta da gustare!

Meglio non è andata a Serena Williams: se la ballata acustica di un simpatico baffone di mezza età, Outburst song, ironizza sulla sfuriata contro il giudice di linea nella finale newyorkese persa con Kim Clijsters ed è quantomeno orecchiabile, il rap di Big Minutes che ripete in modo ossessivo “Serena, Serena, Serena” riesce a far perdere la pazienza all’ascoltatore.

La carrellata prosegue con Jo-Wilfried Tsonga, forse meno vincente sui campi rispetto ai colleghi citati ma già in possesso di una canzone tutta sua, sulle note della Macarena, riscritta per la finale del 2008 all’Australian Open. Il testo è divertente: «Viene dalla Francia e non fuma il bongo / Viene dalla Francia e non da Tonga / È come Mohammed Alì ma il suo dritto è più forte».

L’ultimo arrivato è anche l’ultimo campione di uno Slam, Juan Martin Del Potro, al quale il canale argentino TVR ha dedicato un brano in cui si esalta la sua vittoria a New York prendendo garbatamente in giro Federer e gli americani. Per i cantanti Delpo sarebbe capace di «resuscitare Eisenhower» e, «se i ragazzi ti aiutano, di vincere la Davis» con un sottile sarcasmo nei confronti di Nalbandian e soci.

Chi soffre manie nichiliste o autolesioniste può ascoltare il Radical tennis rap dedicato al tennis firmato da Jay e Bee, due buontemponi con la maglietta di Agassi, o Red White and green di James Limborg, tema ufficiale della federazione americana Usta. Pare la colonna sonora di un cartone animato, ma di quelle moderne e per giunta venute male. Chissà che la crisi del tennis yankee non si spieghi anche per questo inno che avrebbe obiettivo dichiarato di motivare i giocatori…

Dalla racchetta alla chitarra

Il legame fra tennis e musica è presente da tempo e, si è scritto, è molto forte. Sono numerosi i giocatori ad essersi cimentati alla prova con chitarre, batterie e strumenti vari. Chi non ricorda John McEnroe o Yannick Noah, campioni in campo e bravi da musicisti? Dal 1993 al 2007 l’istrionico francese ha realizzato addirittura 11 album di rock alternativo (Donne moi une vie).

Più recentemente hanno tentato la carriera discografica – in contemporanea a quella agonistica – anche Ivo Karlovic e i fratelli Bryan. Lo spilungone croato ha inciso un disco di hip hop in serbocroato, riscuotendo più successo di quanto non accadde per esempio al collega Vince Spadea. Bob e Mike Bryan si sono invece affidati al talentuoso pianista e cantante David Baron e insieme hanno dato alle stampe un Ep di cinque canzoni, “Let it rip”: un pop decisamente soft per chi ama la musica leggera senza grandi pretese (ascoltate Spending my days).

Da segnalare che su You Tube si possono trovare Nadal e Federer alle prese con canzoni più o meno note, ma anche un David Nalbandian che rifà in spagnolo una melodia di Ligabue insieme a un gruppo di amici: stonatissimi tutti quanti, la canzone è orrenda ma le risate assicurate. Invitiamo i lettori di Ubitennis, se avranno voglia e tempo, a continuare l’elenco con altre “perle” scovate sul web.

Ecco tutte le canzoni segnalate nei commenti:

Nalbandian (grazie a Bez Giacomo)
God loves you Michael Chang (grazie a Mauro Cappiello)
Federer (grazie a Rs(sana))
il rap di Karlovic (grazie a +PSTN+)
karaoke al Roland Garros (+PSTN+)
Sharapova (Cappiello)
Hugh Laurie su Steffi Graf (Cappiello)
Seles e Navratilova (sempre grazie a Cappiello)
Serena Williams I e Serena Williams II (Cappiello)
Noah canta Bob Marley (Cappiello)
una canzone pop russa con Elena Dementieva nel viedo (grazie a Jimmi Kirk)
Justine Henin (Cappiello)
ancora Federer, stavolta in tedesco (grazie a Giovanni de Roussillon)
e Gael Monfils (Cappiello)
canzone francese sulle racchette di legno (Cappiello)
Jamie Foxx vuole essere una pallina per Serena Williams: Parte I e Parte II (Cappiello)
John McEnroe (grazie a Malafarina)

 

Stefano Bolotta

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