Casi di doping

Hingis-Gasquet 2 pesi 2 misure

Martina Hingis torna. Non a giocare, ma a parlare con Jon Wertheim della sua sospensione di due anni a causa di un controllo positivo alla cocaina.

Monique Filippella

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E’ di questa settimana la notizia che il Tribunale di Parigi ha deciso di non dare seguito all'indagine preliminare aperta a causa di una denuncia per somministrazione di sostanza nociva depositata da Richard Gasquet, trovato positivo alla cocaina nel mese di marzo. Con questo atto si è definitivamente chiusa la vicenda del tennista francese, che ha scontato una sospensione di due mesi e mezzo in seguito a quel controllo.
Parlando di tennis e cocaina, perciò, sarebbe stato naturale pensare al transalpino, se non fosse che, in questo stesso periodo, è scaduto il provvedimento di sospensione a carico di Martina Hingis, anche lei trovata positiva alla cocaina… due anni fa!

La tennista svizzera continua a far parlare di sé in coincidenza con avvenimenti di attualità: sempre in questi giorni si continua a parlare del rientro strepitoso di Kim Clijsters e di quello annunciato di Justine Henin. Ebbene, Martina è stata il primo caso eclatante di rientro sulla scena.

Verrebbe quindi da pensare che, data l’età (e i maligni potrebbero dire anche il livello del tennis femminile), potrebbe annunciare anche lei un altro rientro.

Ma Martina ha detto basta. Come ha raccontato a Jon Wertheim in un’intervista telefonica, non ha più voglia di soffrire per tornare in forma. Forse è anche un po’ disgustata dalla piega che hanno preso gli avvenimenti da quel giorno in cui il controllo antidoping ha rilevato tracce di cocaina.

Infatti, il tasso di cocaina riscontrato al controllo era di gran lunga inferiore a quello, già di per sé molto basso, di Gasquet: 42 nanogrammi/millilitro contro i 151 del Francese. Ed anche per lei il successivo test del follicolo dei capelli diede un risultato di negatività.

Quanto alla sanzione, il tennista francese è stato sospeso per due mesi e mezzo, lei per due anni. Eppure anche lei, come Gasquet, ha sempre dichiarato la sua innocenza. Forse la sua fama di persona che ama il divertimento non la ha aiutata.

Sebbene questo non sia mai stato direttamente posto in relazione alle caratteristiche del suo caso, stranamente, nei mesi dopo la sua udienza, le regole sono state cambiate e le sospensioni da infliggere sono state riviste, venendo stabilite in una durata variabile da nessuna sospensione fino a due anni.

"Ho conosciuto momenti molto difficili. Ed era frustrante sapere che non avevo fatto niente ma che non potevo realmente battermi. La mia reputazione è stata sporcata - ha spiegato lei, che è stata la più giovane numero una della storia del tennis a 17 anni.- Se avessi preso cocaina una sola volta nella mia vita, lo avrei ammesso. La sola cosa che prendevo, era l'aspirina e la utilizzavo sempre sentito il parere del mio medico!”

Carriera finita, bandita dal mondo del tennis, a Martina Hingis in questi due anni è stato anche vietato l'accesso ai tornei del Grande Slam. Perfino come semplice spettatrice. Invitata alla grande parata dei campioni nel 2008 a Flushing Meadows, la campionessa dell’US Open del 1997 non è stata neppure autorizzata a varcare i cancelli. "Improvvisamente, tutti i traguardi che avevo raggiunto non rappresentavano più nulla.”
Si è rapidamente dimenticato il palmares dell’ex numero uno mondiale con i cinque titoli del Grande Slam.

La logica dice che difficilmente una giocatrice che aveva superato infiniti test antidoping, alcuni dei quali non previsti ed anche al di fuori dei periodi di gara, possa aver assunto una sostanza stupefacente, oltretutto non legata al miglioramento della prestazione, in concomitanza di un Grande Slam, con la quasi totale certezza di subire un controllo, ma la logica ha poco a che fare con i controlli.

“Amo il tennis, è ancora una grande parte della mia vita. Non ho giocato molto all'inizio della sospensione, ma poi ho giocato di più. Ora quando gioco, la maggior parte del tempo lo dedico agli junior. Sono riuscita a distinguere fra lo sport ed i suoi amministratori”.
 

Monique Filippella

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