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In fondo, ciò di cui aveva bisogno Agassi era… amore - Diane Pucin, latimes.com

Nonostante la sua struggente autobiografia, il grande tennista sembra avere raggiunto la pace interiore. Steffi Graf ed i loro figli ne sono la causa principale.
Traduzione a cura di Daniele Vitelli – 18/11/2009

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E’ stato chiesto ad André Agassi se ora è felice.
Nel sedersi in una stanza del Beverly Wilshire Hotel, durante la promozione della sua nuova autobiografia “Open”, in attesa di passare il Ringraziamento con l’amore della sua vita, Steffi Graf, il suo espansivo figlio di 8 anni, Jaden, che aspira a diventare giocatore di baseball e la sua introversa figlia di 6 anni, Jaz, Agassi non ha esattamente risposto alla domanda.
“Trovo pace ogni giorno,” ha detto martedì. “Cerco di apprezzare ogni giorno, di trarre il massimo da ogni incontro.”
Il doloroso e onesto libro di Agassi descrive quella che lui definisce una relazione di “amore-odio” con il tennis, lo sport che gli ha dato fama e apprezzamenti ma che gli ha fatto vivere una tumultuosa relazione con il suo severo padre, Mike.
Nel libro Agassi ha rivelato che ha usato una droga chiamata “crystal meth” nel 1997 e che non ha superato un test anti-doping dell’ATP. La spiegazione fornita da Agassi – disse di aver ingerito la droga per errore bevendo da una bibita che gli era stata data da un cameriere – gli ha permesso, 12 anni fa, di uscirne indenne.
“Non potrebbe succedere adesso,” ha detto Agassi. “Ora che la WADA [Agenzia Mondiale Anti-Doping] si occupa di tutto, probabilmente sarei stato sospeso.”
Agassi ha raccontato della sua depressione di quel periodo, che accadde quando era sposato con l’attrice Brooke Shields, e che lo portò al 141° posto in classifica e a giocare i tornei challenger.
Il libro è una storia d’amore. Nella parte in cui Agassi corteggia la Graf, inviandole rose rosse, lettere e messaggi in segreteria, c’è un uomo adulto che ha trovato, da solo, qualcosa da amare.
Questo libro è anche il doloroso racconto dell’incessante bisogno di un padre vecchio stampo di fare di suo figlio un campione.
Agassi parla di sessioni di allenamento infinite, colpendo palline sotto il sole di Las Vegas, di come il padre costruì un aggeggio, che il piccolo Agassi soprannominò “il dragone”, il quale lanciava palline da tennis per il ragazzino. Ha scritto anche di essere stato mandato in una accademia tennistica in Florida e di quanto odiasse lo sport, odiasse essere bravo ma amasse le sensazione della vittoria, perché gli dava una tregua dalle richieste di suo padre.
Agassi ha affermato che suo padre non voleva che lui scrivesse il libro, poi lo ha letto e ha detto a suo figlio che se avesse dovuto ricominciare tutto da capo, “Avrebbe rifatto tutto allo stesso modo, “ ha confermato Agassi. “Forse mi avrebbe soltanto fatto giocare a baseball o calcio. Ma abbiamo una comunicazione sana. Lo vedo insieme con i miei figli ogni fine settimana. Ci siamo riconciliati per quello che è possibile”
Agassi ha detto che la Graf ha approvato il fatto che raccontasse tutto, l’uso di droga, il suo matrimonio infelice con la Shields e il corteggiamento. E, no, ha assicurato, la notoriamente riservata Graf non è stata ispirata a raccontare la sua storia. “Non succederà mai,” secondo Agassi.
Il suo più grande rimorso sull’uso di crystal meth, continua Agassi, è stato il mentire e non chiedere aiuto in quel momento. “Vorrei essere stato più aperto,” ha affermato. “Ero depresso, stavo percorrendo una carriera che non avevo scelto, avevo 27 anni e ero in un matrimonio nel quale non volevo stare.”
Ha anche suggerito che quando un giocatore non supera un test anti-doping per sostanze ricreative e non per sostanze che migliorino le prestazioni, la pena dovrebbe essere diversa.
“Un conto è ingannare lo sport, gli altri tennisti e i fan,“ ha concluso Agassi. “Un altro è fare del male ad una sola persona. Forse dovremmo essere aiutati oltre che puniti.”
 

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