Masters Doha

Williams, atto numero 23

Ennesimo "Sister Act" dell'infinita saga delle sorellone. Serena favorita, ma Venus non molla mai. Tutti i confronti fra le due.Peccato non saranno a Reggio Calabria. Ma la Pennetta... FInale alle 16 su Eurosport.Enzo Cherici

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Alla fine, tutto nella norma. Derby in famiglia doveva essere, derby in famiglia sarà. Ma fossimo in Serena non saremmo del tutto tranquilli. Se non altro per la cabala. Di solito, chi vince nel Round Robin, ci lascia le penne in finale. Andrà così anche stavolta?
Certo, le premesse sono tutte favorevoli a Serena. È già più forte in assoluto, in più sta anche giocando meglio. Venus ha sofferto terribilmente per raggiungere questa finale: due match vinti, due persi; sei set vinti, sei persi. É rimasta in campo 10h24’, per un totale di 127 games giocati. Tutti altri numeri quelli di Serena: quattro match vinti su quattro; sette set vinti, uno solo perso (proprio contro la sorella). È dovuta restare in campo soltanto 6h55’ (3 ore e mezza meno di Venus) ed ha giocato un totale di soli 89 games (38 meno della sorella).

Insomma, a leggere questi numeri non ci dovrebbe essere partita. Ma, come ogni derby che si rispetti, il Williams Show è un match del tutto particolare. Che sfugge ad ogni logica. Con la finale di Doha siamo arrivati alla 23^ puntata della loro personale “rivalità” e dobbiamo ammettere che è sempre più difficile decifrare in anticipo un loro match.
Prendiamo le ultime due finali di Wimbledon. Nel 2008, alla vigilia, tutti davano favorita Serena. Ergo: vittoria di Venus in due set. Storia rovesciata quest’anno. Venus tritura ogni avversaria fino alla finale, Serena quasi ci resta secca contro la Dementieva in semifinale (un matchpoint salvato), arrivano in finale e chi vince? Ovviamente Serena.
Per questo sosteniamo che l’esito della finale di domani è tutt’altro che scontato. Anche perché entrambe devono far fronte ad evidenti problemi di carattere fisico. E potrebbe avere la meglio quella delle due che si presenterà in campo con meno acciacchi. L’impressione è che l’aspetto fisico e psicologico giocheranno un ruolo molto importante in questa finale.

Ma dovessimo limitarci ad analizzare il match esclusivamente dal punto di vista tecnico, sulla base di quanto visto in questi giorni, non c’è dubbio che la favorita d’obbligo dovrebbe essere Serena. Sta servendo come un treno (61% di prime) ed è quasi impossibile da brekkare nei momenti caldi del match. Per tutto il Round Robin l’abbiamo vista anche discretamente bene fisicamente, molto meno in semifinale. Non è al suo massimo, commette tanti errori non forzati. Ma sua sorella ne fa ancora di più. Venus nei match visti fin qui ha vinto tanti scambi giocati sui primi 3-4 colpi. Ma ogni volta che lo scambio è andato per le lunghe, l’ha perso quasi sempre. Contro tutte le avversarie. Con Serena dall’altra parte della rete poi, dovrà giocoforza rischiare ancora più del solito. Non può permettersi un altro match di tre ore. Se vuole provare a portarsi a casa il secondo Masters consecutivo, dovrà andare di corsa. Concentrazione massima sulla prima di servizio (54% finora, pochino) e rischi massimi con i primi due colpi dopo il servizio.
Più facile a dirsi che a farsi, dal momento che Serena la conosce meglio di qualunque altra avversaria e – a differenza delle altre – non la soffre dal punto di vista psicologico. Serena dovrà sforzarsi forse di giocare un pò contro natura, cercando di allungare il più possibile gli scambi, al contrario di quanto fatto nel match (un pò chiacchierato: da Doha si vocifera che abbiano iniziato a giocare davvero solo nel terzo set) di Round Robin. Ma forse le chiediamo troppo. Avrebbe gioco troppo facile nel dire “sono la più forte e imposto il match a modo mio”. Tutto giusto. Ma il nostro voleva essere un consiglio (non richiesto) dettato soltanto da questa particolare situazione.

Insomma chi vince? La testa dice Serena, il sesto senso dice Venus. In ogni caso sarà il loro ultimo match dell’anno, dal momento che entrambe hanno marcato visita per Reggio Calabria. Non facendoci, peraltro, un gran figura. Ricordate? “Italia, aspettaci”. Come no! Da domani sera, vacanza. Verrebbe quasi da lanciare un’ultima provocazione. Visti gli sviluppi, ma la Pennetta non poteva andarsene davvero a Bali?

 

Enzo Cherici

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