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Fisco su Pennetta e Schiavone

Le due campionesse azzurre sono oggetto, insieme ad altri 30 mila italiani residenti all'estero, degli accertamenti della Guardia di Finanza decisi dopo l'approvazione dello scudo fiscale.

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Flavia Pennetta, residente a Verbier, e Francesca Schiavone, che dichiara di vivere a Londra, sono solo due dei nomi celebri, tra cui la famiglia Ferrero, che sono finiti nel novero degli accertamenti della Guardia di Finanza.

"L'Espresso" rivela che nel mirino sono destinati a finire «tendenzialmente tutti» i soggetti che si presentano come residenti in uno Stato straniero a tassazione bassa o nulla, ma non risultano avere effettivi interessi economici e familiari oltreconfine. Spiega l'Agenzia delle Entrate che i destinatari delle disposizioni concernenti l’emersione delle attività detenute all’estero sono quelli interessati dalla normativa sul cosiddetto “monitoraggio fiscale”, ossia le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed associazioni equiparate, fiscalmente residenti nel territorio dello Stato.

Sono considerate residenti “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta (ovvero 183 giorni, 184 negli anni bisestili) sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio, inteso come sede principale di affari ed interessi, o la residenza ai sensi del codice civile”.

Ciascun contribuente, naturalmente, potrà mostrare al fisco tutta la documentazione per dimostrare di aver effettivamente prodotto effettivamente i propri redditi all'estero. Oppure di aver sottoposto i propri guadagni alla dovuta tassazione italiana. Guadagni per le due tenniste azzurre ammontano, di soli prize money, senza considerare i contratti con gli sponsor e i premi vittoria erogati dalla Federazione per la vittoria della Fed Cup, a $3.302.688 per Flavia Pennetta e $4.588.625 per la "londinese" Francesca Schiavone.

Proprio la Gran Bretagna è già stata al centro di accertamenti in passato, in relazione ai benefici fiscali che il governo di Sua Maestà prevede per i residenti non domiciliati. La formula, nata ai tempi della regina Vittoria per chi viveva nelle colonie, oggi viene utilizzata da big della finanza e dello sport, come Valentino Rossi, la cui vicenda aveva suscitato parecchio scalpore, che sotto il governo Prodi si era messo in regola versando 35 milioni di euro nelle casse dello Stato italiano.

L'Agenzia sta effettuando verifiche automatiche per chi dichiara la propria residenza negli staterelli esentasse come Liechtenstein, San Marino, Andorra, Anguilla, Barbados o Cayman: per loro la verifica sarà automatica. Negli Stati come Svizzera e Gran Bretagna, dopo le polemiche delle scorse settimane con i relativi bancari, le verifiche saranno mirate, senza indizi presuntivi.

Quando il fisco avrà comunicato i risultati dell'istruttoria fiscale, gli interessati non potranno più beneficiare dello scudo fiscale, che permette di rimettersi in regola, nel caso in cui il capitale sia detenuto illegittimamente all'estero, versando all'erario una quota del 5% della somma.Chi aderisce alla sanatoria, infatti, può mettersi in regola versando al fisco una quota pari al 5% del capitale posseduto.

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