Master1000 Paris Bercy

I biglietti per Parigi Bercy

Nonostante un pubblico indisciplinato ed una data problematica, il Master 1000 francese continua a proporre idee innovative per attirare nuovi spettatori. Vanni Gibertini

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Sin dalla sua prima edizione, disputatasi nel 1986 e vinta da Boris Becker, il torneo di Parigi Bercy ha sempre goduto di una fama poco lusinghiera per quel che riguarda il comportamento tenuto dai propri spettatori. Le folle che gremivano gli spalti del Palais Omnisport de Bercy si distinguevano per il non rispetto della piú importante regola non scritta del tennis, il silenzio, sostenevano ai limiti del lecito i loro beniamini e fischiavano senza pietá i loro avversari, creando un ambiente piú da Davis sudamericana che non da asettico torneo indoor. Si ricordano un match tra McEnroe e Leconte nell’ edizione del 1988 disputatosi in un’atmosfera da corrida tra penalty point ed interruzioni, e piú recentemente una stizzita polemica iniziata da Boris Becker nel 2003 quando in conferenza stampa si lamentó apertamente dell’inadeguatezza del comportamento del pubblico ad un evento cosí importante.
La ragione fu individuata nella distribuzione dei biglietti attraverso canali diversi da quelli che vengono utliizzati per l’altro grande evento tennistico che si disputa a Parigi, il Roland Garros. Infatti mentre il torneo dello slam distribuisce i tagliandi per accedere agli incontri attraverso i circoli affiliati alla Federazione Francese Tennis, il torneo indoor usa gli stessi canali attraverso i quali vengono venduti i biglietti per gli altri eventi che hanno luogo al Palais Omnisport. Ne consegue quindi che al Roland Garros la maggioranza degli spettatori sono praticanti, che quindi conoscono le regole ed i canoni di comportamento imposti dal gioco, mentre durante il torneo indoor autunnale lo spettatore tipo é probabilmente il francese medio che ha una formazione sportiva sicuramente piú calciofila che tennistica.
Una volta preso atto del problema, la Federazione Francese, con la stessa abilita manageriale di chi, per dirla con le parole di Rino Tommasi, senza la tradizione degli inglesi o i soldi degli americani ha saputo creare un torneo di primissimo livello mondiale, ha iniziato un lavoro di educazione del pubblico. Si inizió con il distribuire le “istruzioni per l’uso” all’ingresso dell’impianto, per incoraggiare gli spettatori a comportarsi in maniera consona al gioco del tennis, cercando al contempo di non scoraggiare la partecipazione degli strati sociali che normalmente non si avvicinano al tennis. Infatti, con l’aumento progressivo del montepremi e del campo di partecipazione, fino ad arrivare nel 2000 all’ingresso nel novero dei Super 9 (oggi Master 1000), si cercó di utilizzare i grandi nomi in tabellone come catalizzatore per attrarre soprattutto i giovanissimi. Va tuttavia notato come la collocazione in calendario alla fine di una stagione massacrante ed immediatamente prima del Master abbia il piú delle volte penalizzato il tabellone, anche quando il rango del torneo avrebbe in teoria comandato la presenza di tutti i migliori. Infatti , tra i giocatori che rinunciano per infortunio (vero o presunto), quelli che arrivano in condizioni fisiche precarie e perdono subito, quelli che sono giá esclusi dal Master e vogliono andare al mare una settimana prima o quelli che invece al Master sono giá sicuri di andarci e vogliono prepararsi per tempo (soprattutto quando il Master si disputava a Houston piuttosto che a Shanghai o a Sydney), le defezioni in questo torneo sono sempre state molto massicce.
Nonostante tutto, per diverse edizioni sono stati offerti tagliandi a €10 durante le prime tre giornate, al fine di aumentare la presenza dei ragazzi in etá scolare, soprattutto nella giornata di mercoledí quando in Francia le scuole sono chiuse. Quel biglietto dava la possibilitá sia di accedere al centrale, sia di andare a bordo campo sui campi laterali (a Bercy ce ne sono due, piú uno di allenamento), oltre che a partecipare alle attivitá promozionali negli stand degli sponsor. Fino al 2007 il torneo ha mantenuto un’unica sessione al giorno, sicuramente rinunciando a qualche incasso in piú, ma offrendo la possibilitá anche a chi non poteva passare tutto il pomeriggio a Bercy di godere di parecchie ore di intrattenimento e di grande tennis.
Dal 2008 é stata introdotta la sessione serale nelle giornate di mercoledí, giovedí e venerdí, cedendo alla “ragion di stato” degli introiti, ma introducendo un’altra interessante novitá, almeno per il panorama europeo, dal punto di vista dei biglietti: i mini-abbonamenti o “tennis packs”. A fianco del classico abbonamento (ribattezzato “Passion”) che dá diritto ad assistere a tutte le sessioni, sono infatti stati creati il pack “Supporter” (biglietto per lunedí e martedí, piú una sessione diurna a scelta tra mercoledí e giovedí), il pack “Intense” (ingresso per due giornate tra mercoledí, giovedì e venerdì piú una a scelta tra le due giornate finali), il pack “Emotion” (diverse combinazioni di 3 sessioni nelle ultime 4 giornate) ed il pack “Spectacle” (tutte le tre sessioni serali piú semifinali e finale nel weekend, ritagliato su misura per chi lavora durante il giorno). Ognuno dei pack ha cinque diversi livelli di prezzo a seconda dell’ordine di posti, soddisfacendo le esigenze di diverse tipologie di spettatore. E per chi acquista un pack nell’ordine di posti piú costoso, viene incluso un biglietto per il Roland Garros 2010.
Oltre a questa offerta per gli appassionati piú o meno incalliti, viene anche proposto un “tre per due” a mo’ di supermercato (ogni due biglietti acquistati, il terzo é in omaggio), per permettere alle famiglie di andare al tennis tutti insieme senza dover accendere un mutuo.
E’ sicuramente da apprezzare e possibilmente da imitare la creativitá della Federazione Francese che non smette mai di sperimentare soluzioni nuove, in questo caso rendendo il torneo di Bercy uno dei tornei piú appetibili cui assistere sia per lo spettatore appassionato (anche italiano, Parigi non é cosí lontana) sia per quello occasionale. Una Federazione che non ha nemmeno paura di considerare scelte molto radicali per perseguire i propri obiettivi, come dimostra la recente dichiarazione di voler abbandonare l’attuale impianto del Roland Garros per gli Internazionali di Francia se i previsti lavori di ammodernamento non verranno completati nei tempi prestabiliti.

Vanni Gibertini

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