Il russo batte 7-6 (3) 6-3 lo spagnolo, dominando per larghi tratti la finale. Nikolay si conferma in grande forma, meritevole di un posto alle ATP World Tour Finals di Londra. Ancora a secco Rafa, che non vince ormai da Roma. Rossana Capobianco
No, non è affatto un risultato a sorpresa.
Per i veri appassionati di tennis che hanno seguito i tornei autunnali d'Oriente, la vittoria di Nikolay Davydenko era più che pronosticabile. Naturalmente i favori del pronostico non erano così netti perchè dall'altra parte vi era un certo Rafael Nadal, numero 2 del mondo, vincitore di 6 tornei dello Slam e di cinque titoli quest'anno.
Ma c'è una chiara differenza tra il Nadal della prima parte di stagione e quello del dopo-sconfitta al Roland Garros per mano di Soderling. La differenza sta nel dritto, sempre avvelenato e carico ma difficilmente profondo e definitivo, nel servizio (percentuale di prime meno alta rispetto ai tempi migliori e meno efficacia del servizio mancino esterno), negli errori gratuiti, che oggi arrivano ad essere 28, nei pochi vincenti (oggi 9 contro i 35 del suo avversario).
La partita di oggi ci regala però un Nadal di certo più combattivo e scaltro nei punti importanti rispetto alle ultime uscite, ma perennemente in recupero, costretto a subire il gioco di Davydenko, che malgrado oggi abbia sbagliato molto , soprattutto di dritto, ha impressionato per l'intensità con la quale conduceva gli scambi e gli anticipi propri del suo tennis migliore.
Al terzo game del primo set c'è subito il break di Davydenko, che rischia poi, nel settimo, di portarne a casa un secondo. Annullate queste occasioni, si rivede il Nadal cannibale di sempre, che sfrutta le sue a dovere e si trascina fino al Tie-Break, avendo, tra l'altro, un set point a disposizione sul 6-5 per lui, annullato da Davydenko.
Il Tie-Break vede però il russo inserire una marcia in più e chiuderlo a proprio favore per 7 punti a 3 con un dritto vincente dopo essersi sapientemente aperto il campo.
All'inizio del secondo set regna l'equilibrio, e dopo che Davydenko, complice un legittimo calo durato qualche minuto, deve salvare qualche palla importante che potrebbe rimettere ampiamente in partita Nadal per non rischiare che si vada al terzo; ritrova il suo ritmo e si porta fino al 5-2. Quando serve per il match si nota un pò di paura, subito scacciata però dalla consuetà lucidità tattica e da qualche errore di troppo di Nadal.
Il match point lo decide il falco: la palla di Rafa è fuori di poco e Davydenko vince il quarto torneo dell'anno (il primo MS100) e il 18esimo della carriera.
Nadal, che aveva approfittato di due ritiri consecutivi nei giorni scorsi, può comunque ritenersi soddisfatto di aver raggiunto una finale in un torneo così importante dopo l'infortunio, torneo però in cui mancavano avversari illustri come Federer e Murray e Del Potro e Roddick sono stati costretti a rinunciare causa piccoli infortuni; ma intanto ha guadagnato un pò di punti (non moltissimi in realtà) migliorando la semifinale dello scorso anno a Madrid e ha accumulato partite e ritmo.
Davydenko si gode il terzo Master Series della carriera e un gioco ritrovato, insieme alla forma: una trasferta asiatica trionfale per lui, con la vittoria a Kuala Lumpur prima e questa oggi, che lo porta virtualmente a Londra, tra i più grandi, insieme ai baci di Irina.
Rossana Capobianco
Nadal e Roddick approfittano di ogni momento per riposarsi dalla stagione lunga e faticosa . Forse hanno ragione a protestare per le fatiche imposte dal tour